Queste pagine, che raccolgono la "parte centrale" del nostro Convegno, vogliono continuare a farci fare esperienza di fede con lo Spirito Santo. Fare Pentecoste! Leggere insieme la Pentecoste! Il Cenacolo è sempre aperto!
Alla relatrice Prof. De Giovanni Nina, responsabile del R.n. S. per la Regione Emilia Romagna che ci ha fatto dono della sua presenza e della sua competenza nel trattare largomento: "Lo Spirito Santo infiamma il cuore del laico per la costruzione della civiltà dellamore" un ringraziamento di vero cuore.
Ci auguriamo che questo ulteriore percorso di formazione e di catechesi sullo Spirito Santo possa costituire, ancora una volta, una splendida occasione per rifare il punto della propria situazione personale e per ravvivare le ragioni della propria appartenenza alla Chiesa e allAssociazione.
Tutto per amore
Gaetano Storace
e léquipe nazionale
Il telegramma del Papa
Egregio Signore Gaetano Storace
Presidente Associazione
Laici Amore Misericordioso - Santuario
06050 Collevalenza
Sommo Pontefice vivamente grato per fervido messaggio inviato occasione convegno nazionale codesta Associazione Laici Amore Misericordioso in preparazione anche at Grande Giubileo 2000 mentre ricambia devoto pensiero formando voti che provvido incontro apporti copiosi frutti spirituali invia di cuore at Lei membri sodalizio et Famiglia tutta Amore Misericordioso implorata propiziatrice Benedizione Apostolica
Cardinale Angelo Sodano
Segretario di Stato
ASSOCIAZIONE LAICI AMORE MISERICORDIOSO CONVEGNO NAZIONALE 24 25 26 APRILE 1998
Relazione della Prof. De Giovanni Nina, responsabile del R.n. S. per la Regione Emilia Romagna
"Lo Spirito Santo infiamma i laici
nella costruzione della civiltà dellAmore"
Come svolgere il tema di questo Convegno nazionale, se non in preghiera, domandando al Signore Gesù, attraverso il dono del Suo Spirito, che suggerisca ciò che Lui vuol dire al "cuore" di tutti coloro che partecipano? Siamo certi che ognuno di loro riceverà quella parola che toccherà il suo intimo e farà lesperienza di un incontro personale col Cristo Risorto, vivo e operante in mezzo al suo popolo.
Per facilitare lascolto e la comprensione di quanto il Signore vorrà dirci in questo Convegno, la relazione sarà svolta attraverso due momenti che prevedono prima uno sguardo sintetico, poi uno sguardo analitico al tema proposto.
Sguardo sintetico
Iniziamo, in questo 1998 dedicato alla persona dello Spirito Santo, non solo a conoscere lo Spirito Santo ma a "vivere alla sua presenza e nella sua potenza". E questa la formazione di cui abbiamo bisogno per prepararci al Giubileo del 2000 ed allora cominciamo col chiedere allo Spirito Santo di trasformare i nostri progetti e i nostri sogni in quelli di Dio.
Quali effetti produce nel cristiano lo Spirito Santo?
Lo rende consapevole della forza e della potenza che ci viene dallalto e ci rende capaci di amare Dio (Atti 1,8 avrete forza dallo Spirito Santo...).
La Parola di Dio ci guidi in questo cammino di conoscenza e ci esorti ad approfondirla giorno dopo giorno, perché diventiamo docili ad ascoltare la Sua voce e a fare la Sua volontà.
E difficile parlare dello Spirito Santo perché per noi
non ha volto,
non ha parola,
non dice nulla di sé né da sé
ma è tutto in relazione al Padre e al Figlio.
NellAntico Testamento la Sua esistenza è appena adombrata; nel Nuovo Testamento viene rivelata da Gesù nella Persona di Gesù, il quale, però, ne parla in modo esplicito solo quando "viene lora", cioè alla fine della sua vita quaggiù. Gesù è il capolavoro dello Spirito Santo, come Maria, Sua madre.
