Per sottolineare davanti agli uomini sfiduciati la bontà e comprensione di Dio, il quale non solo non si disinteressa, ma ama da padre buono e capace.

Nel commissionare la nuova costruzione sacra all'Arch. Julio Lafuente la Fondatrice delle Opere dell'Amore Misericordioso Madre Speranza di Gesù contava sulla valentia del progettista. La committente e chi collabora con Lei sono pienamente soddisfatti. Come lo sono del progettista delle strutture Ing. Calogero Benedetti.

Il Santuario dell'Amore Misericordioso è una tappa intermedia nelle realizzazioni della Madre Speranza.

Fondatrice di due Congregazioni delle Ancelle dell'Amore Misericordioso (Madrid 1930) e dei Figli dell'Amore Misericordioso (Collevalenza 1951), ella ha organizzato una trentina di Comunità religiose in Spagna, Italia e Germania. Impegnati nell'esercizio della carità, i membri delle Opere seguono con amore ed impegno gli esempi della loro Madre.

A Collevalenza dall'agosto 1951 c'è un clima particolare. Con i Figli dell'Amore Misericordioso che ebbero l'impegno di affiancare spiritualmente i Sacerdoti diocesani, si poté dare un forte impulso alla divulgazione della consolante, non nuova, realtà di un Dio buono, comprensivo. Attirati dalla pietà e dal consiglio della Madre, molti furono da Lei avviati al confessionale ed alla Comunione.

La piccola chiesa iniziale non bastò.

Progettata dallo stesso Lafuente, la chiesina prende ispirazione dal tema del Crocefisso, documento evidente dell'amore di Dio. Vi si venera il Crocefisso, immagine dell'amore Misericordioso, eseguito dal madrileno Cullot Valera, commissionato dalla Madre Speranza.

Il grande tempio è fornito di due vaste aule sacre (chiesa superiore e cripta) con altare centrale. I pellegrinaggi numerosi hanno così modo di celebrare solenni liturgie, mentre i piccoli gruppi, che per esigenze di orario e di organizzazione non si possono fondere con i grandi, avranno la comodità di riunirsi nelle cappelle, adatte a coltivare anche la pietà privata.

Ampie zone raccolte ospitano i confessionali, tanto nel tempio che in cripta. Sopra sono riuniti in una cappella, in cui domina una rude croce penitenziale; sotto invece in un piano sollevato in fondo all'aula.

Gli altari principali si staccano dal rosso Prodo del pavimento con il bianco di Grecia del pentelico: zone sacre trattate con vera dignità.

L'Eucarestia e la Penitenza vengono amministrate con sommo decoro in un Santuario che vede in Gesù sacramentato l'Amore e in Cristo che perdona la Misericordia di Dio.

C'è la croce un po' dovunque, la croce strumento di salvezza in mano a un Dio che si dona per essere egli stesso redenzione: sempre l'Amore Misericordioso. Eccola sul campanile che vuol essere croce astile a richiamo di chi è fuori; eccola nel soffitto, nel basamento dell'Altare dei defunti, nella disposizione dei quadri di Villalta.

Tutto vuol richiamare al messaggio cristiano, dominato dal mistero pasquale: l'immagine dell'Amore Misericordioso presenta Cristo che muore in croce e che vive nell'Eucarestia: redenzione nel perdono e nell'alimento.