SULLE ORME DI MADRE SPERANZA
 

I Figli e le Ancelle dell'Amore Misericordioso nel mondo

A cura di:
Giuseppe Antoniucci,
Sr. Graziella Bazzo,
Susanna Cicchi,
Francesco Morlupi

“Centro Speranza”
Centro Diurno educativo
e riabilitativo per minori
portatori di handicap

 

FRATTA TODINA (PG)
Via Roma 13,

 

Centro Speranza

 

 

“Siamo stati creati gli uni per gli altri e viviamo gli uni negli altri perché in noi c’è qualcosa degli altri e negli altri qualcosa di nostro.
Questo qualcosa degli altri che c’è in noi è la loro vita, e quel qualcosa di nostro che c’è in loro è la nostra vita”.

Madre Speranza

Il principio ispiratore che ha promosso questo servizio è il concetto di:

“VALORE PRIMARIO DELLA PERSONA UMANA”

e quindi il dovere di contribuire all’arricchimento ed alla pienezza del suo sviluppo con GIUSTIZIA E CARITÀ EVANGELICA, SCIENZA e TECNICA”

(Regolamento C.S. Art.2)

 

Il Centro Speranza e il "Trattamento Pedagogico Globale"

L’attività è iniziata nel settembre 1984 presso il “Palazzo Altieri” di Fratta Todina (PG) ed è chiamato “SPERANZA” in ricordo della Madre fondatrice: Madre Speranza di Gesù Alhama Valera.
Il Centro è gestito dalla Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, Ente Morale con Personalità Giuridica riconosciuto dalla Regione Umbra con D.P.R. n. 335 del 22.06.1988 ed è convenzionato con la A.S.L. Media Valle del Tevere di Marsciano.
Il Centro Speranza è un servizio educativo di riabilitazione per bambini e ragazzi che fin dalla nascita presentano difficoltà di sviluppo neuropsicologico: microcefali, spastici, sindrome di Down, cerebrolesi gravi, gravissimi e pluriminorati. Da qualche anno opera anche nel campo dell’handicap oltre il termine cronologico dell’età evolutiva. Il servizio ha carattere di trattamento diurno. Sono praticate terapie ambulatoriali anche per compromissioni settoriali.
L’ideologia che caratterizza i principi e la metodologia operativa è stata definita “Trattamento pedagogico globale”. Questo si basa su una concezione unitaria della persona e pertanto si propone, utilizzando tecniche riabilitative e proposte educative integrate, di favorire lo sviluppo armonico della personalità del bambino nel rispetto della sua globalità.

La visione globale impone di affrontare il problema del bambino e ragazzo disabile:

a) Nella dimensione tecnico specifica, cioè con una competenza professionale e un aggiornamento scientifico delle tecniche riabilitative dell’handicap cerebrale.
b) Nella dimensione umana: ogni intervento deve essere attuato nel rispetto e nella valorizzazione della persona, e perciò deve proporsi con connotati educativi.
c) Nella dimensione socio-familiare: ogni bambino contiene il patrimonio familiare e ha potenzialità di arricchimento sia familiare che sociale.

Il Centro Speranza si propone pertanto di realizzare un servizio di aiuto al bambino e ragazzo nella condizione di minorazione indotta dalla cerebropatia, aiuto che deve svolgersi nel rispetto della persona e porsi come occasione di potenziamento e valorizzazione delle risorse e dei valori della famiglia.

Si può perciò riscontrare, negli interventi del Centro Speranza una risposta ai bisogni del bambino e del ragazzo cerebropatico in particolare, ma anche, più in generale, una risposta ai bisogni esistenziali di ogni persona, che possono essere identificati come benessere psico-fisico.
La crescita armonica deve partire da una buona percezione e da un corretto uso del proprio corpo, da una buona coscienza di sé e da un’equilibrata dinamica intrapsichica. Il corpo, frequentemente penalizzato dalla cerebropatia, può essere aiutato a recuperare efficienza e benessere, ma soprattutto costituisce il luogo privilegiato degli interventi terapeutico-riabilitativi rappresentando l’elemento concreto di convergenza del vissuto; attraverso il corpo infatti si sperimenta il mondo e sul corpo si esprimono le conflittualità psichiche non risolte.

