DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA
 
“Il Tuo Spirito Madre”
dal libro delle Costituzioni

La Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso a 50 anni dalla Fondazione

 

 

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Madre Speranza di Gesù Alhama Valera nata il 30 settembre 1893 a Santomera morta in Collevalenza l’8 febbraio 1983
Fondatrice delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso
Fondatrice del Santuario di Collevalenza
È in corso il Processo canonico per la sua canonizzazione.


Il testo delle Costituzioni riconosce ed evidenzia il carisma di fondazione, dono dello Spirito alla Madre Fondatrice e da lei trasmesso a noi. Ne riportiamo una parte della Introduzione e alcuni articoli.

(N.d.R.)

Il fatto più consolante della nostra storia è la convinzione che Dio è intervenuto concretamente nel suscitare la Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso. La Fondatrice, Madre Speranza di Gesù, ha affermato sempre di aver trasmesso e realizzato esclusivamente ciò che era volontà di Dio. Noi abbiamo la ferma convinzione che il Signore ci ha parlato per mezzo di lei. Con tutta naturalezza, la Madre va annotando nel suo Diario i momenti decisivi di questa storia con le semplici parole: “Il buon Gesù mi ha detto...”.

Dagli appunti autobiografici della Madre Fondatrice rileviamo le linee più significative per la vita della nostra Famiglia religiosa. La rivelazione di Dio “Amore Misericordioso” costituisce il cuore del nostro carisma. “Egli (il buon Gesù) mi diceva che io devo arrivare a far sì che gli uomini lo conoscano non come un Padre offeso per le ingratitudini dei suoi figli, ma come un Padre pieno di bontà che cerca con tutti i mezzi di confortare, aiutare e rendere felici i propri figli, e che li segue e li cerca con amore instancabile, come se Lui non potesse essere felice senza di loro”.
Tutta la vita della Madre Fondatrice, nella progressiva comunione con il mistero di Cristo, è una testimonianza dell’amore divino. Obbediente al piano di Dio, dà vita a una Famiglia religiosa che comprende due Congregazioni: le Ancelle dell’Amore Misericordioso, fondate a Madrid il 24 dicembre 1930, e i Figli dell’Amore Misericordioso, fondati a Roma il 15 agosto 1951: insieme hanno il compito di annunciare e testimoniare al mondo “le ricchezze della sua misericordia”.
Nell’arco di una attività intensissima e molteplice, è sorprendente il ritmo con cui la Madre realizza, una dopo l’altra, le varie opere, ciascuna delle quali presenta una caratteristica particolare, adatta a cogliere in quel momento e in quel determinato ambiente le necessità dei più bisognosi. Si rivela intraprendente e dinamica, abbandonata alla Provvidenza, ricca di forte realismo umano e cristiano e di una sensibilità squisitamente materna.

L’interesse per i sacerdoti è presente costantemente nella sua vita, ancor prima di fondare le due Congregazioni. La Madre corrisponde all’invito rivoltole dal Signore di offrirsi vittima per la santificazione del suo “amato clero”, e non solo fa il dono totale e incondizionato di sé, ma esorta, prima le figlie e poi i figli, a fare altrettanto.

Con la fondazione dei Figli dell’Amore Misericordioso si concretizza il disegno che Dio vuole realizzare a favore del clero: offrire ai sacerdoti diocesani la possibilità di incrementare l’unione fraterna nel presbiterio, anche per mezzo dell’unione con la nostra Congregazione. Con l’approvazione dei Sacerdoti Diocesani con voti avvenuta il 21 luglio 1995, la Congregazione ha il riconoscimento in tutte le sue componenti carismatiche.

Questi brevi cenni della nostra tradizione mostrano che la Congregazione è nata per essere segno dell’Amore Misericordioso di Dio. Tale tradizione non appartiene soltanto al passato: è un’eredità da raccogliere, vivere e trasmettere, animati dallo stesso spirito della Fondatrice.

L’origine delle nostre Costituzioni è così presentata dalla Madre Fondatrice: “Il buon Gesù mi dice che è giunto il momento di scrivere le Costituzioni con le quali dovranno reggersi, più avanti, la Congregazione dei Figli del suo Amore Misericordioso e, tra non molto, la Congregazione delle Ancelle del suo Amore Misericordioso; da queste (Costituzioni) devo trascrivere ciò che riguarda le Ancelle, lasciando da parte ciò che più tardi dovranno osservare i Figli...”. “Il buon Gesù è venuto e mi ha dettato quello che devo scrivere nelle Costituzioni”.

All’origine delle Costituzioni va riconosciuto, dunque, il carisma di fondazione, dono dello Spirito alla Madre Fondatrice e da lei trasmesso a noi. Tale carisma comporta l’accoglienza di un aspetto fondamentale del mistero di Cristo e di “uno stile particolare di santificazione e di apostolato, che stabilisce una sua determinata tradizione”.

 

Alcuni articoli delle Costituzioni

10 - La Congregazione dei FAM
La Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso si compone di Religiosi: Sacerdoti, Fratelli che esercitano mansioni interne, Fratelli in abito civile impegnati in attività secolari, e di Sacerdoti Diocesani con voti.
Questi Sacerdoti Diocesani, poiché non mutano la propria condizione canonica, hanno un modo proprio di appartenere alla Congregazione. Anche dopo l’unione perpetua con l’Istituto tramite l’assunzione dei consigli evangelici con voti, conservano l’incardinazione nella propria Chiesa particolare con tutti i diritti e i doveri connessi.
In quanto Sacerdoti diocesani, essi sono tenuti ad obbedire, in maniera giuridicamente prevalente, al proprio Ordinario locale, nella piena disponibilità di servizio alla Diocesi, secondo le prescrizioni delle leggi comuni e particolari.
In quanto Sacerdoti consacrati nella Congregazione, essi sono tenuti ad osservare il diritto proprio dei Figli dell’Amore Misericordioso, nei limiti definiti da uno Statuto proprio, approvato dalla Santa Sede.

