DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA | |||
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Lettera n° 332
Le prove sono da amare
Ad una Comunità di Ancelle dell'Amore Misericordioso
Roma, 24 febbraio 1949La cosa più grande e di più gloria per unanima consacrata a Gesù è poter soffrire, poter piangere e poter amare
Figlie mie: ho ricevuto le vostre affettuose lettere e da queste mi rendo conto che vi ha fatto visita la afflizione e il dolore: proprio per questo motivo ho avuto almeno la gioia di ricevere per la prima volta una lettera espressiva e filiale dalle mie figlie di questa comunità: mi dispiace che sia stato necessario che foste visitate dal dolore per decidervi a comunicare con questa vostra madre come figlie: strano che fino al momento del bisogno e del dolore non abbiate mai sentito il bisogno di scrivermi.
Comunque io mi unisco con tutto il cuore alla vostra pena e vi chiedo di non soffrire per quella frase che tanto vi ha amareggiato e che credo ve labbiano detta solo per mettervi alla prova, dato che notano in voi qualche cosa di straordinario che non sanno spiegarsi.
Se il vostro dolore è dovuto solo a questa frase, offritelo al buon Gesù e Lui sarà fedele a quanto ha promesso: Io sto con lafflitto, lo libererò dalla afflizione e ne ricaverò per lui tanto vantaggio.Però state attente, figlie mie, che il vostro dolore non sia provocato dal capriccio o dalla poca conformità alla volontà di Dio che vi si è manifestata per mezzo dei Superiori perché in tal caso: come potreste invitare Gesù a stare al vostro lato per fare la vostra volontà e non la Sua?
Io, convinta che la vostra pena è così come me la esponete, vengo a supplicarvi di elevare i vostri cuori fino al trono del nostro Dio e Signore per chiederGli se a Lui piace di darvi conforto ma soprattutto per ripeterGli che
- non desiderate nessuna cosa che non sia secondo i desideri del Signore,
- non cedete alla tentazione di sfogarvi o lamentarvi con nessuno,
- rivolgetevi alla Santissima Vergine perché Essa vi possa aiutare a riconoscere e ringraziare, anche in mezzo alle prove, la mano saggia della Divina Provvidenza che ci fa del bene anche quando ci ferisce;
- la stessa Santissima Vergine viene a darci conforto nei nostri mali; Essa ha detto di stare con noi nella tribolazione; Essa si impegna a ricavare dalla sofferenza un grande vantaggio per noi.
Ascoltate, figlie mie, quanto disse la Vergine Santissima a una persona che era tanto afflitta: Figlia mia, io ti sto accanto; come una mamma accarezza il figlio malato così Io ti consolerò.
Quanto conforto e quanti vantaggi procurano le sofferenze, figlie mie!Abbiate sempre presente che la cosa più grande e della quale unanima consacrata a Gesù potrebbe grandemente compiacersi è: soffrire e piangere amando; da tempo questa è la cosa che desidero di più e che mi piacerebbe che desiderassero anche le mie figlie; il che non vuol dire che io non senta il vostro dolore e che non abbia un grande desiderio di poter venire per consolarvi.
Ricevete tutte un abbraccio da questa vostra madre che non vi dimentica neanche un momento e pregate per me perché possa riuscire a compiere per completo la volontà di Gesù.
M. Esperanza de Jesús, eam
El Pan 19, 1811-1814
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ultimo aggionamento 02 agosto, 2003