Beatificazione di Madre Speranza

P. Gabriele Rossi FAM

 

Alcune parole a caldo sul Decreto per la Beatificazione

 

Il giorno 5 luglio di quest’anno, il Cardinale Angelo Amato SDB, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha firmato il Decreto per la Beatificazione della Venerabile Madre Speranza Alhama Valera; e le campane di Collevalenza ne hanno dato l’annuncio a tutti, poco dopo il mezzogiorno, suonando a distesa così volentieri, come forse non era mai capitato nei loro quasi cinquant’anni di esistenza.

Avendo avuto la possibilità in questi ultimi quattro o cinque anni di rileggere qualcosa sulle vicende storiche della nostra Madre Fondatrice (per tentare poi di scrivere qualche appunto sulla sua vita e sulla sua opera), davanti ad una notizia come questa, mi viene spontaneo coltivare alcuni pensieri e dire alcune parole.

E le vorrei dire ad alta voce, per condividerle con dei possibili lettori.

 

Finalmente!

La prima parola è: "Finalmente!". Finalmente, perché il Decreto per la Beatificazione segna la conclusione ufficiale di un lungo e difficile cammino: appunto, il Processo di Beatificazione. Come tutti sanno, questo è iniziato a cinque anni dalla sua morte, nell’aprile del 1988; e si è concluso nella fase diocesana dopo due anni, nel febbraio del 1990. Questo lavoro di indagine e di ricostruzione è poi proseguito con la stesura di una sorta di sintesi generale di tutte le notizie e il materiale disponibile sulla Serva di Dio: la famosa Positio, consegnata nel giugno del 1993.

È iniziata poi una lunga attesa (perché anche i Candidati Beati hanno la loro fila!), finché la Santa Sede ha iniziato ad esaminare il tutto e si è giunti al Decreto del 23 aprile 2002: questo pronunciamento ufficiale riconosceva la eroicità delle virtù di Madre Speranza e le attribuiva il titolo di Venerabile. Erano passati 19 anni dalla sua morte: non molti, per la verità. Ma mancava ancora qualcosa: il miracolo.

Anzi, per questa data, il miracolo già si era verificato; però il suo esame è stato piuttosto laborioso. Infatti, la guarigione di un bambino già si era verificata nel luglio del 1999; ma il suo riconoscimento è arrivato solamente nell’aprile e nel giugno di quest’anno. Tirando le somme, i due processi (quello sulle virtù e quello sul miracolo) hanno richiesto 25 anni (dal 1988 al 2013): anni pieni di lavoro e anche di apprensione, in attesa dei diversi responsi della Santa Sede.

Per la qual cosa, viene da dire: "Finalmente!".

 

Era come diceva lei!

La seconda parola è: "Era come diceva lei!". Era come diceva lei, nel senso che la Beatificazione costituisce un giudizio ufficiale della Chiesa su una determinata persona, non nel senso che quella persona non abbia mai sbagliato o fosse impeccabile; ma nel senso che di quella persona ci si può – anzi ci si deve – fidare, soprattutto negli aspetti più importanti della sua vita personale e della sua missione apostolica.

Questa considerazione vale tanto oro quanto pesa in rapporto a una figura come quella di Madre Speranza Alhama Valera, la quale nel corso della vita ha dovuto misurarsi giorno e notte con sospetti di ogni genere da parte di persone anche importanti, le quali – magari in buona fede – non sapevano cosa pensare di lei.

Ci riferiamo qui, ad esempio, alla questione relativa ai fenomeni mistici che hanno letteralmente costellato la sua vita e che le hanno causato non poche difficoltà, soprattutto agli inizi, tanto che non pochi – anche ad alto livello – la giudicavano come una persona illusa, la quale stava illudendo anche gli altri.

Ci riferiamo inoltre a quei dubbi – se vogliamo di carattere prudenziale e provvidenziale – che hanno prodotto la sua sospensione dall’incarico di Superiora generale delle Ancelle dell’AM dal 1940 al 1946; e poi la sua rimozione completa dal medesimo ufficio. Si saranno detti gli artefici di queste decisioni: "Verifichiamo fattivamente se questa Opera viene realmente da Dio, oppure no".

Ci riferiamo inoltre alle nuove perplessità che si sono prodotte attorno alla sua persona, tanto a livello locale come nei Sacri Dicasteri, quando lei – umile Suora – ha preteso fondare, dal 1951 in poi, una Congregazione maschile, affiancandola a quella precedente. Gli storici diranno se sia stato davvero il primo caso in assoluto.