 

Attività di controllo diagnostico

La diagnosi riveste il ruolo fondamentale nel progetto educativo e riabilitativo che viene elaborato per ciascun bambino e ragazzo.
Se l’aiuto che si vuole offrire al bambino cerebroleso deve essere rispettoso della sua “diversità” (o individualità), competente e promuovente, non assistenziale o pietistico o approssimativo, si evince la necessità di individuare fin dal primo momento tutte le caratteristiche salienti e le necessità fondamentali del bambino stesso così da predisporre gli interventi educativi e terapeutici che possono consentirgli una crescita più armonica della personalità.
Si avvale di:

Direttore sanitario;
• Équipe medico-psico-pedagogico composta: dal Neurologo, dal Neuropsichiatria infantile, dalla Responsabile tecnica, dalla Pedagogista, dall’Assistente Sociale e dallo Psicologo.

 

Servizio diurno

Il servizio diurno è attualmente offerto per 11 mesi l’anno e per 5 giorni la settimana (dal lunedì al venerdì). È sospeso nelle festività previste dal calendario.
È distinto in quattro settori:

(a) Il settore dell’area materna e preparatoria, accoglie bambini con insufficienza mentale lieve, media e grave.
(b) Il settore che accoglie bambini e ragazzi con compromissione gravissima.
(c) Il settore di Attività Occupazionale “Progetto Speranza”, che accoglie ragazzi e adulti oltre i 18 anni.
(d) Il settore di intervento terapeutico riabilitativo .

Esso rappresenta l’occasione di realizzazione del Trattamento Pedagogico Globale.
I bambini e i ragazzi, mediante un servizio organizzato dai comuni e dalle A.S.L. di provenienza, giungono al Centro Speranza alle 9.00 del mattino. Alle 16.00 fanno tutti ritorno nelle loro famiglie.
La distinzione in settori nasce dalla necessità di offrire un servizio differenziato secondo l’età e i bisogni dei bambini e dei ragazzi e secondo la gravità della compromissione.

In ogni settore gli educatori devono possedere una preparazione specifica a livello educativo e metodologico pertanto necessitano di una formazione permanente che trova i suoi momenti fondamentali nel rapporto con il bambino o ragazzo, nella riflessione e nell’aggiornamento professionale e nell’occasione di confronto e condivisione di un progetto durante gli incontri di équipe.

 

Settore dell'Area Materna e Preparatoria

La scuola materna al Centro Speranza si propone di dar vita ad un ambiente sereno, armonico, attento alle situazioni individuali dei bambini che accoglie, rispettoso delle esigenze e dei bisogni specifici del singolo bambino.
Per realizzare un progetto educativo essa ritiene necessario porre particolare attenzione all’organizzazione dell’esperienza, che deve sempre avere una forte valenza affettiva, accanto alle dimensioni della concretezza e della significatività.

Le attività vengono svolte in piccoli gruppi di bambini attraverso laboratori senso-percettivi. Il clima che in tal modo si crea fa si che il bambino possa sempre sentirsi coinvolto e motivato, avendo egli l’opportunità di percepirsi e sentirsi in una dimensione di vita significativa nella quale il gioco occupa una posizione determinante, gratificante e, nel contempo, finalizzata.

 

Settore bambini e ragazzi cerebropatici gravissimi

Principale scopo dell’attività è la promozione umana, ossia la difesa della vita in qualunque situazione si presenti, realizzata con interventi precocissimi e scientificamente validi.
I principi che animano il servizio e ne orientano l’opera educativa è un vero e proprio “Inno alla Vita che è sacra sempre”; in tale affermazione sono espressi tutti i valori più autentici racchiusi nell’essere persona.
Il Centro Speranza, che accoglie bambini e ragazzi cerebropatici gravissimi, rappresenta per il territorio un’occasione di “riscatto sociale”, offrendo alla famiglia la possibilità di vivere esperienze di condivisione, di crescita, di giustizia e di servizio diurno gratuito.