Il primo gesto di Gesù Risorto è quello di donare lo Spirito Santo agli apostoli perché possano continuare la sua missione.
(Gv 20,22-23) "Ricevete lo Spirito Santo,
a chi rimetterete i peccati saranno rimessi
e a chi non li rimetterete, resteranno
non rimessi.
Grazie, Signore, per il dono dei Tuoi ministri che Tu hai scelto come canali dei sacramenti, cioè di quellacqua e di quel sangue che uscirono dal Tuo costato, quando uno dei soldati Ti colpì con la lancia.
(Lc 12,49) "Sono venuto a portare il fuoco (cioè lo Spirito Santo che purificherà e infiammerà i cuori e che deve accendersi sulla terra e come vorrei che fosse già acceso..."
Lo aveva già predicato Giovanni Battista "Io vi battezzo con acqua, ma viene uno che è più forte di me... costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco" (Lc 3,16).
Dio, quando si presenta a Mosè, si mostra come fuoco che arde ma non consuma (... così è lamore di Dio!) (Es. 3,2).
Nella teofania del Sinai, Dio appare quindi come fuoco.
- Una colonna di fuoco di notte accompagna il popolo dIsraele nel suo cammino nel deserto. Dio è fuoco. E una teofania, come quella della luce. Esprime una realtà invisibile, che si rende visibile.
- Con la venuta dello Spirito Santo, quel fuoco non rimane fuori di noi, ma entra dentro di noi.
Qual è leffetto di questo fuoco nel cuore delluomo?
Il cuore incendiato diventa capace di amare come Dio ama. Il fuoco è la sostanza di Dio e Dio è amore (1 Gv 4,8). Il fuoco dello Spirito Santo è lAmore che brucia nel cuore di Dio: "Lamore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" (Rm 5,5).
Il fuoco è lazione di Dio in noi, unazione reale, una presenza avvertibile, palpabile.
Gesù dona lo Spirito Santo: lora della sua partenza da questo mondo coincide con la venuta dello Spirito Santo, dono di Gesù Risorto. (Gv 19,30 "... Tutto è compiuto. E, chinato il capo, spirò").
Come per lincarnazione di Cristo, così per la nascita della Chiesa, tutto avviene per opera dello Spirito Santo. Con la Pentecoste si ha linaugurazione del tempo della Chiesa.
Gli Atti degli Apostoli sono il vangelo dello Spirito Santo.
Dove è possibile incontrare lo Spirito Santo?
SantIreneo ci dice che "là dove è la Chiesa, là è anche lo Spirito di Dio".
Naturalmente lazione dello Spirito Santo non può essere circoscritto solo allinterno della Chiesa, ma raggiunge ogni essere e opera in tutti i cuori.
Il Concilio Vaticano II afferma che lo Spirito Santo abita nella Chiesa e nel cuore dei fedeli come in un tempio.
In essi prega e attesta la loro condizione di figli adottivi. Guida la Chiesa verso la verità tutta intera. (Gv 16,13). La costruisce e la dirige mediante doni gerarchici e carismatici e la arricchisce coi suoi frutti.
Ci soffermiamo ora su questaspetto "...infuoca i laici"
Laico deriva da: Laos = popolo ben identificato (da Dio!!)
Laikos = profano... cioè il non prete del popolo di Dio.I laici, che sono i cristiani, si dispongono su due fronti:
1. uno sacro, allinterno della Chiesa;
2. uno profano, in faccia al mondo.
I segni dei tempi dicono che questo è il momento del laico, è il momento che si chiama scelta di campo.
Quale il compito? Quello di dialogare con gli altri attori per gestire la realtà creata, per non invertire i sensi per i quali è stata tratta dal nulla.
Ecco perché luomo è stato condotto per ultimo nella creazione: è incaricato da Dio di gestire il mondo.
