ESPERIENZE |
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Ti ringrazio, Signore, perché mi hai messo in cuore lamore per la povertà.
Avevo la mente carica di pensieri ed ho voluto liberarmene per restare con te, Signore, ed accogliere i tuoi pensieri.
Avevo il cuore colmo di afflizione ed ho voluto alleggerirlo riempendolo del tuo dolore damore.
Avevo lamor proprio gonfio di importanza per ciò che ero e me ne sono spogliata per dare importanza solo a Te che eri e sei da sempre.
Avevo la volontà carica di progetti e li ho svenduti al tempo perché mi lasciasse i giorni restanti per dire sì allopera tua.
Sì, la tua opera, Signore, rincorro senza sapere dove mi porta e nel lasciarmi andare alla perfetta tessitura delle tue mani libra leggera la mia povertà.
Dovunque mi vuoi non metto casa, né lascio lorma del mio passaggio.
Vado qua e là sospinta dalla tua grazia.
Con Te mi poso su unanima stanca, con Te me ne allontano al tempo giusto.
Dispenso la tua gioia per rallegrare i cuori spenti, ma non mi affeziono allidea di averla portata.
Le mie soddisfazioni più non riconosco, perché Tu colmi tutto il mio spazio personale.
Può dare senza mai privarsi solo chi ha deciso di non avere nulla per scelta, carità e convinzione e il tutto insegue in Te che sei lAmore.
Chi non è povero non ama che sé e tutto perde fra le cose finite.
Solo la povertà interiore può restituire la pace delle cose infinite. Essa, Signore, è proprio lunica condizione reale che ci permette di vivere in Te.
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ultimo aggionamento 05 maggio, 2005