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La donna è unopera di Edith Stein
che analizza la vocazione e la missione femminile
secondo la natura e la grazia, alla luce del messaggio cristiano
Anima forma corporis:
Caratteristiche dellanimo femminilePartendo dal principio enunciato da S. Tommaso anima forma corporis che indica la stretta connessione tra anima e corpo, Edith Stein deduce che ad un corpo femminile corrisponde un animo femminile e quindi una vocazione femminile, come ad un corpo virile corrisponde un animo virile e quindi una vocazione maschile. Con ciò intende che lanimo femminile ha particolari inclinazioni, tendenze che derivano dalla natura stessa della donna: sono insite in essa non solo il corpo è strutturato in modo diverso, / / ma tutta la vita del corpo è diversa, il rapporto dellanima col corpo è differente e nellanima stessa è diverso il rapporto dello spirito alla sensibilità, come il rapporto delle potenze spirituali tra loro (p. 204). Per la donna parleremo, allora, di vocazione dellanimo femminile: nelluguaglianza di dignità per luomo e la donna cè distinzione di vocazioni e anche di ruoli Lo scopo dei sessi. Luomo e la donna sono destinati a dominare la terra / / a generare ed educare la prole. Ma la donna che è più unita al bimbo sia nel corpo che nellanima, e da tale legame tutta la sua vita è condizionata ha qui il suo primo compito; luomo è posto al suo fianco come aiuto e protezione (pp. 204-205) (cfr. Mulieris dignitatem p. 49).
Lanimo femminile è, per natura quindi, incline ad atteggiamenti materni e cioè ha unelevata sensibilità, una propensione allaltruismo, unattenzione verso ciò che è vivo e personale, e verso la concretezza a scapito dellastrattezza ad una tensione alla perfezione.
Proteggere, custodire e tutelare, nutrire e far crescere: questi sono i suoi intimi bisogni veramente materni (p. 52) (cfr. Mulieris dignitatem p. 50). La donna è poi capace di saper partecipare a pieno alla vita di un altro condividendone gioie, dolori, problemi, pensieri, offrendosi come sostegno e mostrandosi particolarmente votata allobbedienza e al servizio, con un amore dimentico di se stesso. Certo queste caratteristiche variano da donna a donna, come anche, possono certamente essere presenti in un uomo. Ma Edith Stein individua nelle donne questa base comune (cfr. p. 108).Problema delleducazione femminile
Per la vera formazione della donna cè bisogno, oltre che dellaiuto soprannaturale (la Grazia), di unaccurata opera educatrice, improntata sulla fede (p. 163). Leducazione femminile deve condurre a sviluppare una personalità coerente con la propria specifica ed autentica vocazione, secondo le sue specifiche caratteristiche.
Vocazione della donna
Nel racconto della creazione si delinea chiaramente la vocazione: la donna è sposa (Gen. 2, 18.24). E di qui la vocazione della donna a stare al fianco delluomo; non al suo posto, ma neppure un gradino sotto: ciò contraddice alla dignità della persona umana (p. 215). La donna è madre: Crescete e moltiplicatevi. La diversità delle vocazioni è sottolineata anche in negativo. Quando cè la caduta del peccato originale la punizione di Dio riguarda le loro vocazioni specifiche: la donna come madre (le sue gravidanze) e il suo essere sposa, luomo come lavoratore (cfr. Nota BJ a Gen. 3,16). Questo ovviamente non significa che la donna non possa e debba lavorare fuori casa, ma solo che il lavoro non deve far perdere di vista oppure impedire-trascurare la vocazione principale della femminilità. Mia madre è laureata, professoressa al liceo ed è ottima sposa e madre!
La donna e Maria SS.
Maria SS. è Sposa e Madre da una parte, Sposa di Cristo dallaltra (pp. 57-59). La vocazione principale della donna secondo la sua natura è quindi duplice: essere sposa e madre ad imitazione di Maria SS.: Essere sposa significa essere la compagna che presta sostegno alluomo, alla famiglia, alla comunità umana. Essere madre ha questo senso: custodire la vera umanità, difenderla e condurla al suo pieno sviluppo.(Introd. P. 15). Ed è quindi duplice la sua missione: compagna dellanima e madre delle anime, non limitata agli stretti confini dei rapporti matrimoniali e materni, ma estesa a tutti gli esseri umani che entrano nel suo orizzonte (p. 137). Queste due missioni rispondono ad un solo fine: il fine della vocazione femminile. Le donne sono chiamate a portare nei cuori lo spirito della fede e lamore cristiano in svariatissimi campi dazione, e a portare il loro contributo per strutturare nello spirito cristiano la vita sia privata che pubblica (p. 169). La donna è anche, per questo, personificazione della Chiesa (p. 260) (cfr. p. 151).