La struttura accoglie bambini e ragazzi in età evolutiva, da 3 a 18 anni, per cinque giorni la settimana (da lunedì al venerdì) dalle 9.00 alle 16.00. La maggior parte dei bambini giunge ogni mattina accompagnata da un servizio di trasporto erogato dall’A.S.L., altri vengono portati dai genitori. Ad attenderli vi sono gli educatori a cui è affidata la responsabilità di un gruppo di 4-5 bambini o ragazzi. L’educatore è coadiuvato da un assistente o obiettore.

Educare e lavorare con i bambini cerebropatici gravissimi significa essenzialmente:

A. Aiutare ciascun bambino a essere se stesso, in armonia con le proprie possibilità (fisiche, affettive, cognitive), come persona capace di donare oltre che ricevere;
B. Creare un ambiente fisico e umano sereno, carico di stimoli coinvolgenti, in grado di contenere e motivare affettivamente il bambino e di sollecitarlo a provare sentimenti di sicurezza fiducia e benessere;
C. Vivere la quotidianità delle esperienze dando valore più alla qualità del vissuto che alla quantità del fare. I momenti dell’accoglienza, del pranzo e dell’igiene rappresentano la quotidianità del bambino, ma anche l’occasione sempre nuova di riscoprire ogni giorno, attraverso il corpo e i propri sentimenti, il significato di vivere, il piacere di sentirsi bene, gratificato e accettato;
D. Proporre attività specifiche (giochi corporei, stimolazioni senso-motorie, idromassaggio…) che coinvolgano il bambino sempre in una dimensione di globalità rinforzando le risposte sensoriali e cognitive. Importante è anche l’integrazione educativa con gli interventi terapeutico-riabilitativi proposti dai terapisti: fisioterapia, psicomotricità, musicoterapia, logoterapia e idroterapia;
E. Comunicare attraverso il linguaggio corporeo, il dialogo tonico, affettivo e relazionale, per creare con ciascun bambino un rapporto significativo e rispettoso della sua realtà personale.

 

Settore d'intevento terapeutico riabilitativo

L’attività riabilitativa fa riferimento a un ampio ventaglio di interventi specialistici terapeutici miranti a:

• Ridurre le incidenze negative delle cerebrolesioni.
• Favorire lo sviluppo delle potenzialità residue per un’evoluzione il più possibile armonica della personalità del bambino.

Tale intervento è realizzato dai singoli tecnici in stretta integrazione con l’educatore responsabile di ogni gruppo classe. Infatti, oltre alla normale attività educativo-didattica, per ogni bambino viene previsto l’inserimento nel programma riabilitativo di una o più terapie, secondo i suoi specifici bisogni.
Il programma riabilitativo dura tutto il tempo necessario a sviluppare e potenziare le risorse di ogni bambino e, in determinati casi, può continuare anche dopo il raggiungimento di tale traguardo al fine di evitare possibili e pericolose regressioni.
Anche l’attività riabilitativa viene svolta nel rispetto dei principi del Trattamento Pedagogico Globale. Il programma terapeutico, infatti, è predisposto dai vari terapisti in modo da rispondere alla specifica situazione di ogni bambino. Non si pone primariamente obiettivi di tipo funzionale, ma di sviluppo globale della personalità e viene periodicamente verificato dall’équipe che si occupa del bambino, con la partecipazione dei genitori.
L’intervento può essere individuale, oppure per piccoli gruppi o rivolto all’intero gruppo classe.

