DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA
 
P. Domenico Cancian fam

 

Voce del Santuario

Maggio 2001

 

 

 

 

 

 

 

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Nel mistero della Santissima Trinità

I cristiani vengono battezzati “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). La nostra fede si fonda nel mistero delle tre Persone divine, tre distinte Persone, così unite tra di loro nell’Amore, che sono un solo Dio. Infatti Dio è Amore, anzi Amore misericordioso del Padre, del Figlio, dello Spirito.
Il mistero trinitario è il mistero principale della nostra vita, a cui ci richiama ogni preghiera cristiana, in particolare la solennità della Santissima Trinità, ma anche la solennità di Pentecoste, del Corpus Domini, del Sacro Cuore.
Sono le celebrazioni dell’Amore del Padre che per i meriti di Gesù ci dona continuamente e senza misura lo Spirito. Il Corpo e Sangue di Gesù è il dono per eccellenza del suo Cuore, del suo Spirito. Il nostro Santuario ricorda che questo Amore Trinitario è misericordioso, cioè si abbassa fino a noi e bussa al nostro povero cuore, per offrirci l’amore divino.

Il 4 aprile 1952 Madre Speranza annota nel suo diario: “Mi dici, Gesù mio, che debbo tenere molto presente che la tua presenza è la base della santità, il fondamento della perfezione e la radice di tutte le virtù... Oggi posso dirti che mi sento felice, molto felice perché mi dici che ho finalmente acquisito l’abito che tu tanto mi chiedevi, o meglio detto, che tu hai infuso in me ed è quello di pensare sempre in Te; che il mio cuore e la mia mente siano fissi in Te e che niente e nessuno mi distraggano da Te”.
La vita cristiana è tutta qui: accogliere nel nostro cuore la Trinità che “pazzamente” desidera venire ad abitare in noi, in modo particolare col Sacramento dell’Eucarestia. Se apriamo, comincia il nostro paradiso in terra. Veniamo santificati e quindi degnamente preparati per poter entrare dopo questa vita in “casa Trinità” e questo è il Paradiso celeste definitivo.
“Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva” (Gv 4,10). Con la fede la nostra vita entra subito nella pienezza della gioia che nessuno può toglierci. E’ il frutto del mistero pasquale, è lo Spirito, è l’Eucarestia, è la comunione con la Trinità.

Dono e Mistero

Mi piace molto questo binomio che, come ricordate, è il titolo del libro autobiografico del Papa Giovanni Paolo II: Dono e Mistero, Editrice Vaticana 1996.
E’ un libro da meditare. Ci aiuta a rileggere anche la nostra vita con quelle due parole chiavi.
“Dono e mistero” sono ritornate in un interessantissimo intervento del Vescovo, Mons. Stanislaw Dziwisz, Prefetto Aggiunto della Casa Pontificia. Domenica 13 maggio 2001, l’Università cattolica di Lublino gli ha conferito la Laurea honoris causa in Teologia e Lui ha preso la parola per ricordare l’evento del 13 maggio 1981. Vi invito a leggerlo nella nostra rivista.
Il Vescovo che conosce il Papa come nessuno perché è il suo Segretario Particolare, coglie l’occasione del 20° anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II per affermare che la Divina Provvidenza, per intercessione della Madre Santissima, nel giorno anniversario dell’apparizione di Fatima, avvenuta il 13 maggio 1917 ha salvato il Santo Padre dalla morte. E poi precisa per ben due volte, all’inizio e alla fine, che questo fatto è “dono e mistero”. “Il dono è la vita del Santo Padre che continua a portare frutti alla Chiesa e al mondo; il mistero è l’attentato. Infatti non l’ha chiarito il processo né la lunga carcerazione dell’attentatore. Lui aveva mirato bene, ma la vittima era rimasta in vita”.

Perché riporto qui questo intervento? Primo, perché la nostra Madre Speranza in quel 13 maggio 1981 ebbe un improvviso e inarrestabile vomito di sangue che la debilitò al punto da far temere il peggio e naturalmente soffrì tantissimo. Lo abbiamo interpretato come un suo contributo alla ripresa del Papa.
Secondo, perché la prima uscita del Santo Padre dal Vaticano, dopo l’attentato, fu misteriosamente a Collevalenza. Il card. Ugo Poletti più volte ci confidò che il Papa gli chiese consiglio se era prudente o no andare a Collevalenza, dato che era viva ancora la Madre Speranza. Il cardinale disse un deciso sì e il Papa venne, incontrò la Madre, ringraziò l’Amore Misericordioso per essere sfuggito alla morte e confermò il messaggio della Dives in misericordia, pubblicata un anno prima.
Terzo, perché ogni vita umana dovrebbe essere letta così: come dono e mistero. Ognuno di noi dovrebbe benedire l’Amore Misericordioso per essere oggetto di tanta e tante grazie.