Come? - Deve saper ascoltare la parola di Dio;
- Deve saper ascoltare la realtà creata che parla
attraverso: le cose,
gli eventi,
gli uomini.
- Deve decifrare nelle cose la volontà di Dio;
- Deve svolgere cristianamente la propria attività.
"Per loro vocazione è proprio dei laici cercare il regno di Dio, trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio" (Lumen gentium 31,6 b).
Grava quindi su tutti i laici il glorioso peso di lavorare perché il divino disegno di salvezza raggiunga, ogni giorno di più, gli uomini di tutti i tempi e di tutta la terra.
Come costruire la civiltà dellamore?
I laici sono "esperti di umanità" per la salvezza del mondo.
Ricordiamo che:
Luomo è fatto a immagine di Dio
Lumanità è recuperata in Cristo, per cui luomo si sente pensato e amato dal Padre fin dalleternità.
Non ci può essere distacco tra la fede professata e la vita quotidiana.
Dio ci dono un di più di vita, che noi chiamiamo amore: lamore con cui ama noi e noi amiamo in Lui gli uomini. (...è questa la "cifra spirituale" dellassociazione "Laici" Amore Misericordioso"!).
Ed ora, esaminiamo il tema del Convegno con uno sguardo analitico.
La prima domanda, rivolta personalmente ad ognuno di noi, ci interpella così: "Chi sei tu?"
Posso rispondere solo guardando Dio.
Dio è amore. Nella Sacra Scrittura scopro Dio e, nello stesso tempo scopro luomo. In Gentile. 1,26 trovo questa espressione "Facciamo (è il mistero trinitario!) luomo a nostra immagine".
Luomo porta limmagine di Dio. Immagine vuol dire replica quindi io sono replica di Dio ...in vista di diventare somigliante. In quellimmagine cè tutto il progetto di Dio per me.
Luomo è un essere damore, perché Dio è amore.
Allora, tu che ascolti, "ricorda", fa memoria della tua origine, delle meraviglie di Dio nella tua vita, dei segni, dei prodigi che testimoniano la sollecitudine di Dio per te, per il tuo popolo.
Ricorda che sei unico, perché Dio è uno; che sei segnato dallimpronta delle tre persone divine, perché Dio è trinità; che sei un essere in relazione con Dio e con gli uomini.
- Il fondamento delluomo non è lintelligenza, ma lamore: lintelligenza è al servizio dellamore. Se, ad esempio, il bambino non riceve amore, non potrà svilupparsi correttamente.
- Loblio delle proprie radici (Amore di Dio) porta al vuoto, allassurdo, al non senso.
Quali le conseguenze? Il suicidio, leutanasia, laborto terapeutico, le compensazioni come droga, alcool...; il lavoro eccessivo, la fuga nellimmaginario: viaggi, TV...
E il secolo degli allucinati, che ricerca una felicità utopica e cade in nuovi tranelli.
- Come evitare queste fughe verso il male? Rispondendo con una visione cristiana.
Quale modello ha usato Dio per luomo? Quello di Cristo.
Cristo ha preso un corpo.
Cristo ha vissuto la vita della psiche.
Cristo ha vissuto la vita dello Spirito Santo.
Luomo è un essere dipendente, in relazione con Dio; la sua non è una dipendenza alienante ma liberante, perché è una dipendenza damore. Luomo ha fiducia nella paternità di Dio. Questa dipendenza ontologica (strutturale) la portiamo dalla nascita.
Dio ha creato luomo così, in stato di bisogno.
"...Se non diverrete come bambini..."
"...senza di me non potete far nulla..."
Per comprendere questa dipendenza, pensiamo al bambino neonato: questi è in dipendenza dalle braccia della mamma.
Il mondo ci propone lindipendenza, perché confonde lindipendenza con lAutonomia. Noi dobbiamo aiutare luomo a diventare autonomo, non indipendente.
Lindipendenza porta allisolamento (ciascuno per sè!).
