P. Mario Tosi, un sacerdote della diocesi di Fermo che poi diverrà suo figlio, ricorda: "Quando io venni la prima volta a Collevalenza, rimasi conquistato dalla straordinarietà delle virtù della Madre, dalla bellezza dei suoi ideali, dall'averla sentita come la Madre di noi sacerdoti, una Madre forte che ci ha amato intensamente e che non ha risparmiato i necessari avvertimenti...".
Mons. Lucio Marinozzi, primo sacerdote diocesano con voti nella
Famiglia dell'Amore Misericordioso, ricorda il suo primo incontro con la Madre:
"Da quando erano venuti a Fermo le Ancelle e poi i Figli dell'Amore Misericordioso,
si era sparsa una gran fama di santità sul conto di Madre Speranza. Sicché anche io
desideravo di conoscerla. Mi ricevette in un salottino... Salutava con molto rispetto e
parlava dapprima quasi timidamente poi sempre più eloquentemente, in una lingua che era
un misto di italiano e di spagnolo: parlava con giusto criterio della vita dei sacerdoti,
delle loro deficienze, dei pericoli a cui erano esposti, della necessità che si
santifichino, della vita comune. Veniva esponendo insomma il suo progetto di una
Congregazione religiosa per il clero".
Il Card. Eduardo Pironio, ebbe a testimoniare:
"Rimasi colpito nel vedere l'opera di generosità e di coraggio di Madre Speranza..
Siccome io amo molto il mio proprio sacerdozio, e amo tanto i miei confratelli sacerdoti,
un'opera così particolarmente destinata ad accogliere ed accompagnare materialmente e
spiritualmente i sacerdoti, (soprattutto diocesani, che sono in maggior parte lasciati in
solitudine), mi ha particolarmente colpito; una provvidenziale intuizione di Madre
Speranza nel creare, o fondare i Figli dell'Amore Misericordioso".