11 - “Siate perfetti come il Padre vostro”. La risposta adeguata alla nostra vocazione è la santità della vita, ossia la perfezione della carità come permanenza in noi dell’Amore di Dio, in totale uniformità al suo volere. La fede ci fa accogliere in modo attento e paziente tale Amore.
“Per camminare nella perfezione... è necessario aspirare con entusiasmo alla santità, persuasi che se veramente la desideriamo, possiamo con l’aiuto del buon Gesù arrivare a conseguirla, come hanno fatto tanti santi che ci si impegnarono e ci riuscirono”.
Per progredire nella santità, oltre a desiderarla in maniera convinta, bisogna porre in atto i mezzi per raggiungerla, nella consapevolezza che non è un cammino facile. “Tenete presente che la santificazione è una lotta, perché per giungere ad amare Gesù con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze, è indispensabile sradicare dal nostro cuore ogni affetto che non sia per Gesù”.
Cercare anzitutto la gloria di Dio e il suo Regno significa porre Lui come principio e fine di tutto il nostro essere e operare, convertendoci ogni giorno al suo Amore secondo il cammino tracciatoci dalla Madre Fondatrice con le presenti Costituzioni, con i suoi scritti e con la testimonianza della sua vita.

12 - Rivestitevi di sentimenti di misericordia. La perfezione dell’amore si esprime nella misericordia, e il cuore della nostra missione consiste nel donare al mondo, che vive i suoi problemi e le sue speranze, la grande certezza dell’Amore di Dio che ci accoglie così come siamo, con le nostre miserie e debolezze.
Poiché noi siamo amati misericordiosamente dal Signore, dobbiamo dare ai nostri fratelli quello che abbiamo ricevuto, divenendo per loro incarnazione concreta di amore gratuito e fedele. “Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri” (Gv 13,14).
“Impegniamoci con la massima sollecitudine per riprodurre in noi le lezioni di umiltà, carità, mansuetudine, obbedienza, pazienza e abnegazione del nostro divino Maestro e, tutti uniti nella carità e nell’amore, gettiamo nell’abisso dell’oblio i nostri risentimenti, perdonando di cuore e ricordandoci bene che il nostro distintivo è la carità ”.
Facciamo il bene a tutti “senza fare distinzione tra buoni e cattivi, parenti ed estranei, amici e nemici, e facciamo tutto il bene possibile senza sentirci mai sazi nella ricerca della felicità altrui”.
Siamo chiamati a non scandalizzarci di nessuno e a pagare di persona come ha fatto Cristo.
I Figli dell’Amore Misericordioso, specialmente i sacerdoti nel sacramento della Riconciliazione, debbono comportarsi come il Buon Pastore che si china a raccogliere e curare la pecorella smarrita.

13 - Tutto per amore di nostro Signore Gesù Cristo. “Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’Amore che Dio ha per noi. Dio è Amore; chi sta nell’Amore, dimora in Dio e Dio dimora in lui” (1 Gv 4,16).
Ci viene chiesto di rimanere in questo amore (Cf Gv 15,9), facendone il motivo ispiratore di tutta la nostra vita. “L’amore di Cristo ci spinge al pensiero che uno è morto per tutti” (2 Cor 5,14). La perfezione ha la garanzia dell’autenticità nell’unione dell’amore con il sacrificio. La croce diventa per noi, com’è stata per Cristo, segno e prova dell’amore più grande, a motivo del rapporto misterioso che esiste tra la rinuncia e la gioia, tra il sacrificio e la dilatazione del cuore. Da qui il nostro motto: “Tutto per amore di Nostro Signore Gesù Cristo”.
In questa luce “nessun lavoro o servizio è piccolo o umiliante se lo si fa per Gesù. Davanti a Lui tutto è grande e meritorio. Non dimentichiamo le sue parole: “Quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a Me””.

14 - “Lieti nella speranza”. Sicuri dell’Amore infinito di Dio, possediamo nella misericordia la speranza di salvezza per noi e per ogni uomo. “La speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rom 5,5).
Siamo chiamati a vivere con fiducia il nostro tempo. La fedeltà gratuita di Dio al suo Amore non dipende dai nostri meriti, né è condizionata dalle nostre incoerenze e infedeltà.
Tutto il nostro operare deve essere improntato alla più grande speranza, da testimoniare a tutti, perché anche “l’uomo più perverso, il più miserabile e perfino il più abbandonato è amato con tenerezza immensa da Gesù che è per lui un Padre e una tenera Madre”.
Saremo testimoni, anche in mezzo alle difficoltà, della gioia che ci viene dalla sua Risurrezione. “Non perdetevi d’animo! Per amore a Gesù, alla Congregazione e ai poveri siate pronti a sostenere le più grandi sofferenze. Nulla ci separerà dalla carità di Gesù, perché Egli non ci lascerà soli e noi metteremo tutto l’impegno e la preparazione per imparare ad accettare con pazienza e con gioia tribolazioni, malattie, fatiche e persecuzioni”.

...come un padre e come una tenera madre...

“Il fine principale della Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso è l’unione del Clero diocesano con i religiosi, i quali devono porre tutto l’impegno e la cura nell’unirsi ai sacerdoti, essendo per loro veri fratelli, aiutandoli in tutto, più con i fatti che con le parole”
(Usanze FAM, parte I, c. 1).

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ultimo aggionamento 17 agosto, 2001