ESPERIENZE |
La vita per la verità, la vita per leucarestia:
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Il 1° gennaio 2003, si sono compiuti 13 anni della santa morte del giovane sacerdote domenicano, P. Tomas Tyn. Ci siamo trovati recentemente tra le mani la sua immagine che contiene la preghiera per la devozione privata che chiede a Dio la sua glorificazione, avviandosi i primi passi per la sua canonizzazione.
Sacerdote e Ostia con Gesù
La sua nobile figura ci è riapparsa agli occhi in tutto il suo fascino, così come aveva affascinato molti durante il suo breve passaggio su questa terra. Nato il 3 maggio 1950 a Brno (Cecoslovacchia) da Zdenek e Ludmila Konupcikova, Tomas Josef venne educato nella fede cattolica, nonostante lostilità del regime comunista allora al potere nella sua patria. AllAccademia di Digione (Francia), conseguì il baccellierato (1° luglio 1969) per linsegnamento di lettere e filosofia e conobbe lOrdine dei Predicatori, rimanendo avvinto dallideale di S. Domenico di Guzman di consacrarsi a Dio nella preghiera, nello studio e nella contemplazione, nella predicazione della Verità.
Ottenuto lespatrio dalla tua terra (1968), si trasferì con i genitori in Germania. A Warburg in Westfalia, il 28 settembre 1969, vestì labito domenicano e, dopo il noviziato, seguì il corso istituzionale di filosofia e teologia. Nel 1973, venne a Bologna per completare gli studi e conseguire la Licenza in Teologia. A Roma, all Angelicum, ottenne il dottorato in Teologia, discutendo la tesi LAzione divina e la libertà umana nel processo della giustificazione, secondo la dottrina di S. Tommaso dAquino, e il 29 giugno 1975, fu ordinato sacerdote da Papa Paolo VI.
Il giorno della sua ordinazione, P. Tomas offrì a Dio la vita per la libertà della Chiesa perseguitata dal comunismo nella sua terra dorigine.
Rientrato a Bologna, si dedica con grande impegno allinsegnamento come professore di Teologia Morale presso lo Studium teologico domenicano.
Nel 1980, è nominato ViceReggente, nel 1984, membro della Commissione per la vita intellettuale della sua Provincia religiosa, nel 1989, ViceModeratore della sezione S. Domenico del medesimo Studium.
Un vero intellettuale, un autentico docente, P. Tomas è prima di tutto un grande innamorato di Gesù Cristo, un apostolo appassionato della Verità. Impegnato nelle diverse incombenze della sua comunità, è innanzi tutto sacerdote e svolge unampia opera di apostolato, di istruzione e di direzione spirituale. Penetrato a fondo il mistero della Verità di Dio, la ama come lunico Bene e la distribuisce a piene mani in modo mite, pieno di misericordia e di frutti senza numero, rivolgendosi ai suoi studenti, ai confratelli, ai dotti e, con particolare predilezione, ai piccoli e agli umili, anche ai lontani, che, molti dei quali, riesce a condurre a Dio.
Alla fine del 1989, Dio accetta la sua offerta vittimale per la libertà della Chiesa nella sua patria: colpito da un male improvviso e inesorabile, a Nekargemund (Germania), presso i suoi genitori, entrambi medici che lo curano fino allultimo, il 1 gennaio 1990, alle ore 10,30, va incontro a Dio, dopo aver visto, dal suo letto di dolore, il crollo delle dittature nellest europeo, Cecoslovacchia compresa.Non lapparenza, ma Dio!
La sua opera, frutto delle sue lezioni, è stata pubblicata con il titolo Metafisica della sostanza. Partecipazione e analogia entis (Ed. Studio Domenicano, Bologna, 1991, p. 975). In essa, nella nostra epoca che dichiara superata e vuota la filosofia dellessere, cioè lunica filosofia vera, capace di dare accesso alla Verità e non solo e delle opinioni, P. Tomas Tyn, profondamente convinto del valore indistruttibile della prima e più alta disciplina della ragione umana, dopo aver seguito il triste e miserabile cammino del pensiero umano fino alla distruzione della ragione, presenta, nella seconda parte del libro, una vigorosa sintesi della metafisica, della filosofia dellessere, quindi il ruolo fondamentale della analogia e del concetto di partecipazione: davvero lo splendore della Verità.
Nella prima parte, che tratta dalla scoperta della sostanza nellambito della metafisica alla sua dissoluzione parallela al declino della concezione analettica dellente, impressionano profondamente soprattutto le pagine dedicate alla fenomenologia rappresentata da Edmund Husserl, che ha dato a molti lillusione che essa costituisca una riscoperta della stessa filosofia dellessere e dellanalogia.
P. Tomas, con lucidità e sicurezza, dimostra che nella fenomenologia che ha ingannato molti per la sua ambiguità, le cose alle quali si voleva ridiventare fedeli in opposizione agli arbitri della dialettica idealistica sono ben altro che realtà obiettive; il cerchio magico del soggettivismo non vi è stato spezzato e lessere, messo sempre in disparte, non essendo fatto oggetto del pensiero, non permette nemmeno il ritorno alla partecipazione e allanalogia ( ). Il motivo fondamentale è che, con la fenomenologia, lidealismo non viene affatto abbandonato né tanto meno superato (p. 366). Lo spiega chiaramente il nostro Autore:
«La volontà di tornare alle cose fondando una scienza rigorosa del reale potrebbe far pensare che tale reale sia un che di oggettivamente esistente. Nulla di più falso. Husserl si pone decisamente sulla posizione di Cartesio, affermando che lunica assoluta certezza è quella dell io penso, allargando tuttavia il penso a ogni tipo di esperienza interiore. Il cerchio si chiude senza eccezioni nellambito dellio, della mia esperienza che sola è certa, a differenza delle esperienze esterne che non hanno alcuna garanzia di verità» (p. 371).
