OMELIA del Cardinale Beniamino Stella a Collevalenza per la festa della beata Madre Speranza di Gesù, nel 41º anniversario della nascita al cielo della beata Madre Speranza.

Cari fratelli e sorelle,

sono lieto di presiedere questa Eucaristia nella festa della vostra amata Fondatrice, la beata Madre Speranza di Gesù. Come ben sapete, Madre Speranza ha iniziato il suo cammino di Consacrata tra le Figlie del Calvario nel 1914. Era una Pia Unione che si estinse nel 1921, aggregandosi alle "Misioneras Claretianas". Sarà proprio grazie a questa fusione che Madre Speranza entrerà in contatto con Padre Antonio Naval, suo direttore spirituale, e attraverso P. Arintero con la spiritualità dell’Amore Misericordioso. Tale esperienza sarà la base di quelle che diventeranno le Congregazioni delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso.

Ricordo questo dettaglio perché ci suggerisce che può capitare che decisioni maturate dai Superiori o da eventi esterni, che ci confondono e sembrano oscurare una strada aperta, a volte non siano subito comprese e arrechino disagi e sofferenze; ma se si rimane saldi nella volontà del Signore, che passa anche (o forse soprattutto) attraverso l’obbedienza e incrocia dei ritmi talvolta sofferti della vita, ecco che si realizzano, non i nostri, ma i disegni di Dio.

 

Desideriamo così chiedere, per intercessione di Madre Speranza, che il Signore ci aiuti a restare docili e fiduciosi tra le Sue braccia. Proviamo solo a considerare «le generazioni passate», scrive l’Autore del Siracide che abbiamo ascoltato nella prima lettura: «Chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso? O chi lo ha invocato e da lui è stato trascurato?». In queste poche parole ritroviamo il cuore della spiritualità di Madre Speranza e la sua stessa ragione di vita, della quale ancora il testo del Siracide bene ne riflette l’animo: «Il Signore è clemente e misericordioso, perdona i peccati e salva al momento della tribolazione e protegge coloro che lo cercano sinceramente».

 

Pur attraverso tribolazioni, Madre Speranza ha sperato contro ogni speranza, sapendo contare su Chi l’avrebbe sostenuta e liberata, il Signore Gesù. Proprio a partire da questa certezza, ha iniziato «una corsa verso la santità», come ebbe modo di dire il cardinale Angelo Amato nel presentare il profilo di questa donna. Papa Francesco, nella lettera apostolica per la sua beatificazione, ebbe modo di sottolineare i suoi tre meriti: «Come fondatrice di due Congregazioni di vita consacrata le Ancelle e i Figli dell’Amore Misericordioso; come testimone della mansuetudine di Dio soprattutto verso i poveri e come promotrice della santità presso il clero diocesano».

 

La cosa che colpisce è che Madre Speranza proveniva da una famiglia molto povera e non aveva titoli di studio… Com’è avvenuto allora che lei raggiungesse una tale maturità spirituale, in grado di affrontare avversità e incomprensioni, solitudini e lotte? Com’è che lei è stata in grado di fondare Congregazioni e aiutare la Chiesa a ritornare –e a ripartire– al suo nucleo più importante, ossia la fiducia e l’abbandono in Gesù Amore Misericordioso, che non era, allora, il cuore del messaggio cristiano?

 

Credo che le parole che abbiamo sentito risuonare nel vangelo e nella lettera di san Paolo bene tratteggino la risposta che stiamo cercando: «Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna». Madre Speranza ha «odiato» la sua vita, nel senso che ha messo Gesù al primo posto, riconoscendo che la vita presente non è l’unica né l’ultima, ma è premessa della vita futura, il cui esito dipende da come noi la viviamo, facendoci forti non delle nostre idee, ma della Sapienza che viene dall’alto: «Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti». Che è quanto Gesù dirà ai suoi stessi discepoli in un altro passo del vangelo: «Quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi» (Mt 15,19).

In questo giorno di festa e di gioia, desideriamo fissare lo sguardo su Madre Speranza e chiedere a lei di intercedere presso il Signore affinché ci aiuti a comprendere il mistero e le profondità della sua sconfinata misericordia, fondamento della nostra vita cristiana. Se vogliamo conoscere e comprendere Madre Speranza, dobbiamo anche noi partire da questa verità, da questo incontro del nostro cuore con la Misericordia di Dio. Anche noi dobbiamo sperimentare la sublimità di questa esperienza d’amore e di perdono, senza misura, e divenirne a nostra volta lieti annunciatori.

 

Care Ancelle e Figli dell’Amore Misericordioso, guardate a Madre Speranza, vostra Madre e Fondatrice, implorate da lei tutto l’aiuto necessario per saper custodire con fedeltà il carisma ricevuto, affinché quanti giungono in questo Santuario possano trovare nelle vostre parole e nei vostri gesti una fontana zampillante di ritrovata fiducia, di letizia spirituale e di misericordia, per sentire e vivere la gioia del Vangelo.

 

Cari amici di Madre Speranza, qui convenuti in molti nel giorno della sua festa, ricordiamo che la devozione nei riguardi di Madre Speranza chiede a noi tutti di saperla imitare, fino a divenirne testimoni ed operatori di misericordia e di perdono con la nostra stessa vita. Ricordiamoci allora di quanto lei stessa ci ha lasciato scritto tra i tanti suoi pensieri: «L’amore deve partire dal cuore ed essere manifestato nelle opere. Dobbiamo avere molta stima degli altri e parlarne sempre bene… usare sempre parole buone che favoriscano la carità e guardarci dalle parole pungenti che possono ferire… perché non basta compiere opere buone, ma bisogna compierle in modo che esprimano la nostra buona volontà». Parole che da sole rappresentano un semplice e pratico programma di vita spirituale e che noi oggi desideriamo raccogliere, con il proposito di iniziare a metterle in pratica!

So bene che ci sono varie preghiere per rivolgersi a Madre Speranza, ma permettetemi di concludere con una preghiera nella quale ho cercato di tradurre i pensieri fin qui formulati, per chiedere al Signore, per sua intercessione, di aiutarci a vivere nei nostri pensieri, affetti ed azioni, quanto abbiamo cercato di comprendere.

Signore Gesù,

volto misericordioso del Padre,

Tu hai scelto Madre Speranza

quale apostola di Misericordia;

l’hai messa alla prova nel crogiolo

della critica e della persecuzione,

della solitudine e dello smarrimento.

Ma lei non ha mai distolto il suo sguardo da Te,

Signore Dio. Più la mettevi alla prova,

più lei si stringeva a Te, Amore Misericordioso.

Aiutaci, per intercessione di Madre Speranza,

a fidarci di Te e ad affidarci alla Tua Misericordia,

certi che, gettando nel tuo cuore l’ancora della nostra vita,

essa resterà salda e porterà frutti di amore e di misericordia.

Beata Madre Speranza,

intercedi presso il Signore Gesù

e concedici quanto oggi imploriamo per tua intercessione.

Madre Speranza, prega per noi.

 

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 08 marzo, 2024