Fisioterapia
L’intervento fisioterapico si propone di:

• prevenire, contenere e correggere gli atteggiamenti inadeguati di postura e di movimento;
• favorire il maggior recupero possibile delle potenzialità motorie residue, l’intenzionalità e la relazionalità del movimento, il benessere pisco-fisico e l’autonomia del bambino.

Si rivolge ai minori affetti da disturbi neuromotori (paralisi cerebrale infantile, ritardo psicomotorio, mielomeningocele, distrofia muscolare, paralisi periferiche, ecc.).

Consiste in trattamenti individuali e individualizzati che hanno, come riferimento di base, la metodologia bobathiana, attuata in una prospettiva globale che tiene contemporaneamente conto delle caratteristiche neuromotorie, cognitive e affettivo-relazionali di ogni bambino.

Terapia del linguaggio
La logoterapia è un trattamento finalizzato all’educazione del linguaggio. Essa pone come premessa essenziale l’instaurarsi di una relazione del bambino con l’altro e con l’ambiente al fine di creare uno scambio comunicativo bidirezionale. In modo specifico l’intervento logopedico si rivolge a:

a) bambini con paralisi cerebrale infantile e grave compromissione delle modalità alimentari per facilitare schemi più adeguati;
b) bambini con insufficienza mentale che presentano un quadro disomogeneo tra prestazioni, capacità di comprensione e desiderio di comunicare per favorire l’avvio alla padronanza di un codice mimico-gestuale o verbale o di un codice alternativo;
c) bambini disfasici con compromissione specifica nel settore neurolinguistico (alterazioni strutturali e strumentali del codice linguistico).

Musicoterpia
La musicoterapia viene usata essenzialmente come mezzo di comunicazione non verbale in grado di agire sulla totalità dell’essere umano: il corpo, la mente e le emozioni. Si rivolge in particolare a bambini e ragazzi con problemi relazionali di origine organica o psichica e si propone di:

a) favorire il benessere psico-fisico dei bambini;
b) agire positivamente sul vissuto emotivo e sullo sviluppo intellettivo;
c) favorire la relazione interpersonale e la socializzazione.

Idroterapia
L’idroterapia si rivolge in modo particolare, anche se non esclusivo, ai bambini o ragazzi con difficoltà di tipo neuromotorio e relazionale.
L’idroterapia si propone le seguenti finalità:

a) rilassamento;
b) la facilitazione delle capacità di espressione del corpo e del movimento, attraverso la scoperta delle proprie capacità motorie e la sperimentazione di nuove possibilità di movimento offerte dal fatto di trovarsi in acqua;
c) lo sviluppo delle funzioni percettivo-motorie e dello schema corporeo;
d) l’integrazione della percezione dello spazio e del rapporto corpo-oggetto.

Psicomotricità
L’educazione psicomotoria si propone di aiutare il bambino:

a) nello sviluppo delle capacità relazionali;
b) nella presa di coscienza del proprio corpo e nella progressiva strutturazione dello schema corporeo;
c) nella conoscenza della realtà attraverso l’organizzazione dell’attività percettiva;
d) nell’orientamento nello spazio e nel tempo.

 

Attività Occupazionale "Progetto Speranza"

Il Centro Speranza, da 5 anni circa, sta promovendo, viste le esigenze, un Servizio Socio-Educativo con Attività Occupazionale, che accoglie giornalmente soggetti dai 18 anni in poi (dalle 9.00 alle 16.00) per 5 giorni alla settimana.
Scopo di questa nuova attività è quello di offrire una continuità educativa-occupazionale ai ragazzi/e che sono già inseriti/e al Centro e a soggetti disabili provenienti dal territorio circostante.
Il servizio socio-educativo di Attività Occupazionale si connoterà per tre diverse finalità che vediamo come momenti successivi di un processo di maturazione a livello globale:

  1. FINALITÀ DI TIPO EDUCATIVO che mira ad aiutare il soggetto cerebropatico e riflette sul significato delle varie proposte attraverso: richiesta di piccoli impegni, affinamento di semplici modalità di intervento, interiorizzazione delle esperienze vissute, analisi dell’esperienza a livello verbale, analisi dell’esperienza a livello grafico. Tutto questo comporta per il soggetto l’acquisizione della progressiva conquista delle proprie abilità e la padronanza dei propri mezzi.

