Il
cuore come futuro
Carissimo,
è la misericordia,
è il mistero del cuore che può decidere la meraviglia, la straordinarietà della vita,
che può dare tenereza alla storia.
Misericordia, misereor… caricare il nostro cuore del peso dei
miseri, dare il nostro cuore agli altri. È il cuore che può assicurare il futuro del
mondo.
Il cuore, sì, perché è il cuore la chiave di tutto. È il cuore che pensa.
Certo, che pensa! Il cuore che crede, che vuole. Qui si decide tutto. Qui è la risposta o
il rifiuto dell’amore, della speranza.
Stare dalla parte del cuore, del giudizio dell’ultimo giorno,
ridare cuore alla storia, alla vita, alle nuove frontiere, rendere il mondo più
affettuoso.
Ha scritto stupendamente il Papa nella “Redemptor hominis”: “l’uomo
non può vivere senza amore. Egli rimane, per se stesso, un essere incomprensibile, la sua
vita rimane priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non si incontra
con l’amore, se non lo esperimenta, se non lo fa proprio, se non vi
partecipa vivamente”.
È qui il futuro del mondo. In una società, come la nostra, segnata
dalle grandi solitudini, dalle forti domande di comunione, dalle paure e dalle violenze,
dal terrorismo e dalla guerra, che rendono l’implorazione del cuore ancora più
esigente, siamo chiamati ad essere cultura del cuore, pastorale del cuore, competenza
del cuore, scuola del cuore, preghiera del cuore.
Il cuore, come luogo della conversione morale all’amore. Di più, come luogo
teologico, in cui l’uomo si ritrova visto, amato, liberato dal cuore di Dio, e
perciò, vede, ama, soffre e lotta con i fratelli, nei quali è presente il volto di Dio
stesso.
Ecco, ritrovarci, tutti, impegnati in questa “operazione” del
cuore.
Sì, lasciamoci trascinare dal cuore, dal vento dello Spirito!
Nino Barraco
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