Domenica 13 maggio il Papa si è rivolto ai numerosi fedeli convenuti in Piazza S. Pietro con le seguenti parole: “Invochiamo la materna assistenza di Maria Santissima, nel giorno in cui ricordiamo le sue apparizioni a Fatima. La sua protezione io stesso ho avuto modo di sperimentare il 13 maggio di vent’anni fa”.

Dono di Dio è questo Papa che ha celebrato il 18 maggio 81 anni. Un uomo che continua a peregrinare nelle strade del mondo, seguendo le orme di Gesù e degli apostoli. Il pellegrinaggio giubilare in Grecia, Siria e Malta è stato un evento ecclesiale con effetti di notevole portata storica e religiosa. Ha dato nuovo impulso al dialogo tra le religioni, specialmente con la prima visita di un Papa ad una moschea.
Il Signore ce lo conservi e lo sostenga con la forza del suo Spirito per continuare a porre gesti profetici che scuotono la Chiesa e il mondo.
Come l’ultima lettera apostolica, come il Concistoro Straordinario dei Cardinali, come il prossimo Sinodo dei Vescovi. Se c’è uno che non si ferma è proprio lui, un camminatore che continua a indicare la strada giusta, precedendo tutti come capofila.

Pellegrini

A maggio abbiamo registrato un deciso aumento. Nei fine settimana, ma spesso anche nei giorni feriali, abbiamo accolto diverse migliaia di pellegrini provenienti dall’Italia e dall’estero.
Il primo maggio, oltre a vari gruppi, circa 300 catechisti dell’Umbria hanno partecipato al loro convegno, organizzato da Mons. Piergiorgio Brodoloni, rettore del Seminario Regionale, con la presenza del Direttore dell’Ufficio Catechistico nazionale Don Walter Ruspi e presieduto da S. Ecc. Mons Giuseppe Chiaretti, Arcivescovo di Perugia. È stato un momento ecclesiale di notevole valore, gradito e apprezzato. Siamo naturalmente contenti di offrire la sala, ma soprattutto il santuario per questo servizio.
In questo mese sono venuti tanti sacerdoti con tanti bambini che si preparavano alla Comunione e ragazzi che facevano una giornata di ritiro spirituale per ricevere degnamente il sacramento della Cresima.
È un piacere collaborare con le parrocchie. Come si fa a dire che i santuari non aiutano le comunità parrocchiali con tutte le liturgie penitenziali che facciamo? Certo, se è il sacerdote-parroco a guidare il gruppo, chiedendoci qualcosa di specifico, è ancora meglio. Noi diciamo sempre ai capigruppo di invitare il parroco, o quanto meno d’informarlo.

Diversi gruppi dell’Unitalsi hanno portato persone malate, anche in carrozzella.
Segnalo il gruppo di circa 130 persone dell’Unitalsi di Salerno che hanno alloggiato alla casa del Pellegrino nei giorni 25-27. E’ stato il nostro postulante Flavio Manzo a guidarli nelle varie esperienze al Santuario, soprattutto nella processione il Sabato 26 alle ore 21.30. Sono rimasti entusiasti.
Segnalo anche la presenza al Santuario di un pullman di pellegrini, componenti il Coro Colombati di Pergola. Dopo aver visitato il Santuario, hanno animato la Messa delle 18,30 della solennità dell’Ascensione. L’assemblea ha molto apprezzato i canti classici proposti e lo spirito con cui hanno cantato. Non hanno chiesto un compenso per loro, ma delle libere offerte per aiutare i poveri dell’Angola.

L’8 maggio

È la festa di Maria Mediatrice, patrona della nostra Famiglia dell’Amore Misericordioso. In quel giorno noi abbiamo rinnovato i nostri voti religiosi.
Sono anche arrivate 500 persone del Movimento mariano, ed altri 3-4 gruppi.
Alcuni Padri e Suore sono andati a Fermo, la diocesi in cui abbiamo avuto l’approvazione diocesana FAM. Alle ore 11 nella cattedrale di Fermo l’arcivescovo Mons. Gennaro Franceschetti ha presieduto la Concelebrazione, nella quale ha ricordato i primi anni della nostra presenza a Fermo, dove la Madre ha avuto l’aiuto dell’arcivescovo Noberto Perini, ha preso in eredità da Don Ernesto Ricci il collegio Artigianelli e ha accolto alcuni sacerdoti diocesani come FAM.
Nel 50° della nostra Fondazione era più che doverosa questa celebrazione e siamo grati dell’attenzione e del ricordo puntuale offerto da Mons. Franceschetti, con la partecipazione di un centinaio di sacerdoti fermani.