  2. FINALITÀ DI TIPO OCCUPAZIONALE che ha come obiettivo prioritario quello di far acquisire al soggetto piccole competenze ovvero di fargli apprendere la corretta successione di atti motori che portano ad una determinata azione. Per questo è necessario che il soggetto abbia mentalmente l’idea dell’azione che deve svolgere.

  3. FINALITAÀ DI TIPO PRE-LAVORATIVO. È necessario per realizzare questo momento che il soggetto abbia sia il senso di responsabilità sia la consapevolezza di operare nei tempi e nelle modalità richieste (rispetto degli orari, qualità del prodotto, ecc.). Se c’è tutto questo si può parlare di “lavoro” e allora verrà dato ai soggetti inseriti in questo tipo di settore, un compenso che gratifichi il loro impegno. Sono attuati i seguenti laboratori:

a) Serra/orto
b) Laboratorio di falegnameria
c) Laboratorio di parrucchieria
d) Laboratorio di economia domestica
e) Laboratorio di assemblaggio
f) Laboratorio attività espressive: pittura, ceramica, attività teatrale.

Fratta_06.jpg (31882 byte) Fratta_07.jpg (16162 byte)

L’Attività Occupazionale, in linea con i principi del Trattamento Pedagogico Globale, che vede la Persona come un’entità unitaria che deve essere aiutata a crescere in modo armonico nel pieno rispetto della sua realtà e totalità, mira a soddisfare quelli che sono i bisogni fondamentali:

a) bisogno di benessere psico-fisico
b) bisogno di relazionalità
c) bisogno di crescita personale
d) bisogno di individualità e originalità.

 

Servizio Residenziale

Esperienza di Vita
per la Vita…

Durante l’anno il Centro Speranza offre, ai ragazzi ritenuti pronti per affrontare l’esperienza, servizi residenziali temporanei della durata di sette giorni, organizzati sulla base delle esigenze e delle possibilità presenti nei gruppi o nei singoli.
Due sono le possibilità offerte:

a) soggiorno marino nel periodo estivo,
b) soggiorni lacustri nel periodo estivo.

Il soggiorno marino si svolge in albergo ed è rivolto al gruppo dell’Attività Occupazionale. Il tipo d’esperienza e la natura della struttura ospitante richiedono ai ragazzi capacità di autonomia e d’integrazione nella vita sociale.

I soggiorni lacustri si svolgono invece presso la “Casa S. Giuseppe” struttura residenziale situata a Montecchio (Terni).

Essendo la Casa una struttura più protetta, possono usufruire di tale servizio anche alcuni ragazzi più gravi.

Diversi sono i bisogni cui rispondono i servizi residenziali:

a) offrire esperienze di vita sociale;
b) incrementare le dinamiche di gruppo e gli interventi educativi;
c) sensibilizzare alla presenza delle persone con handicap l’ambiente in cui si svolge l’esperienza;
d) osservare e conoscere i ragazzi inseriti in contesti ambientali diversi ma altrettanto significativi;
e) offrire alle famiglie particolare sostegno, specie con i soggiorni del periodo estivo.

I servizi residenziali rivestono pertanto un significato di notevole e specifica importanza nel progetto educativo elaborato dagli educatori e dall’équipe.

 

Servizio Ambulatoriale

Per alcuni interventi rieducativi-terapeutici (fisioterapia, logopedia, musicoterapica, psicomotricità e idroterapia) il Centro Speranza, offre anche un servizio di tipo ambulatoriale rivolto a:

a) bambini di età inferiore a 3 anni;
b) ragazzi fino ai 18 anni di età;
c) bambini e ragazzi che presentano solo deficit settoriali di tipo motorio, linguistico o psicomotorio, frequentano le strutture scolastiche normali.

