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Il Giubileo, appello alla conversione |
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LAmore di Dio riconcilia luomo
Il Giubileo è una delle grandi occasioni che lAmore misericordioso di Dio ha voluto offrire allumanità per liberarla dalla schiavitù del peccato, ma ci vogliono le condizioni perché avvenga la liberazione dal male e, prima di tutto, la consapevolezza che una mentalità secolarizzata è il vero grande ostacolo da superare per conseguire la conversione del cuore. In questo anno giubilare, tempo speciale di grazia, luomo è chiamato a riconciliarsi con Dio, attraverso un cammino di riconciliazione con la natura e con i fratelli.
Lasciarsi riconciliare da Dio
Riconciliarsi con Dio, in realtà, vuol dire lasciarsi riconciliare da Lui. La Bibbia mostra come è Dio che cerca luomo e il Regno dei cieli è per tutti coloro che, chiamati, si aprono allaccoglienza del Cristo, orientando, nellatto radicale della coscienza, il proprio essere nella verità della libertà, che è apertura allamore. Il contenuto della libertà è decisivo a tal punto per la libertà, che la verità della libertà di scelta è appunto di ammettere che qui non ci deve essere scelta, benché sia una scelta (Cfr. S. Kierkegaard, Diario, 1850). Essere liberi dunque vuol dire scegliere di esserlo per credere allamore di Dio.
Nella volontà di comunicare la propria vita, Dio prende liniziativa e si svela alluomo nel quale ha impresso la sua immagine allatto della creazione. Ogni creatura, pervasa dalla presenza di Dio, è un vestigio di Dio, è partecipe della Sua vita e di quel senso del sacro che la mentalità secolarizzata, ignorandolo, ha finito per cancellarlo dallimmaginario collettivo.
Yahvè si pone come riferimento esistenziale ed ontologico rispetto a Israele, popolo che comincia ad esistere, passando dal non-essere allessere nel momento in cui Dio lo assume e lo sceglie come suo patner nel dialogo che intende allacciare con luomo. Nel libro dei Giudici leggiamo la dialettica (storica) tra Yahvè e Israele. Il popolo eletto, scelto da Dio dimentica Dio, perché vuole camminare da solo e Dio lo abbandona. Ma, nella sventura, Israele ripensa la propria situazione, si ricorda dellalleanza, si converte e grida, prega perché Dio lo salvi e Dio risponde dicendo: Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido [ ] sono sceso per liberarlo [ ] Ora va, Io ti mando [ ] Io sarò con te (Es. 3,7-12).
Nel dialogo con Mosè Dio si manifesta come il più potente della terra che vuole liberare luomo da ogni forma di schiavitù, per renderlo libero, responsabile, autonomo e capace di dire il suo sì nella libertà di figlio.
Oggi, come ieri, Dio-Padre continua ad offrire alluomo infinite opportunità di dialogo e reciprocità di amore. Lasciarsi riconciliare da Dio vuol dire accettare il dialogo con Lui, riconoscerne lalleanza, accogliere la vita cristiana come vocazione alla salvezza.
Riconciliarsi con la Natura
La riconciliazione con Dio passa attraverso la riconciliazione con la natura, perché il cosmo è creatura di Dio-Creatore, il quale vi ha infuso delle leggi che lo regolano e larmonia della natura ne è la prova tangibile. Luomo, però, sovvertendo lordine della natura, ne ha scompaginato larmonia che le conferisce il senso del sacro.
Il regista giapponese Akira Kurosawa, denunciando questa civiltà che non riconosce la sacralità della natura, nel film Dersu Uzala il piccolo uomo delle grandi pianure dice che: gli autentici genuini valori umani, che nascono da un atteggiamento di rispetto e di partecipazione nei confronti della natura, vengono inevitabilmente annientati da una civiltà che, violentando la natura, ha perso quellintimo vitale contatto con essa, diventando disumana.
Dio ha posto lunità a base del cosmo; la stessa scienza lo dice quando scopre la stretta analogia di struttura biologica e genetica che cè tra un moscerino e luomo. Larmonia del cosmo è lunità nella molteplicità di generi, di specie e di tipi; lunità nellinfinita molteplicità degli esseri e dei modi di essere che ci si presentano nella natura. LUnità dunque è il segno della presenza di Dio nella natura e luomo deve imparare a recuperare lintimo vitale contatto con la natura se vuole riconciliarsi con Dio.
Riconciliarsi con i fratelli
Il terzo passaggio, che chiude lanello, è lamore fraterno che dobbiamo apprendere da Dio: saper mettere insieme la giustizia e la misericordia; bisogna andare a scuola da Amos e Osea per apprendere i comportamenti di Dio che sanno coniugare il perdono e la misericordia con il male e il peccato.
Apparire, imporsi con il potere, la fama, la ricchezza è lotta di sempre per emergere e primeggiare sugli altri. E così la volontà di potenza ha guastato il progetto di Dio sulluomo. Legoismo è il vero ostacolo che ciascuno di noi deve imparare a superare per realizzarsi nella sua identità più vera e profonda: vivere come figlio di Dio.
Io ho sempre ritenuto che il problema numero uno della nostra vita e di tutti i drammi e le difficoltà che ci propone è il nostro egoismo. Questa idolatria che noi abbiamo di noi stessi è la causa della solitudine, dellincomunicabilità, dellalienazione, della pace, della guerra, della giustizia e dellingiustizia sociale. Ho naturalmente cercato di vedere questo cancro dellumanità addosso a me stesso (Blasetti, commento al suo film Io, Io, Io e gli altri).
Quando il testimone della verità arriva alla morte, dice a Dio: Grazie per tutte le sofferenze che mi hai dato. Grazie a te, infinito Amore! E Dio gli risponde Grazie, amico mio, per luso che ho potuto fare di te. Questa pagina del Diario di Kierkegaard ci rammenta il progetto originario di Dio, il senso della figliolanza e il nostro dipendere da Lui.
Dio non obbliga nessuno, vuole solo che i suoi figli rispondano al suo amore liberamente, per scelta, non già perché costretti da chicchessia. Ma ladesione a Dio impone moralmente di uscire dal proprio egoismo personale e collettivo per vivere il Vangelo che si caratterizza per il comandamento dellamore: amatevi come Io vi ho amato.
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ultimo aggionamento 13 giugno, 2009