13 maggio

Non abbiamo avuto molti pellegrini. Giustamente erano rimasti nelle loro residenze per andare a votare.
Abbiamo pregato perché le persone elette dal popolo siano attente a servire il bene comune, favorire i poveri, sostenere la famiglia e la scuola, promuovere una cultura di solidarietà, di pace e di giustizia.
Che Dio benedica ancora il nostro Paese e che l’Italia dia all’Europa e al mondo un contributo al progresso umano e cristiano di tutti, come ha auspicato molto bene il card. Camillo Ruini.
Dovremmo aiutare di più anche gli uomini politici a vivere bene il loro servizio alla comunità civile, nel rispetto delle persone e delle leggi, superando gli interessi di parte.
Dovremmo aiutare a svelenire il clima rovente di una campagna elettorale a tratti violenta e denigratoria nei confronti del cosiddetto avversario politico. L’Amore Misericordioso chiede la riconciliazione, il perdono, il dialogo rispettoso nella ricerca della verità e della giustizia.
Il 27 maggio si è celebrata la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Ci chiediamo: come noi cristiani utilizziamo questo mezzo? Ho l’impressione che nel campo sociale e politico noi siamo un po’ passivi e subiamo, senza contestare, ciò che è male (violenza, pornografia, interessi di parte, successo a qualunque costo, carriera, immagine) e soprattutto senza il coraggio di proporre noi stessi la visione positiva, umana e cristiana delle cose.
Il nostro Santuario vuole dare un suo contributo alla cultura cristiana e alla civiltà dell’amore, sostenendo la logica della riconciliazione e del perdono, del servizio e dell’aiuto sullo stile del buon samaritano e ... di Madre Speranza.

La Diocesi di Fiesole

Ogni anno a maggio questa diocesi della Toscana è solita fare un pellegrinaggio ad un Santuario. Sabato 12 maggio è venuta da noi col Vescovo, S.Ecc. Mons. Luciano Giovannetti, con tanti sacerdoti, con i teologi, con circa 700 persone.
Quando è presente una Chiesa particolare si tocca con mano la Grazia dello Spirito, soprattutto se il pellegrinaggio è ben preparato e motivato, come nel caso di Fiesole.
Hanno pregato il Rosario facendo una processione in piazza. Precedeva il vescovo portando la croce. Ci hanno chiesto di presentare il Messaggio dell’Amore Misericordioso mentre sfilavano davanti al Crocifisso.
Quindi la Celebrazione Eucaristica in Basilica, accompagnata dai canti e dall’organo. Ho visto la gente che riempiva il Santuario pregare con molta devozione.

La camminata della Speranza

È ormai alla 12° edizione questa bella iniziativa promossa dalla comunità delle Ancelle dell’Amore Misericordioso di Fratta Todina.
Vi partecipa un bel gruppo della Casa del Sole di Mantova, fondata da una santa donna, Vittorina Gementi. I protagonisti sono soprattutto i bambini e i ragazzi portatori di handicap, assistiti dalle nostre sorelle.
Hanno fatto il pellegrinaggio da Fratta a Collelungo, un percorso di circa 7 Km, concludendo con la Messa.
Il Sabato 19 maggio alle ore 21 hanno animato una veglia di preghiera nel Santuario del Crocifisso sul tema della vita come vocazione all’amore e alla speranza. Ancora una volta i bambini, e per giunta malati, ci hanno dato una lezione.

Episodio del mese

Una signora cinquantenne non si dava pace per i sensi di colpa nei confronti del marito, deceduto l’anno scorso mentre attendeva il trapianto del cuore. E pochi mesi dopo una figlia gemella, a 31 anni, è morta, senza poter capire bene il perché.
Immaginate l’angoscia e la disperazione. Sembra che il trovarsi per la prima volta al Santuario l’abbia confortata.
Altre situazioni simili si sono presentate. C’è bisogno del ministero della consolazione che viene dall’Amore Misericordioso di un Dio che “fa morire e fa vivere, fa scendere agli inferi e fa risalire”.
Sono occasioni per rinnovare l’atto di fede più puro e più coraggioso: “Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne una più bella” (A. Manzoni).
Le risposte del Signore non mancano. A volte abbiamo racconti di vere e proprie guarigioni, magari facendo uso dell’acqua. Altre volte abbiamo una grazia ancora più grande: la fortificazione della fede. E’ il caso di chi con sconvolgente semplicità confida: anche se il Signore mi togliesse la vita a 35 anni con i figli piccoli, adesso sono pronto da dire il mio sì.