Ogni bambino e ragazzo è inserito in una o più terapie, secondo la complessità dei deficit presentati.

La fisiokinesiterapia si rivolge a soggetti affetti da disturbi neuromotori: paralisi cerebrali infantili, ritardo psicomotorio, mielomeningocele, distrofia muscolare, paralisi periferiche, ecc..

Il servizio di logopedia si rivolge a bambini e ragazzi che presentano disfagie, dislessie, ritardi del linguaggio.

La psicomotricità si rivolge a bambini e ragazzi che presentano disturbi della relazione, disturbi dell’apprendimento (dislessie, disgrafie, discalculie, disorganizzazione spazio-temporale…) e instabilità psicomotoria.

L’idroterapia integra, quando è necessario, il lavoro della fisiokinesiterapia.

La musicoterapia si rivolge in particolare a bambini e ragazzi con problemi relazionali di origine organica o psichica.

 

Il Servizio Sociale

Il Centro Speranza è un servizio educativo-riabilitativo esclusivamente diurno, per cui ogni bambino o ragazzo ritorna ogni giorno nella propria famiglia.
Tale impostazione permette all’utente di usufruire di un trattamento educativo e specialistico complesso e, allo stesso tempo, di mantenere con la famiglia un legame educativo e affettivo considerato irrinunciabile e insostituibile.
In questo contesto assume grande rilievo il servizio svolto dall’assistente sociale, praticamente la prima persona che la famiglia incontra entrando al Centro Speranza colei che la guida alla prima conoscenza del servizio e che l’assiste nel cammino d’accoglienza del bambino.
Dopo questo primo contatto, l’assistente sociale seguirà la famiglia per tutto il tempo in cui il bambino o ragazzo frequenterà il Centro proponendosi, in sintesi, le seguenti finalità:

1. giungere a una conoscenza la più completa possibile delle dinamiche familiari per poter fungere da mediatore tra la famiglia (con le sue richieste e le sue esigenze), e il Centro (con la sua organizzazione e i suoi principi educativi);
2. aiutare gli operatori dei vari servizi a svolgere il proprio intervento sul bambino visto come soggetto che fa parte di una determinata struttura familiare;
3. favorire la crescita della famiglia aiutandola a realizzare la miglior integrazione sociale possibile;
4. conoscere le risorse territoriali per favorire interventi di apertura che impediscono alla famiglia di trovarsi emarginata.

 

Centro Speranza e Volontariato

Associazione “Madre Speranza”
Educatori e Amici del Centro Speranza

 

Nell’anno 2000 si è costituita un’associazione di volontariato degli educatori e amici del Centro, con lo scopo di sostenerne e potenziarne l’opera.
L’associazione si propone di promuovere la formazione umana e professionale degli associati per una sempre più coerente applicazione del Trattamento Pedagogico Globale.
A tale scopo organizza incontri, convegni e momenti di riflessione su problematiche generali relative all’handicap e sul metodo specifico del Centro Speranza.
Inoltre svolge l’attività di sensibilizzazione della realtà territoriale. A un anno dalla nascita dell’associazione di volontariato, e grazie al suo contributo, ha preso vita il periodico “L’Ape e la Stella”. L’interesse alle iniziative ed ai progetti che valorizzano l’uomo, il disabile e le loro famiglie è stato il fattore determinante che ha spinto a promuovere e divulgare le attività del Centro Speranza.

L’Associazione ha la sua sede legale in Fratta Todina, presso il Centro Speranza.

 

Il Centro Speranza e il Territorio

Fin dalla sua nascita il Centro Speranza si è caratterizzato ed impegnato per sensibilizzare il territorio nei riguardi delle persone disabili e quindi divulgare le proprie esperienze educative e i principi del Trattamento Pedagogico Globale. Diversi sono stati i progetti e gli interventi messi in atto per raggiungere la più ampia fascia sociale.

