Ordinazione Sacerdotale

 

Ordinazione Sacerdotale di
Padre Massimo Tofani
fam

Omelia di P. Domenico Cancian fam, Vescovo di Città di Castello
Collevalenza 23 aprile 2022 - Solennità della Divina Misericordia

 

Celebriamo la solennità della divina misericordia qui nel Santuario dell’Amore Misericordioso. Santa Faustina Kowalska (1905-1938) e la beata Madre Speranza (1893-1983), due religiose vissute nello stesso periodo in due contesti diversi, hanno avuto una missione simile: il Signore le ha scelte come sue apostole per richiamare il mondo alla fiducia nella divina Misericordia e all’Amore misericordioso, due espressioni sostanzialmente equivalenti.

Questa domenica voluta dal Signore attraverso Santa Faustina, è stata portata nella liturgia della seconda domenica di Pasqua da San Giovanni Paolo II.

Celebriamo questa festa tenendo davanti agli occhi le due icone: quella del Crocefisso dell’Amore misericordioso in cui Gesù prega il Padre dicendo: "Padre perdonali perché non sanno quello che fanno" e quella della Divina Misericordia con la preghiera: "Gesù, confido in te!" Sono invocazioni quanto mai attuali in questo tempo di guerre. Si completano e ci parlano del mistero pasquale che ora celebriamo con gioia e gratitudine, conferendo l’ordine sacerdotale al nostro diacono Figlio dell’Amore misericordioso Padre Massimo Tofani che saluto in modo particolare, assieme ai genitori Luisa e Francesco, ai familiari e amici. Saluto con affetto la Famiglia dell’A.M. e tutti i presenti

Fratelli e sorelle le letture ci parlano del Risorto che ci offre i suoi innumerevoli doni, mostrandosi davvero misericordioso e generoso con noi. Del resto tutta la Parola di Dio ci presenta in mille modi la tenerezza paterna di Dio nei confronti degli uomini.

Questa celebrazione ci parla della divina Misericordia che si rivela in quattro benevole manifestazioni.

1 Gesù, la sera di Pasqua, dopo essere apparso alla Maddalena, si fa presente in mezzo ai suoi che si trovano rinchiusi per timore dei giudei.

Il Risorto irrompe a porte chiuse portando pace e gioia: "Pace a voi! E i discepoli gioirono nel vedere il Signore".

Gesù risorto vince le nostre paure portando il dono della pace e della gioia.

Anche nella lettura dell’Apocalisse troviamo l’apparizione del Signore all’apostolo Giovanni in mezzo alle persecuzioni. Gesù vestito con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro posa su di lui la sua destra e gli dice: "Non temere! Io sono il primo e l’ultimo, il vivente. Ero morto ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi".

Noi tutti oggi abbiamo bisogno di questo incoraggiamento da parte del Risorto. Ne ha bisogno il mondo intero che vive nell’orrore e nel terrore delle guerre fratricide. Possa la sua misericordia seminare la pace e la gioia della vera fraternità in Cristo.

 

2 Gesù risorto invia i suoi a continuare la sua stessa missione.

"Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi". E poi soffia dentro di loro, come fece Dio creando l’uomo, il suo Spirito dicendo: "Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati, sarà perdonato". E così Gesù dona loro il Suo potere divino di perdonare.

Nella prima lettura, tratta dagli Atti degli apostoli, troviamo che essi operano prodigi e segni come Gesù, guariscono tanti malati che vengono portati davanti a loro nelle piazze sui lettucci e barelle. Era sufficiente l’ombra di Pietro che passava per sanare e guarire. Proprio come faceva Gesù che era passato beneficando e sanando tutti coloro che erano prigionieri del male.

 

3 Il risorto rafforza la fede dell’incredulo Tommaso e quella nostra.

"Metti il tuo dito nelle mie mani e nel mio costato". E Tommaso, guardandolo esclama convinto: "Mio Signore e mio Dio!". È l’atto di fede espresso in modo sintetico e personale. Come dire: "Tu, Gesù, sei il mio Signore e il mio Dio. Le tue ferite aperte testimoniano che tu, mosso da un amore folle, hai dato la vita per me e ora vinci la mia incredulità. Ti riconosco e ti ringrazio".

E noi pure, sulla testimonianza dei discepoli pur non avendolo visto come loro, crediamo in Gesù e ci sentiamo beati, sentiamo anche noi la pace e la gioia del Risorto vivo in mezzo a noi, specialmente in questa solenne celebrazione della divina misericordia. "Tu Signore sei l’Amore misericordioso, noi confidiamo in te, fiduciosi che la tua misericordia salva noi e il mondo intero, liberandoci da ogni male, soprattutto dall’odio, dalla violenza e dalle guerre".

"Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto".

 

4 L’AM ci offre oggi un altro dono: un fratello fam diventa sacerdote.

Il sacramento dell’ordine sacro che conferiamo a Padre Massimo è un altro grande dono per lui, per la nostra comunità, per la Chiesa e per le persone che gli saranno affidate.

Colgo nel rito che celebreremo i seguenti momenti.