Sacerdoti

È stato un bell’incontro formativo per i sacerdoti della nostra regione Umbria quello del 3 maggio.
Il monaco priore della comunità di Bose, P. Enzo Bianchi, ha offerto una realistica analisi della difficile situazione del clero oggi, ma soprattutto ha indicato come rimettere al centro la Parola di Dio, come meditarla, assimilarla e quindi proporla.
Il prossimo 14 giugno avremo la Giornata di Spiritualità Presbiterale e, a cavallo, nei giorni 11-15 il 1° Corso di Esercizi Spirituali per Sacerdoti. Vi chiediamo di pregare perché siano momenti di grazia, di fraternità presbiterale, di forte incoraggiamento a vivere la santità sacerdotale, come tanto chiedeva al Signore alla Madre.

31 maggio

Ogni sera del mese di maggio ci siamo raccolti per il Rosario, la catechesi mariana e l’adorazione.
Abbiamo concluso con la consueta processione in piazza, molto partecipata dalla parrocchia di Collevalenza con i suoi centri pastorali.
La gente “sente” molto la pietà mariana e a volte c’insegna a ricorrere a lei, a seguire il suo esempio. Questo è nella tradizione secolare della Chiesa cattolica.
Da parte nostra cerchiamo di aiutare a vivere tale devozione nell’ottica di Cristo e del Vangelo. Con il Papa ci siamo affidati alla Vergine, perché lei ci porti a Gesù.

E tu, Madre mia, che con tanta delicatezza e premura ti sei presa cura del buon Gesù, educami e aiutami nel compimento del mio dovere, conducendomi per i sentieri dei comandamenti. Dì per me a Gesù: “Ricevi questo figlio, te lo raccomando con tutta l’insistenza del mio cuore materno”” (Madre Speranza).

Il 31 alle 19 Mons. Bianchi ha benedetto la statua della Madonna di Lourdes, collocata nella grotta del nostro piazzale, rifatta per completo. Chi viene da noi può ammirare questo piccolo capolavoro. Il merito va al nostro P. Aurelio Pérez e alla collaborazione di Sr. Pietà, che P. Bruno chiama architetto. Antistante alla grotta è stato ricavato un bellissimo giardinetto.

Gioie e dolori di famiglia

Il 29 maggio la nostra comunità ha fatto grande festa al nostro confratello più anziano, Don Terenzio Bucari che ricordava con immensa gratitudine i suoi 75 anni di sacerdozio! Ha presieduto la concelebrazione Sua Ecc. Mons Sergio Goretti, Vescovo di Assisi-Gualdo-Nocera. Il prossimo 2 febbraio, se Dio vuole, celebreremo i 100 anni di vita!

Il 17 maggio abbiamo festeggiato i 50 anni di vita consacrata della nostra benemerita consorella Suor Ester Simal. Con lei abbiamo cantato il Magnificat al Signore. Molti di noi le siamo riconoscenti anche perché con molta dedizione e capacità, per tanti anni ci ha preparato da mangiare.
Assieme a lei, la sorella e il cognato celebravano i 40 anni di matrimonio. Auguri cordiali!

Lo stesso giorno c’è stato il funerale di un cugino di Sr. Cecilia, che aveva appena 48 anni.
È morta anche una zia di Sr. Melina e un fratello di Suor Adelina, Esteban. Li raccomandiamo con affetto all’Amore Misericordioso.

Il 1° giugno ci ha lasciato Enza Sansone. A lei dobbiamo tanta gratitudine per gli anni di volontariato spesi assieme al marito Salvatore, nella gestione della Casa Famiglia anziani di Montecchio.
Una donna generosa, molto attaccata al Santuario, alla Madre, a P. Gino. L’Amore Misericordioso ti ricompensi e tu ricordati di noi, dato che ora ci mancheranno i tuoi dolci siciliani e il tuo gustoso limoncello.

Foto di gruppo
dall'Aquila da Sant'Elpidio a Mare da Porto Sant'Elpidio da San Benedetto (AP) Il numeroso gruppo di Fiesole con il suo Pastore, Mons. Luciano Giovannetti
Il numeroso gruppo di Fiesole con il suo Pastore, Mons. Luciano Giovannetti Il numeroso gruppo di Fiesole con il suo Pastore, Mons. Luciano Giovannetti da Bari, Scuole Superiori da Colbuccaro (MC)

 

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ultimo aggionamento 24 giugno, 2001