Attività informative:
Il Centro Speranza attraverso il proprio servizio sociale attiva:

a) i contatti con i servizi sociali del territorio di provenienza dei ragazzi;
b) s’impegna per conoscere e avvicinare le varie realtà territoriali che possono collaborare per l’integrazione sociale dei bambini e ragazzi per aiutare le famiglie con i loro bisogni.

Il Centro Speranza è disponibile, nei limiti del possibile, a incontri in sede o all’esterno con chiunque ne faccia richiesta per offrire la testimonianza della propria esperienza.
Le richieste per avere informazioni in merito al servizio sono fatti:

a) dalla famiglia per problemi personali;
b) dalle scuole;
c) dall’équipe territoriali (distrettuali o comunali, cooperative sociali) per elaborare piani di interventi coordinati;
d) da associazioni varie e dai servizi di volontariato.

A tal fine viene organizzato annualmente un convegno e alcune conferenze per rispondere con modalità più specifiche e ulteriori esigenze di informazioni da parte del pubblico più vasto e più o meno specializzato. I relatori vengono scelti sia tra il personale interno del Centro sia invitando studiosi delle diverse discipline mediche, pedagogiche, filosofiche e sociali.

Fratta_08.jpg (22266 byte) Fratta_09.jpg (23713 byte)

Attività formativa:
È strutturata per rispondere alle seguenti esigenze:

1. di aggiornamento e formazione in servizio per gli educatori e terapisti del Centro Speranza. Questo può essere distinto su più livelli:

tecnico-professionale,
• educativo-culturale,
• etico-spirituale

2. per coloro che prestano servizio civile e volontariato, per i quali esistono maturazioni diverse;
3. di formazione da parte del personale esterno al “Centro Speranza” come tirocinanti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione, del Corso di Diploma per Assistenti Sociali e Terapisti;
4. richieste di formazione da parte delle famiglie dei b/i o /r/i del Centro Speranza.
    L’attività formativa si articola in alcuni momenti quali:

a) incontri metodologici per gli educatori e i terapisti;
b) incontri per educatori in formazione;
c) esperienze di studio;
d) manifestazioni ed iniziative etico-spirituale;
e) volontariato ed esperienze di tirocinio;
f) obiettori di coscienza.

 

Le Manifestazioni per la promozione della persona disabile e la conoscenza del Centro Speranza

Camminata della Speranza
Si svolge la terza domenica di maggio di ogni anno.
È una manifestazione podistica non competitiva che offre l’opportunità di avvicinarsi e di solidarizzare in modo semplice e spontaneo con la realtà del disabile.
Il percorso di 8 km si snoda nelle campagne e colline che collegano il Centro Speranza al Santuario della Madonna della Luce.

Fratta_10.jpg (28823 byte)

Festa delle castagne
Si festeggia nel mese di ottobre. In questa occasione il Centro Speranza è aperto a tutti e offre l’occasione per un incontro con i bambini, ragazzi, le loro famiglie, i loro amici e gli operatori che lavorano presso l’Ente.

Festa di Natale
Si celebra prima delle feste natalizie e della chiusura del Centro. Mira a far vivere l’evento, con rappresentazioni sacre, per orientare i ragazzi alla propria identità culturale e offrire un momento di convivialità spirituale con le famiglie degli stessi.

Carnevale
Si svolge con la collaborazione e partecipazione delle scuole del paese. È una manifestazione che vuole offrire una maggiore integrazione dei bambini e ragazzi disabili con gli abitanti del territorio.

Rappresentazione teatrale
Si svolge solitamente in giugno ed è aperta a tutti. Questa viene riconosciuta come luogo “immaginario e reale” per creare un tessuto connettivo e colmare le distanze tra “la società e il disabile”.

Fratta_11.jpg (16960 byte)

Articolo precedente

Articolo successivo

[Home page | Sommario Rivista]


realizzazione nuovacedis@edisons.it
ultimo aggionamento 17 agosto, 2001