II. LA VITA MISTICA DELLA SERVA DI DIO

Prima di introdurci nel tema bisogna spiegare cosa significa la parola «mistica», in quale accezione noi intendiamo adoperarla e qual è il suo scopo, la sua finalità.

 

1. Definizione della vita mistica

La parola mistica viene dal greco mystikósche significa realtà segrete, velate, che appartengono all'ordine religioso o morale. Il termine è imparentato con la parola mysterion.

In senso spirituale cristiano, il termine «mistica» indica l'amorosa e misteriosa comunione del cristiano perfetto con Dio, che causa nell'anima una speciale conoscenza. La mistica può quindi definirsi come «un'esperienza di Dio presente e infinito, provocata nell'anima da una speciale mozione dello Spirito Santo»[5]. «La mistica consiste, secondo il padre Gabriele di S. Maddalena, nella misteriosa operazione dello Spirito Santo nell'anima, con cui egli la conduce ad un nuovo modo di conoscere e di agire, superiore a quello ordinario e che deriva... dall'amore passivo suscitato nell'anima dallo Spirito Santo... Questa ispirazione conduce... ad un nuovo modo di conoscere più adeguato alla realtà divina che non la conoscenza concettuale ordinaria... Perciò, invece di nuovi concetti, nasce nell'anima un inesprimibile senso di Dio»[6].

La mistica implica la contemplazione infusa, la quale si definisce: «Una conoscenza semplice e affettuosa di Dio e delle opere sue, che è il frutto non dell'attività umana aiutata dalla grazia, ma d'una ispirazione speciale dello Spirito Santo»[7].

Nella contemplazione infusa è Dio che opera nell'anima mediante una ispirazione speciale dello Spirito Santo. In questo senso la mistica si oppone alla ascetica, nella quale l'uomo, aiutato dalla grazia attuale, si esercita nelle virtù. Nella contemplazione infusa l'azione proviene dallo Spirito Santo, è Dio che opera nell'anima. Non c'è però una distinzione tra l'ascetica e la mistica, come se fossero due vie diverse per acquisire la santità. L'ascetica conduce alla mistica. Quando l'anima si comporta generosamente con Dio, Dio interviene per mezzo di mozioni speciali dello Spirito Santo che infondono nell'anima la conoscenza misteriosa delle verità della fede. La contemplazione infusa, pur essendo una grazia speciale di Dio, è concessa a tutti i cristiani che vogliono progredire nella via della santità.

L'anima, per arrivare alla contemplazione infusa deve passare per la purificazione passiva dei sensi, e per arrivare all'unione completa con Dio deve ancora passare per la purificazione passiva dello spirito.

La contemplazione infusa comincia nel periodo della vita illuminativa. E' propria dei proficienti, di coloro che hanno superato la purificazione passiva dei sensi.

Nello studiare la vita mistica di Madre Speranza sarà bene non dimenticare queste nozioni ricavate dai maestri della vita spirituale.

 

2. Finalità delle purificazioni mistiche passive

L'oggetto, la finalità delle purificazioni passive è preparare l'anima all'unione con Dio, togliendo da essa gli ostacoli lasciati dal peccato originale. La piena sottomissione dell'appetito sensitivo alla ragione si può avere soltanto mediante l'azione mistica di Dio. Sotto tale azione viene purificata la parte sensibile dell'anima per predisporla alla contemplazione. Dio è la causa principale di tale purificazione. L'appetito razionale diventa causa strumentale dell'azione mistica di Dio e l'appetito irrazionale diventa causa strumentale dell'appetito razionale purificato.

Sin dalla purificazione passiva dei sensi l'anima - come insegnano i maestri della vita spirituale - acquista l'eroicità delle virtù e simultaneamente la contemplazione infusa.

Durante questa fase vengono elargiti anche in maggiore misura i doni dello Spirito Santo. Questi, come scrive padre Ambrogio Eszer in un recente studio sulle virtù eroiche, «influenzano le forze dell'anima nel modo che esse ubbidiscono docilmente alla peculiare spinta da parte dello Spirito Santo... L'abito dei Doni rende l'uomo capace di ricevere l'influenza divina. I Doni dello Spirito Santo sono necessari affinché l'uomo possa raggiungere il suo traguardo»[8]. Grazie ai Doni dello Spirito Santo l'uomo acquista l'abito delle virtù eroiche nelle quali c'è piena sottomissione dell'appetito irrazionale all'appetito razionale purificato, e di questi all'azione mistica di Dio che opera nell'anima.

