Nella povertà più assoluta, in un appartamento di Calle Velázquez 97, la notte di Natale del 1930 ha inizio, in forma privata, la nuova fondazione delle Ancelle dell'A.M.. Non potendo fondare una Congregazione religiosa, il 14 gennaio, Madre Speranza chiese ed ottenne l'iscrizione nel Registro Civile, con il nome di "Asociación de Esclavas del Amor Misericordioso".
Nell'aprile del 1931 poté aprire il primo Collegio, sempre in Madrid, e a questo seguiranno, con un ritmo impressionante per una Associazione appena sorta, numerose fondazioni in altre parti di Spagna, con l'unico fine di annunciare l'A.M. attraverso l'esercizio della carità. Convinta che l'ignoranza poteva essere facile pretesto per introdurre qualunque ideologia, corse sempre e dovunque ci fosse necessità per rispondere al grande bisogno della Spagna di quel tempo: l'analfabetismo. Si dedicò anche ad assistere malati bisognosi a domicilio e ad accogliere anziani ed handicappati. Allo scoppio della guerra civile (1936) l'Associazione già contava nove case. In ognuna di esse, Madre Speranza voleva regnasse una particolare attenzione ai più poveri, a quelli che non potevano pagare, ed un clima di vera famiglia dove il cibo delle suore non poteva essere diverso da quello dei bambini e, se c'era qualcosa di più buono, era per questi ultimi.
Leggiamo quanto lei stessa, nel maggio del 1929, annota nel suo diario:
"Compresi che il buon Gesù voleva che si realizzasse la
fondazione dedicata alle Ancelle dell'Amore Misericordioso per aprire collegi dove educare
orfani, poveri, figli di famiglie numerose e delle classi più modeste della società,
queste ultime contribuendo al sostentamento dei loro figli in misura delle loro forze. Ed
inoltre collegi per i bambini e le bambine anormali, ed anche case per anziani e ospedali
per ogni classe di necessitati, evitando in questi collegi tutto quello che possa avere
l'aspetto di ricoveri e che le religiose prendiamo lo stesso cibo dei bambini, evitando
così la cattiva impressione che produce nei bambini vedere che le noi religiose mangiamo
diversamente e molto meglio di loro.
Compresi, inoltre, che in questi collegi i bambini debbono ricevere una solida educazione
e che quelli che per la loro intelligenza fossero capaci, possano continuare gli studi
superiori... perché questo, generalmente, non è possibile ai poveri, tanto meno in
Spagna, dove la educazione dei poveri è abbastanza abbandonata..." (El pan 18, Hoy
maggio 1929).