Maria SS.: il modello delleducazione femminile
Modello e compagna della missione femminile è Maria, perché Ella è lespressione più pura e più completa della femminilità.
Se Maria è il prototipo della genuina femminilità, limitazione di Maria deve essere lo scopo delleducazione delle ragazze / / La sequela di Maria è doverosa non solo per le donne, ma per tutti i cristiani.
Ma per le donne essa ha un significato specifico. Le conduce ad esprimere in modo a loro conforme, in modo femminile, limmagine di Cristo (p. 219-220) (cfr. M.d.pp. 12 e 31).
Come Eva era al fianco del primo uomo, Maria sta al fianco di Cristo però non a suo profitto, ma a vantaggio nostro. E la Madre dei viventi: il suo amore materno abbraccia insieme il Capo e tutto il Corpo Mistico (p. 219).
La donna quindi ha un ruolo fondamentale e una forte responsabilità: collaborare e far raggiungere il fine della creazione dellumanità. Vale a dire: Realizzare Cristo nelluomo (p.211).
Solo quando le rispettive caratteristiche maschili e femminili sono pienamente sviluppate, si raggiunge la massima somiglianza possibile col divino, e solo allora la comune vita terrena viene tutta potentemente compenetrata dalla vita divina(p. 66).
Cenni biografici
Nacque a Breslavia (Polonia) nel 1891, da agiata famiglia ebraica, compì brillanti studi filosofici; fu assistente di Husserl allistituto tedesco di pedagogia di Munster; abbandonata da tempo la pratica religiosa, si dichiarava atea, ma non smetteva di cercare unulteriore Verità; allinizio degli Anni venti si avvicinò al cristianesimo e si fece battezzare nel 1922; entrò nellordine delle suore carmelitane con il nome di Teresa Benedetta della Croce; in convento si dedicò alla traduzione in tedesco delle opere di S. Tommaso. Nellagosto del 1942, prelevata dal suo convento olandese, fu deportata ad Auschwitz, dove morì in una camera a gas.
Nel 1998 è stata proclamata santa da Papa Giovanni Paolo II.
Degenerazioni, a causa del peccato, di queste innate inclinazioni naturali
A causa del peccato originale la natura può degenerare negli eccessi. Per la natura maschile si traduce nella volontà del dominio brutale, nel rendersi schiavo del proprio lavoro, e nel delirio dellonnipotenza creatrice. Per la natura femminile si manifesta nel legame servile verso luomo, nellimmergersi nella vita corporea e sensuale. E quando ciò avviene, ella diventa ancora una volta seduttrice che spinge al male, mentre la sua missione specifica sarebbe la lotta contro il male (p. 88).
La maternità può essere vissuta come soddisfacimento dellistinto materno, i figli come mezzo di compiacimento ed orgoglio, il matrimonio semplicemente come sistemazione, la procreazione in maniera egoistica ed irresponsabile, la professione anteposta ai doveri familiari o non vissuta in maniera femminile (desiderio di rivaleggiare con luomo, prendere il suo posto ) (cfr. M.d. p. 27-28). Al posto del servizio amichevole subentra la volontà di dominare (p. 54).II catechismo degli adulti
Il catechismo degli adulti La verità vi farà liberi ha un paragrafo chiarissimo su questo tema (Cap. 27, par. 2, pp. 502-503) che invito a leggere e meditare. Tra uomo e donna cè pari dignità ma distinzione e reciprocità. / / sono due modi di essere al mondo, di vedere la realtà e di comunicare. Alla donna deve essere riconosciuto il diritto di inserirsi da protagonista nella vita familiare, professionale, sociale, culturale ed ecclesiale, ma anche di portarvi la sua originalità e il suo genio. / / Il lavoro produttivo di per sé è un bene per ambedue; ma non dovrebbe essere una scelta obbligata. Giovanni Paolo II, nella Familiaris Consortio, al n. 23 ha scritto un paragrafo magistrale sul tema Donna e società. Nella Mulieris dignitatem ai nn. 17-22 approfondisce le due dimensioni della vocazione della donna: la verginità e la maternità.
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ultimo aggionamento 27 aprile, 2002