SULLE ORME DI MADRE SPERANZA |
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Uno dei più difficili esercizi di virtù
Omelia, nella Concelebrazione per il 50° anniversario di sacerdozio, sulla Parola di Dio Is. Isaia 52, 15; 53, 1-7;10; Salmo 22; Efesini 2, 1-10; Gv. 18, 33-38; 19, 13-15.
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Vorrei invitavi a vivere con me un momento di intensa gratitudine al Signore per alcuni dei molteplici favori che il Signore ci concede e che riusciamo a cogliere.
Benedico e ringrazio il Signore per il dono che mi ha fatto del sacerdozio e, ancora più, per averlo potuto vivere in seno alla Congregazione che lui ha fondato per i sacerdoti; nel giugno del lontano 1951 è nato il mio sacerdozio e nell'agosto dello stesso 1951 è nata la Congregazione dei FAM.
Benedico il Signore per avere con me oggi mio fratello Sandro che compie la bella età di 80 anni. Lui, il Signore, sa quanto ci siamo voluti bene e sa quanto io devo a lui per l'esempio di onestà e di rettitudine che da lui ho ricevuto, per l'amore e la dedizione con cui è stato vicino fino alla loro morte a papà e mamma; il Signore sa anche quanto bene gli voglio e quanto vorrei per lui anni sereni e ogni conforto dal Signore.
Benedico il Signore per Agata e Kabitha che, nel pieno della loro giovinezza, hanno la gioia e l'entusiasmo di dire al Signore: "Eccomi! grazie per il dono della vocazione!".Avrei potuto celebrare la ricorrenza del 50° in tanti altri giorni dell'anno; sento che in questa vigilia della festa di Cristo Re, crocefisso, mi trovo a mio agio, al posto giusto; mi sarebbe tanto difficile ripensare al mio sacerdozio senza vederlo come rivelazione della misericordia di Dio e come dono della misericordia di Dio. Questo l'ho capito meglio adesso, più che nei primi anni di sacerdozio.
Quando, prete da pochi giorni, mi fu chiesto di fare la prima predica mi toccò commentare il Vangelo di Matteo (Mt 16, 13-20) che racconta quando Gesù chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che io sia?.. e voi?", Pietro rispose per tutti, in un modo perfetto. Ricordo che commentai il passo dicendo: anch'io mi sono fatto prete e voglio spendere tutta la mia vita perché tutti conoscano Dio; e mi sentivo tanto bravo e importante.
Oggi non lo direi più e preferirei soffermarmi sulle parole che seguono e che Gesù ha detto a Pietro: "Beato te, Simone, figlio di Giona, perché non hai scoperto questa verità con forze umane, ma essa ti è stata rivelata dal Padre mio che è in cielo".
Oggi, dopo tanti anni di essere prete mi ritrovo molto di più con i testi che la Parola di Dio ci ha offerto anche in questa celebrazione; non mi vedo attore di una cosa buona da fare, ma mi vedo oggetto di una straordinaria bontà e misericordia e attenzione di Dio e mi sento felice, con grande pace dentro.Salmo 22.
(1) Il signore è il mio pastore: non manco di nulla;
(2) ad acque tranquille mi conduce.
(3) mi guida per il giusto cammino.
(4) Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male
(5) . Il mio calice trabocca .
(6) Felicita' e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vitaIsaia 52, 15; 53, 1-7;10
Il profeta Isaia ce ne ripete il motivo di tanta certezza e ci dice lo stupore di chi scopre questo Dio capace di amare così.
- si meraviglieranno di lui molte genti; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito.Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
- Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori .
- per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Non posso non ricordare la nostra Madre Speranza che della contemplazione di questo mistero dell'amore di Dio ne ha fatto il centro di tutta la sua vita e lo ha trasmesso a tutti noi, arricchendoci immensamente; anche a me. Devo gratitudine a tante persone che ho incontrato nella mia vita; non credo di conoscere sulla terra un'altra persona alla quale debba riconoscenza quanto alla Madre.
Quando medita sulla pagina di vangelo (Gv. 18, 33-38; 19, 13-15) che oggi abbiamo ascoltato, dice il suo stupore nel vedere Gesù davanti a Pilato che parla e tace;
- parla
quando può difendere, consolare o aiutare gli altri: i discepoli, la verità, lo stesso Pilato, le donne sulla via del calvario e parla usando "parole di immenso amore"- tace quando potrebbe difendere se stesso, perché "quiere sacrificarse", vuole donarsi per completo, fino al sacrificio estremo, per amore. "Gesù tace per darci l'esempio di uno degli esercizi più difficili di virtù" (Jesús calla, para darnos ejemplo de uno de los más difíciles ejercicios de virtud).
Quante volte ho visto la Madre ripetere questo gesto con tanti e anche con me.
Dico il mio grazie commosso alla Congregazione che mi ha accolto, ai Superiori e ai Confratelli che mi hanno dato sempre tanto affetto e stima. Dico il mio grazie alle tante, tante persone con le quali abbiamo avuto la gioia di poter fare un cammino spirituale insieme.
Vi invito a godere con Agata e Kabitha del dono che il Signore - sorprendendoci come sempre con la Sua generosità - oggi ci fa accogliendo nella Sua Congregazione queste due nuove vocazioni.
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ultimo aggionamento 26 novembre, 2001