Dr. Friedrich Wetter - Vescovo di Speyer
OMELIA A COLLEVALENZA IL 27 NOVEMBRE 1981
Fra pochi giorni inizia l'Avvento, il tempo dell'attesa. Noi attendiamo Colui che il Padre ci ha inviato. Il Padre ha mandato a noi il Figlio suo, generato dallo Spirito Santo, nato da Maria Vergine. Egli lo manda ancora anche oggi, fino alla fine dei tempi. Perche? Qual'è il significato di questa venuta? "Il render presente il Padre come amore e misericordia è nella coscienza di Cristo stesso, la fondamentale verifica della sua missione di Messia". (DiM 3).
In Gesù Cristo il Padre Celeste con il suo amore misericordioso diventa così presente che egli diventa visibile "Chi ha visto me ha visto il Padre" dice il Signore a Filippo (Gv. 14,9). In Gesù Cristo la misericordia di Dio si è resa tangibile per gli uomini. Perché "egli stesso la incarna e la personifica. Egli stesso è, in un certo senso la misericordia" (DiM 2). I Vangeli testimoniano che gli uomini gli si facevano vicini per poterlo toccare. E chi tozza lui viene in contatto con l'Amore di Dio.
Come è possibile ciò? Questo è possibile perché egli è l'eterno Figlio del Padre. "Egli è immagine del Dio invisibile" (Col. 1,15). Egli come Figlio consustanziale del Padre è l'icona del Padre; egli porta i lineamenti del Padre. Perciò attraverso lui è leggibile il volto del Padre. Come Figlio consustanziale egli porta in sé tutta la pienezza della Divinità, dunque anche l'inesauribile ricchezza dell'Amore divino. Poiché Gesù Cristo è il Figlio del Padre Eterno, del tutto ricolmo del Mistero del Padre, rende presente il Padre come Amore e Misericordia fra noi uomini.
Fratelli e sorelle, noi tutti siamo scelti ad avere parte ai misteri di Cristo, ad essere figli di Dio, Gesù Cristo è il Primogenito; noi tutti partecipiamo della sua figliolanza. Noi stiamo con Lui davanti al Padre, davanti al Padre suo e Padre nostro. Noi tutti possiamo dire a Dio con l'Eterno Figlio: Abba, Padre amato.
Come in Gesù Cristo si può toccare con mano chi sia il Padre, così anche in noi si deve poter constatare che Dio è il "Padre della misericordia e il Dio di ogni consolazione" (2 Cor 1,3). In questo si dimostra che noi siamo veri figli di Dio. Come in Cristo la misericordia di Dio diventò palpabile, così attraverso noi l'Amore Misericordioso di Dio deve essere reso constatabile in questo mondo. E proprio così il Padre ci ha elargito con abbondanza la sua ricchezza divina. "Egli non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme a Lui?" (Rom. 8,32). Il Padre ci ha donato tutto, suo Figlio, sé stesso, e con ciò la pienezza della sua misericordia. Per mezzo di tutti noi suoi figli, questo Amore Misericordioso deve ora risplendere nel nostro mondo e donarsi ulteriormente. Attraverso la parola di Gesù parla a noi il Padre stesso e ci dice: "Siate misericordiosi, come io, vostro Padre, sono misericordioso"!.
Gli uomini hanno bisogno della misericordia di Dio. Nella parabola del Buon Samaritano il Signore ci indica quale deve essere il comportamento di noi uomini. In quell'uomo che si imbatté nei briganti e rimase mezzo morto sulla via dobbiamo ravvisare noi stessi. Questo uomo è un'immagine dell'umanità odierna. Pensiamo alle sofferenze che nel nostro secolo, attraverso le guerre. si sono riversate e ancora si riversano sugli uomini in ogni parte del mondo. Pensiamo ai milioni di uomini, soprattutto bambini, che soffrono la fame; a tutti quelli che muoiono perché manca loro il pane quotidiano. Pensiamo alla grande massa di coloro che pure dispongono di beni materiali, ma che sono in pericolo di perdere la loro anima.
L'umanità ha bisogno anche oggi del Samaritano misericordioso che si chini su di essa, che versi l'olio risanante dell'Amore divino nelle sue innumerevoli ferite e che lo porti nell'albergo, nella casa del Padre Celeste. Gesù Cristo è questo Samaritano misericordioso - anche oggi. Egli lo vuol essere servendosi di noi. Attraverso noi vuole risanare le ferite degli uomini con l'olio della misericordia divina e il vino dell'amore di Dio. Perciò ci invita: Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso e come io sono misericordioso!
È nell'intenzione del Santo Padre rendere manifesto che la Chiesa, proprio di fronte all'odierna necessità dell'umanità, debba testimoniare in favore della misericordia di Dio e cerchi di introdurla e di incarnarla nella vita sia dei suoi fedeli sia, per quanto possibile, in quella di tutti gli uomini di buona volontà (DM VII). Con questo la Chiesa intende rispondere alle necessità del nostro tempo. La Congregazione delle Suore e dei Padri dell'Amore Misericordioso rendono servizio, oggi, a questo così attuale compito della Chiesa. Con il loro ideale di vita religiosa richiamano alla nostra coscienza quello che tutti noi dovremmo essere: misericordiosi come il nostro Padre del cielo.
Questo servizio della misericordia non lo eseguiamo con la coscienza di essere un'elite, come se noi ci credessimo migliori degli altri. Al contrario. Sappiamo che noi tutti abbiamo bisogno della Misericordia di Dio e che di questa viviamo. Donare misericordia e ricevere misericordia vanno di pari passo. "Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia" (Mt. 5,7) dice il Signore. Egli stesso ne è l'esempio più qualificato. Egli fu misericordioso come il Padre fino all'offerta della sua vita sulla Croce. Così Egli ha trovato misericordia poiché il giorno della Pasqua ha ricevuto la pienezza dell'amore del Padre, che lo ha trasformato, lo ha innalzato alla sua destra e gli ha donato felicità divina ed eterna vita.
Fratelli e sorelle, siamo noi con Cristo misericordiosi come il nostro Padre celeste. Allora anche noi, con Cristo, troveremo misericordia. Noi risusciteremo con Lui per l'Amore del Padre. In questo Mistero Pasquale si compie la nostra figliolanza divina. Perciò: Beati quelli che sono misericordiosi, come è misericordioso il Padre Nostro! Amen.