Il cristianesimo "... è la religione del rimanere nell'intimo di Dio: ..."Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!" (Gal 4, 6). L'uomo eleva la sua voce a somiglianza di Cristo, il quale si rivolgeva "con forti grida e lacrime" (Eb 5, 7) a Dio, specialmente nel Getsemani e sulla croce: l'uomo grida a Dio come ha gridato Cristo e testimonia così di partecipare alla sua figliolanza per opera dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo, che il Padre ha mandato nel nome del Figlio, fa sì che l'uomo partecipi alla vita intima di Dio. Fa sì che l'uomo sia anche figlio, a somiglianza di Cristo..." (TMA. 8). Il Dio dei cristiani si fa Uomo, la Parola si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi. É un gesto concreto, l'Incarnazione, che diventa invito al dialogo, alla responsabilità, che fa appello alla libera volontà di amare. "In Gesù Cristo Dio non solo parla all'uomo, ma lo cerca. L'Incarnazione del Figlio di Dio testimonia che Dio cerca l'uomo. Di questa ricerca Gesù parla come del ricupero di una pecorella smarrita. É una ricerca che nasce nell'intimo di Dio e ha il suo punto culminante nell'Incarnazione del Verbo. Se Dio va in cerca dell'uomo, creato ad immagine e somiglianza sua, lo fa perché lo ama eternamente nel Verbo e in Cristo lo vuole elevare alla dignità di figlio adottivo. Dio dunque cerca l'uomo, che è sua particolare proprietà, in maniera diversa di come lo è ogni altra creatura. Egli é proprietà di Dio in base ad una scelta di amore: Dio cerca l'uomo spinto dal suo cuore di Padre" (TMA, 7).
Questa è la grande esperienza che Madre Speranza ha voluto trasmettere all'uomo di oggi: la certezza che ciascun uomo, anche il più perverso, il più abbandonato è prezioso agli occhi di Dio, perché è suo figlio. Dio è "un Padre pieno di bontà che ricerca con tutti i mezzi il modo di confortare, aiutare e far felici i sui figli, che li segue e li cerca con amore instancabile, come se non potesse essere felice senza di loro" (Diario, 5.11.1927).