L’appello alla tua libertà e responsabilità, caro Massimo, nell’accogliere questo dono. Fra poco ti chiederò: "Vuoi esercitare per tutta la vita il ministero sacerdotale nel servizio del popolo di Dio sotto la guida dello Spirito Santo, obbedendo ai tuoi superiori, dedicandoti assiduamente alla preghiera per implorare la divina misericordia, consacrandoti insieme a Gesù che si è offerto vittima al Padre?" È un grande dono e un grande impegno. Ricorda Massimo: per tutta la vita. Dunque fedeltà fino alla morte. Fedeltà mai scontata, soprattutto oggi che si usa dire "finché me la sento".

Seguirà l’invocazione di tutti santi e l’imposizione delle mani da parte mia e dei sacerdoti presenti. È il momento in cui avviene la consacrazione che ti renderà sacerdote per sempre. È il Signore, AM, che si impegna con te e per te. Questo sostiene e dà forza.

Dopo essere rivestito dell’abito sacerdotale, verrai unto con il sacro crisma e riceverai il pane e il vino per la celebrazione eucaristica, mentre ti dirò: "Renditi conto di ciò che farai, conforma la tua vita al mistero della croce di Cristo Signore, Sacerdote fedele e misericordioso". Ogni giorno fa tuo questo Mistero. La tua vita diventi eucaristica.

Forse, caro Padre Massimo, la Madre Speranza in questo giorno bellissimo ti direbbe: "Figlio mio ricordati che sei sacerdote dell’Amore Misericordioso! Vivi il sacerdozio ricevuto nella solennità della divina misericordia come espressione del Sacerdozio misericordioso di Gesù, nella santità della vita, non come un mediocre funzionario, non ponendo al centro te stesso ma Lui, mite e umile di cuore. Sii sempre al servizio di tutti con gioia, specialmente nei confronti dei sacerdoti e dei poveri".

Padre Massimo fra poco ci abbracceremo e rafforzeremo il vincolo fraterno che ci unisce come sacerdoti, fratelli e sorelle nella Famiglia dell’AM che oggi vogliono impegnarsi ancora di più a seguire Gesù con l’amore appassionato della nostra carissima Madre Speranza.

La nostra preghiera e il nostro augurio per te è questo: che tu possa essere come Gesù ti vuole!

 

A conclusione di questa solenne celebrazione eucaristica nella quale sono stato consacrato sacerdote, è mio vivo desiderio esprimere un sentimento di gratitudine che copioso sgorga dal mio cuore inebriato dalla mistica unzione sacerdotale.

Il primo ed esultante grazie va al Signore, Padre delle misericordie, che si è degnato di chiamarmi alla vita, alla consacrazione religiosa ed oggi ad essere ministro del suo amore misericordioso.

Un pensiero di deferente gratitudine va al Vescovo e Confratello Mons. Domenico Cancian che mi ha conferito l’Ordinazione, poi al Superiore Generale P. Ireneo e al suo Consiglio e a tutte le nostre comunità religiose che mi hanno sostenuto con la preghiera, soprattutto in questi ultimi giorni. Il Signore vi ricompensi e ve ne renda merito.

Un particolare ringraziamento va a P. Aurelio mio diretto superiore e Rettore del Santuario, grazie per la sua guida ferma e il suo costante incoraggiamento anche nei momenti più faticosi.

Ed ora il mio pensiero va alla mia famiglia, in particolare ai miei genitori che tanto hanno atteso e preparato questo giorno. Poi a tutti i parenti convenuti a condividere con me questa gioia.

Un pensiero di gratitudine va a tutti i sacerdoti che hanno fatto corona attorno all’altare, in particolare Mons. Franco Marando, Vicario Generale della Diocesi di Albano e Mons. Giovanni Cassata, della Diocesi di Palermo e parroco emerito di Lanuvio. Un grazie speciale va proprio a te Don Giovanni, insieme abbiamo condiviso tanti momenti e soprattutto tante significative esperienze di impegno apostolico e se oggi sono sacerdote è grazie anche a te, che con il tuo esempio di zelo apostolico, hai suscitato in me il desiderio di consacrazione al Signore.

Grazie poi agli amici di sempre che sono venuti dal mio paese Lanuvio, in particolare le religiose del Santissimo Sacramento, poi da Roma Spinaceto, da Aprilia e a tutti voi che avete reso questa giornata speciale.

Grazie poi a Don Danilo e ai giovani confratelli che hanno curato il servizio liturgico e al Coro Madre Speranza, che con tanta maestria ha reso più solenne la celebrazione. Il Signore vi ricompensi per tutto ciò che fate.

E ora, da pochi minuti sacerdote, voglio consacrare il mio sacerdozio a Maria, Mediatrice di tutte le grazie, al suo Cuore Immacolato affido la mia vita e il mio ministero, perché mi renda degno annunciatore e dispensatore dei sacri misteri di Cristo. Mia Signora e Madre mia, ricordati che sono tutto tuo custodiscimi e difendimi come cosa interamente tua.

Mi accompagni l’intercessione di San Giuseppe e di Madre Speranza che per i sacerdoti ha offerto la sua vita.

A motivo delle restrizioni Covid non posso abbracciarci singolarmente, a voi tutti vada il mio abbraccio e le mie dimostrazioni di affetto. Grazie a tutti ancora il Signore vi doni la sua benedizione.

Viva Gesù, viva Maria!

   

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ultimo aggiornamento 16 maggio, 2022