Nella purificazione passiva dello spirito, Dio, con la sua azione mistica, purifica la parte spirituale dell'anima. L'azione dello Spirito Santo penetra nella parte più profonda dell'anima e purifica le facoltà spirituali.

Sia la purificazione passiva dei sensi che la purificazione passiva dello spirito tendono a preparare l'anima per l'unione con Dio. Più profonda e penetrante è l'azione di Dio e più intima sarà l'unione tra l'anima e Dio. Perciò i maestri della vita spirituale distinguono diversi gradi nella vita mistica: l'unione semplice, l'unione totale, il fidanzamento spirituale, che avviene dopo la purificazione passiva dei sensi, e il matrimonio spirituale preceduto dalla purificazione passiva dello spirito. In esso si ha la fusione delle volontà dell'uomo e di Dio, l'unione trasformante, nella quale l'uomo scompare per far posto a Dio.

E' difficile determinare il grado di unione alla quale è arrivata l'anima sotto l'azione mistica di Dio. Di solito si giudica dalle purificazioni, dal grado di contemplazione che sperimenta l'anima. Ma a volte, come si dirà dopo, è difficile distinguere se le prove inviate da Dio sono purificatrici o riparatrici (cioè: sofferenze sopportate per i peccati altrui).

 

3. Difficoltà incontrate nello studio della vita mistica della Serva di Dio

Studiare la vita mistica di un servo o di una serva di Dio significa individuare, alla luce della teologia spirituale, i diversi gradi di unione con Dio che raggiunse tale servo o serva di Dio, nel nostro caso, la Madre Speranza. Si tratta di penetrare nel santuario della sua coscienza, di seguirla passo passo nelle sue misteriose comunicazioni con Dio, di accompagnarla nel difficile itinerario che la condusse alle cime più alte della santità attraverso le notti oscure dei sensi e dello spirito. Compito veramente difficile. Direi anzi che per il momento è impossibile arrivare a delle conclusioni definitive in un tema così profondo. E ciò per molti motivi.

Nel caso di Santa Teresa, di Santa Gemma Galgani e di altre sante c'è stata una fitta corrispondenza con il direttore spirituale, un diario, o una autobiografia in cui si raccontano minuziosamente lo stato dello spirito, i sentimenti dell'anima, le meraviglie che il Signore operava man mano in esse. Anche la Madre Speranza scrisse una specie di diario, pubblicato in cinque grossi volumi che sommano complessivamente più di mille pagine. Il diario, però, abbraccia soltanto 29 anni della vita, cioè dal 1927 al 1956 e in questo periodo vi sono molte lacune. Inoltre nel suddetto diario si parla molto dettagliatamente della storia della Congregazione delle ancelle dell'Amore Misericordioso e della Congregazione dei Figli dell'Amore Misericordioso, e soltanto saltuariamente la Serva di Dio parla dello stato della sua anima, delle proprie aspirazioni spirituali, delle sofferenze e delle grazie mistiche ricevute dal Signore.

E' vero che vi sono altri scritti, per esempio le Exhortaciones e le lettere circolari e private, che ci permettono qualche volta di intuire in determinati momenti lo stato della sua anima. Contiamo anche con la testimonianza di coloro che vissero accanto a lei durante quasi tutta la vita. Sono però tutti questi elementi esterni che non aiutano molto a penetrare nell'intimità dell'anima della Serva di Dio e soprattutto nei misteri che la grazia operava in lei. Il direttore spirituale che la guidò durante gli ultimi anni della sua vita avrebbe potuto fornire degli elementi preziosi, ma sia perché non ha potuto venir meno al segreto[9], sia perché non ha ritenuto opportuno svelare certe esperienze mistiche, la sua deposizione - molto utile, d'altra parte, sotto altri aspetti - non è servita certamente a conoscere le misteriose realtà che si operavano nella profondità dell'anima della Serva di Dio. Ciò nonostante, da indizi fornitici dai testimoni, da certi atteggiamenti della Serva di Dio, dal genere di vita che essa conduceva, possiamo arrivare a conclusioni abbastanza precise sullo stato della sua anima durante i 20 ultimi anni della sua esistenza.