Lautonomia porta alla realizzazione di ciò che si è.
- Ricevere amore
porta a capire chi si è.
Dio si rivela Amore al piccolo, attraverso il filtro sensibile che è lamore dei genitori.
Il bambino riceve amore e stabilisce la prima relazione con Dio. Lattesa damore del bambino corrisponde alla pienezza dell'immagine.
- Cosa significa "essere"? Significa vivere animato da un duplice desiderio: essere amato personalmente e poi amare.
Lo Spirito Santo è il soffio di Dio che ama.
- La mancanza damore provoca ferite. Il bambino dimentica limmagine sepolta di Dio. Attenzione: limmagine è seppellita ma non distrutta.
Che cosè luomo? E persona a immagine di Dio.
Dio, pur lasciandosi conoscere, non si lascia afferrare.
Così è delluomo: la sua persona è mistero.
Diamo allora alcune indicazioni pratiche:
Ascolta e accogli la persona che parla (più di ciò che dice!)
Impari ad amare se entri nellamore di Gesù.
Impara a lasciar parlare la persona.
Impara a stare insieme allaltro.
Quale differenza fra "persona" e "natura umana"?
La persona trascende ogni conoscenza perché non la posso identificare al corpo, né alla psiche, né allo Spirito. E inafferrabile.
La "natura umana", invece è definibile. E corpo, psiche, spirito. (parte spirituale in cui abita Dio).
Che cosa porta con sé la persona? Porta il mistero trinitario. Ecco le radici delluomo: il mistero trinitario.
Vediamo la corrispondenza tra la Trinità e luomo:
Padre: ci dona la Memoria, facendoci ricordare di Lui.
La memoria si rivela:
Genetica: sono figlio dei miei genitori.
Psichica: sono figlio delluomo.
Spirituale: sono figlio di Dio.
Figlio: ci dona lintelligenza, facendoci conoscere (partecipando alla saggezza di Dio).
Così scopro la mia identità personale di comunione.Spirito Santo: ci dona lAmore, facendoci essere nel tempo apertura allamore e dono damore.
Così luomo è tempio di Dio.
Nel mio cuore cè Dio.
Dio ha voluto abitare in me.
Tu sei perla preziosa anche se sei nel peccato e nella sporcizia.
Ricorda: lintelligenza è "seconda" perché è ordinata allamore. Allora diventa un cammino verso Dio se diventa serva e custode dellamore.
Nella misura in cui custodisce lamore, è il dono autentico di Dio.
Limmagine è dono irrevocabile di Dio e non potrà mai essere distrutta dal male. Dio ama stare tra gli uomini perché essi sono una meraviglia per Lui e con Lui.
Unultima cosa, che schematizziamo per chiarezza. Da ogni facoltà deriva un dono che ci permette di rivelare ciò che siamo, come figli di Dio.
Intelligenza ¯ Fede |
Memoria ¯ Speranza |
Amore ¯ Carità |
Ed ora, dopo aver preso coscienza di ciò che "sono", creato da Dio per amore, rifletto brevemente sul significato del mio battesimo.
Dovrei rileggere il brano di Gv 3,7 Il dialogo di Gesù con Nicodemo per comprendere cosa vuol dire "rinascere dallalto".
Cosa succede nel battesimo? Come "rinasco" se sono già nato? Brevemente ripercorro litinerario del mio essere umano:
Origine: creazione da parte di Dio. Porto la Sua immagine.
Successivamente: caduta delluomo. Peccato
Incarnazione di Gesù Cristo per rialzarmi e ristabilire lalleanza con Dio.
Sulla Croce Gesù mi dona il suo Spirito, che ricevo nel battesimo: qui Dio si
incontra con me, col mio peccato e mi aiuta a risalire.
