ESPERIENZE |
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Grazie, mio Dio, perché mi hai dato in Cristo il tuo volto, affinché potessi contemplarlo nei miei giorni terreni.Vedo in Lui le sembianze del Divino Amore riflesse nello specchio dellanima mia. Le contemplo e vi trovo riposo, benefica quiete alle ansie del tempo, dolcissimo ristoro alle acredini iscritte nella mia miseria umana natura.
In Lui assaporo la ricomposta armonia del bello e ne faccio balsamica esperienza, vi incontro la memoria di te e mi nutro della tua presenza.
Affonda il mio spirito nella magnificenza dei tuoi attributi e mi sostiene la perfezione sovrana della tua deità.
E, quel che più conta, accetto più serenamente la mia imperfezione e la mia debole umanità, la riferisco e laccomuno a quella di tutte le umane tue creature e mi compenetro delle affinità che ci uniscono.
Apprezzo nello stesso tempo le diversità fra noi, le considero, le rispetto, le avvaloro.
E ancora guardo con meraviglia la straordinaria unicità di ogni creatura a cui tu tieni in modo singolarissimo, come ad un sogno. Un sogno, mio Dio. Si, il tuo sogno che noi abbiamo infranto.
E penso che, se ognuno di noi acconsentisse a lasciarti realizzare il tuo sogno su di sé, quanto i nostri volti somiglierebbero a quello del tuo Gesù! Quanto cambierebbe il volto del mondo intero! Quanto la tua commozione divina di Padre e di Creatore ci colmerebbe di ogni grazia! E quanto mirabilmente il nostro sorriso si unirebbe a quello di tutto il creato!Bernadette Ucci
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ultimo aggionamento 05 maggio, 2005