Così P. Tomas disvela lesisto ateo della fenomenologia e, senza illusione di sorta, annota: Per la fenomenologia lio è lessere assoluto, ogni altro pensabile esterno allio è semmai un essere contingente. Lantropocentrismo e limmanentismo soggettivistico non potrebbero trovare unespressione più pregnante e più significativa Per Husserl, non vi è altro essere che la coscienza. La risoluzione dellessere nel pensiero è ancora più evidente che in Cartesio, né giova scomodare la messa in parentesi (lepoché), giacché chi mette in parentesi è il pensiero e chi vi è messo è, ancora una volta, lessere reale (p. 371).
La conclusione è chiara e evidente: Messa in parentesi la realtà dellente, non ci si stupisce di veder finire nella medesima parentesi, con la stessa disinvoltura, anche l Ente Supremo cioè Dio (p. 374).La luce del Sommo Vero
Ateismo e nominalismo soggettivistico sono il risultato della fenomenologia che certamente non aiuta gli uomini a cercare e tantomeno a trovare la Verità, ma li confonde con prospettive inconsistenti e ingannatrici. Ateismo e nominalismo le cose come flatus vocis, come inane vacuum, di cui non possiamo dire altro che nuda nomina tenemus sono appunto ciò che caratterizza grandissima parte del pensiero contemporaneo.
A questo ateismo e nominalismo della cultura doggi fenomenologia compresa fatta cioè di nomi vuoti e di parole di somma confusione, P. Tomas, nella sua citata opera, risponde con la Verità dellessere delluomo, di Dio, di Gesù Cristo la metafisica della sostanza appunto che, anche oggi, essendo la filosofia perenne, è lunica risposta alla ricerca della Verità che agita luomo, anche luomo contemporaneo. Al termine della sua opera, con occhi di luce, rivolgendosi alluomo doggi, in particolare diciamo noi ai confratelli sacerdoti affinché abbiano a fondare la loro vita e il loro ministero soltanto sulla Verità eterna e non sulle sabbie mobili delle mode correnti, e siano autentici maestri e padri delle anime, egli scrive:
Donando lessere, Dio comunica a ogni reale la dimensione universale dellente, così che lente per partecipazione rinvia perentoriamente allEnte per essenza nella comunanza della ratio entis, partecipativamente differenziata ( ). Loblio della metafisica coincide con quello dellanalogia ed è un oblio in cui una cupa notte è scesa sulluomo, che, creato comè a immagine del suo Creatore, non trova luce se non nellintelligenza del Sommo Vero. Unumanità perversamente compiaciuta del suo spirito anti-metafisico è unumanità che, per quanto si ritenga vigorosa e gioviale, di fatto è rimasta tragicamente mutilata nel suo stesso essere umano ( ).
Bella cosa è conoscere gli enti nella loro particolarità, ma infinitamente più bello ancora è meditare lessere stesso che solo ci apre lunica strada rimasta allumanità, quella che conduce in Alto, perché accomuna la terra al cielo, luomo a Dio (p. 955).In difesa dellEucaristia
Immanentismo, soggettivismo, relativismo, nominalismo, questi gravissimi errori, condotti alle estreme conseguenze dalla fenomenologia e dalleesistenzialismo, P. Tomas, li ha visti invadere, come un subdolo veleno, molta riflessione teologica contemporanea, portandola alla negazione della Verità, in particolare riguardo alla SS.ma Eucaristia, Presenza reale e Sacrificio del Cristo, il più sublime Tesoro che abbiamo.
Con le lacrime in gola, P. Tomas, alla scuola del suo confratello S. Tommaso dAquino, il sommo Teologo e cantore dellEucaristia, ha visto che questo pensiero soggettivistico, fenomenologico, relativistico e negatore della sostanza, ha altresì desostanzializzato lEucaristia, riducendo il dogma della transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo, a transignificazione e transfinalizzazione, da realtà vera sostanziale del Cristo presente e immolato, a puro simbolo e spoglia memoria di Lui. Ciò che svuota lo stesso sacerdozio cattolico (il sacerdote è solo propter Eucaristiam e senza lEucaristia è un disoccupato e un fallito) e scardina completamente la Dottrina e la realtà della nostra Fede.
Contro questa negazione, a garanzia del Sacerdozio e del Credo Cattolico, P. Tomas Tyn è insorto con la luce e la forza della Verità, della sua Fede invincibile, della sua vita sacerdotale esemplare, offrendo nellestate 1989 la sua vita anche in difesa dellEucaristia, contro ogni profanazione o sacrilegio che potesse colpire in essa la Presenza adorabile del Signore. Maestro di metafisica la metafisica della sostanza P. Tomas ha risposto allerrore e al sacrilegio con laffermazione dellEucaristia così come Gesù lha voluta e stabilita fin dal suo primo annunzio a Cafarnao (Gv 6, 22-58). Maestro autentico della Verità dellessere, del pensiero reale, difensore e apostolo dellEucaristia, secondo il perenne Magistero di Cristo e della Chiesa.
Per questo siamo lieti di pregare per la sua glorificazione e di vederlo elevato alla gloria degli altari, perché non cè santità più alta che consumare la vita per la Verità, per Gesù-Cristo Verità.
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ultimo aggionamento 29 aprile, 2003