Cancella il peccato originale e mi fa rinascere come figlio di Dio. Ricevo la "vita nuova"
dopo essermi immerso nellacqua, cioè dopo essermi immerso nella morte di Cristo per
poi risalire a nuova vita. Così luomo può ridiventare figlio di Dio.Fine: giungere alla somiglianza con Dio. Qui si incontra la volontà di Dio con quella
delluomo.
A questo punto Dio mi "disseta" con lacqua del Suo Spirito e nello stesso tempo mi "asseta" "Chi ha sete venga... (Ap 22,17).
Abbiamo un compito, insieme a Dio: realizzare tutta la pienezza della somiglianza.
La proposta è la salvezza.
E importante il tempo: la ferialità della vita terrena per la festività della vita eterna.
Il tempo è del Padre.
Gesù ha atteso il tempo di Dio. "Non è ancora giunta la mia ora" "Il tempo è compiuto".
Il tempo può diventare eternità se viviamo nellamore.
Per dare un esempio di come lo Spirito Santo infuoca i laici, possiamo leggere e meditare Lc 24,13-35, il brano dei discepoli di Emmaus. Cerchiamo di farne una lettura nello Spirito, chiedendo allo Spirito Santo di illuminarci.
Alcuni versetti ci sollecitano a riflettere:
v. 5 "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato".
N.B. E questa lesperienza dello Spirito Santo: riconoscere Gesù vivo.
v. 21-23 "...Noi speravamo... visione di angeli... i quali affermano che egli è vivo... ma Lui non lo hanno visto".
v. 25-29 "Sciocchi (intelligenza) e tardi di cuore (amore)
...spiegò loro le scritture..." (ora lo fa lo Spirito Santo). "Egli entrò per rimanere con loro..."
La spiegazione delle Scritture può essere messa in relazione con la Liturgia della Parola, durante lEucarestia.
Infatti alcuni teologi hanno visto nel brano di Emmaus la struttura della messa, in cui cè sempre la liturgia della parola, poi quella eucaristica.
v. 30-31 "...Quando fu a tavola... prese il pane... allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero ma Lui sparì dalla loro vista"
Ecco cosa accade nella liturgia eucaristica.
v. 32 Non ci ardeva il cuore mentre conversava?...
Ecco lazione dello Spirito Santo: ci fa ardere il cuore e amare.
v. 33-35 "Partirono senza indugio.
Davvero il Signore è risorto.
Riconosciuto allo spezza del pane..."
Anche noi, dopo aver vissuto la messa, dobbiamo "partire senza indugio" ed annunciare con lamore che davvero il Signore è risorto.
Ogni cristiano deve sentire nel proprio intimo ardere il proprio cuore per Gesù Cristo e per i fratelli.
Anche oggi è possibile costruire la Civiltà dellamore con una vita nuova nello Spirito Santo.
- Con lo Spirito Santo, fuoco segreto dellAmore di Dio, con la forza dellamore, che viene in aiuto allo sforzo quotidiano del cuore, si può costruire.
- Quale lo stile da imparare? La cultura del perdono e della misericordia.
- Tale atteggiamento supera le nostre possibilità umane; perciò dobbiamo agire con Gesù.
- Dove imparare ad amare? Ai piedi della Croce. Su quellalbero della Croce lAmore è stato donato.
- Il dialogo sarà la via dellAmore.
- Offrite la mano verso gli altri per dire: il Cristo che ho contemplato sulla Croce è qui, è in te.
- Il gioco dellamore è la via dellapertura:
Non rimanete chiusi in voi stessi.
Siete dono di voi, insieme.
Cominciamo ad amare insieme.
Da questo sapranno che siamo discepoli di Gesù.- Il cammino dellAmore non è affidato alle nostre forze ma è lasciarsi toccare dall'Amore, dallo Spirito Santo.
Ti prego, Gesù, uniscici a Te e insegnaci la Tua misericordia.
Gesù, in Te confido per costruire la civiltà dellAmore.
DOMANDE PER I GRUPPI:
realizzazione webmaster@collevalenza.it
ultimo aggionamento 05 maggio, 2005