Nel voler individuare i diversi gradi di unione con Dio della Madre troviamo ancora una difficoltà. Come si sa, l'anima, nella sua ascensione verso Dio, passa per la purificazione passiva dei sensi o notte oscura dei sensi, in cui comincia la vita mistica o la contemplazione infusa, e per la purificazione passiva dello spirito, che conduce al fidanzamento spirituale e finalmente all'unione trasformante.

Queste purificazioni sono caratterizzate da diverse prove, da diverse sofferenze, che servono a purificare sia la parte sensibile dell'anima (purificazione passiva dei sensi) sia la parte spirituale (purificazione passiva dello spirito). Succede però, come osserva Garrigou-Lagrange, che certe anime che si sono offerte come vittima per i peccati altrui o per mandare avanti un'opera, come nel caso di certi fondatori e fondatrici, si trovano a dover sopportare travagli, sofferenze, fenomeni, che farebbero pensare a una tappa purgativa, mentre si sa da altri indizi, che sono ormai molto avanti nella via illuminativa e che forse hanno raggiunto l'unione trasformante[10]. Tale è il caso di Sant'Alfonso Maria de' Liguori. Aveva ormai 80 anni di età e il povero anziano fu vittima di tentazioni contro la castità, di scrupoli, di tentazioni contro la pazienza. Si potrebbe pensare a una purificazione passiva dei sensi, mentre si sa che lui aveva ormai superato la purificazione passiva dello spirito ed era arrivato all'unione trasformante. Ma era il fondatore di una congregazione e doveva soffrire. Le sue sofferenze erano non purificatrici, ma riparatrici.

Un altro esempio lo troviamo in san Paolo della Croce, fondatore dei passionisti. Nato nel 1694, doveva essere il fondatore di un Ordine dedicato alla riparazione. Visse fino all'età di 81 anni. Verso l'età di 19 anni passò la purificazione passiva dei sensi (scrupoli, abbattimento spirituale, malattie). All'età di 24 anni conobbe l'orazione statica. All'età di 26 anni soffrì la purificazione passiva dello spirito. Dopo aver ricevuto la grazia dell'unione trasformante, dovette attraversare quarantacinque anni di desolazioni interiori, nel più doloroso abbandono, durante i quali solo di tanto in tanto il Signore gli accordava un breve respiro[11].

Madre Speranza, come vedremo in seguito, non solo è stata la fondatrice di due Congregazioni religiose date alla luce più con le sofferenze che con gli scritti, ma si è anche offerta vittima di espiazione per i peccati dei sacerdoti di tutto il mondo. Il fatto che non le siano mai mancate sofferenze riparatrici, e direi anche generatrici, rende difficile individuare quando essa sia arrivata alla purificazione passiva dello spirito e all'unione trasformante.

Fatte queste premesse, ci disponiamo ora a parlare della vita mistica della Madre. In questo studio non intendiamo contemplare i fenomeni così detti paramistici, come sono le visioni, le locuzioni, la bilocazione, le stigmate, ecc., i quali non sono elementi costitutivi della vita mistica.


[5] Ermanno Arcilli, in La mistica, Città Nuova, 1984, vol I, p. 2.

[6] Rivista di vita spirituale, 1951, pp. 340-342.

[7] Ibid.

[8] Ambrogio Eszer, Il concetto di virtù eroica nella storia, in Sacramenti, Liturgia Cause dei Santi, «Studi in onore del Cardinale Giuseppe Casoria», p. 626, Napoli 1992.

[9] Le Normae della Congregazione del 7.II.1983, per le Cause dei Santi vietano ai confessori e ai direttori spirituali rilasciare testimonianze su quello che hanno sentito in confessione o in coscienza (n. 20, 2°).

[10] Cfr. Le tre età della vita interiore, vol. IV, p. 188, Roma 1984.

[11] O.c., Ibid., pp. 189-192.