Ci riferiamo inoltre a tutta la difficile questione dei Sacerdoti Diocesani inseriti nell’Istituto Religioso dei Figli dell’AM, esperienza avviata nel dicembre del 1954 e riconosciuta a tappe dalla Santa Sede nel 1995 e nel 2005. Solo chi ha vissuto dal di dentro questa vicenda, può farsi un’idea dei dubbi che si sono espressi sulla bontà o meno della sua presunta "ispirazione" e delle resistenze che ne sono derivate.

E ci riferiamo infine a quella strana idea di voler realizzare un Santuario nel quale si possa andare non solo a chiedere "la guarigione dell’anima" (ciò è possibile in ogni confessionale, anche nella chiesetta più sperduta di questo mondo); ma anche "la guarigione del corpo": e ciò per mezzo di un’Acqua alla quale si vogliono attribuire – salva sempre la fede personale – delle proprietà taumaturgiche. E sappiamo che ci sono voluti più di 18 anni per far passare questa idea: infatti il permesso per l’uso ufficiale delle Piscine, realizzate nel 1960, è del marzo 1979.

Appare evidente pertanto che Madre Speranza è stata chiamata più volte dalla Divina Provvidenza a camminare sul "ciglio della normalità e della credibilità"; e per questo, molti si domandavano: "Ma occorre fidarsi, oppure no?". Ora, il Decreto per la Beatificazione ci consente di dire, con la sicurezza morale che solo la Chiesa ci può dare, che la sua ispirazione era tanto genuina e affidabile, quanto è stata eroica ed esemplare la pratica delle sue virtù. Ebbene, si: era come diceva lei!

 

I conti tornano!

La terza parola è: "I conti tornano!". I conti tornano, nel senso che il Decreto per la Beatificazione arriva a trenta anni esatti dalla morte della nostra Madre Fondatrice (1983-2013). Questa scadenza trentennale non appare per nulla casuale, ma quanto mai logica e appropriata. Certo, molti di noi non avrebbero affatto disdegnato tempi più rapidi, ma ciò che più conta sono i tempi del Signore.

Infatti nella vita di Madre Speranza è possibile riscontrare, soprattutto a livello spirituale, una sorta di "legge dei trenta anni", intesa come una scadenza progressiva per salire a livelli ancora superiori. Così, per esempio: intorno all’età di 30 anni, si è verificata per lei la prima estasi, seguita poi da un numero incalcolabile di incontri diretti con il Signore; intorno all’età di 60 anni, si è verificato il cosiddetto "scambio del cuore" con il Signore, fenomeno mistico che ha segnato il vertice della sua unione sponsale con Lui e che le ha conferito un amore più intenso per affrontare le sfide del trentennio vissuto a Collevalenza; e intorno ai 90 anni, si è verificato l’ingresso definitivo nella Visione perfetta e nelle Nozze eterne. È evidente pertanto che il Decreto per la Beatificazione non poteva che essere firmato in occasione del trentesimo anniversario della sua nascita al cielo. Si, è proprio vero: i conti tornano!

 

Beata, perché hai creduto!

Camminiamo dunque a grandi passi verso la Beatificazione vera e propria.

La Beatificazione è l’applicazione a Madre Speranza delle parole del Vangelo: "Beata tu perché hai creduto nell’adempimento delle parole del Signore" (Lc 1,45); e lei non solo ha creduto, ma ha anche sperato e ha anche amato.

La Beatificazione è come "un bacio ufficiale" della Chiesa sulla sua persona e sulla sua Opera, dopo "il bacio privato" che le ha impresso sulla fronte Giovanni Paolo II nel suo Pellegrinaggio a Collevalenza, nel novembre del 1981.

La Beatificazione è come il primo apparire della spiga, dopo che per mesi e mesi il grano è rimasto sepolto sotto una zolla di terra, ed è andato poi spuntando nel freddo e nelle intemperie; e la spiga fa già sperare nel buon raccolto…

 

Deo gratias!

Detto questo, resta soltanto da esclamare: "Deo gratias!". E resta da chiedere al Signore che continui a vigilare e sostenere quell'Opera articolata e provvidenziale che nel corso degli anni egli ha voluto mettere in marcia per mezzo della nostra Madre Speranza… pardon… per mezzo della BEATA Speranza Alhama Valera.

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggiornamento 07 agosto, 2013