La lettera

 

Il bisogno di ascolto

Carissimo,

    Il bisogno di ascolto, la grande fame di oggi.
    Ascolto, come fermata, come accoglienza, come condivisione, come futuro.
    Non si vive se non si sa di essere ascoltati. Non si vive se non si sa di essere ascoltati da Qualcuno che è capace di ascoltare di più.
    Essere ascoltati. È il bisogno, la domanda dell’uomo di oggi, che ci chiede la capacità di ascoltare, il dono dell’ascolto che ospita l’altro:”Non ti chiedo di parlare o di fare qualcosa, ti chiedo unicamente di ascoltarmi”.
    Ma c’è un’operazione previa all’ascolto. È la fermata, il sedersi, l’interrompersi. Non si può ascoltare se si corre.
    E la nostra vita, purtroppo, è una corsa. Si corre tutto il giorno. Sospinti da mille impegni, da mille preoccupaziooni, da mille cose da fare.
    Sedere è fermarsi dinanzi all’altro. Per vederlo. Per entrare nel suo cuore. Per fare accoglienza dell’altro.
    Non soltanto ascoltare la parola, ma accogliere l’altro, la persona che parla.
    Entrare in comunione con l’altro, aver bisogno dell’altro, vivere nell’altro.
    Così, ascoltare diventa condivisione. Condividere l’altro, fare spazio all’altro, dare il proprio tempo, se stessi, all’altro.
    Liberare noi stessi da ogni pensiero, da ogni occupazione, da ogni resistenza che possa distrarci. Sospendere (non annullare, ma sospendere) ogni giudizio. Capaci di passare dall’ascolto al dialogo.
    Sì, sono tante le strutture, ma c’è in noi la testimonianza decisiva, il servizio dell’ascolto, la disponibilità della fermata, la competenza dell’accoglienza?

Nino Barraco

 

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ultimo aggionamento 05 luglio, 2003