Dinanzi a
Dio, in piena lucidità e libertà di spirito manifesto le mie ultime volontà.
Credo con tutte le mie forze Dio, nella Sua infinita amorosa misericordia. Professo la mia
sottomissione al Sommo Pontefice. Credo la Chiesa: realtà divina ed umana, misteriosa,
stupenda, drammatica.
Perdono sinceramente chi mi potrà aver offeso, ma
umilmente chiedo perdono a Dio, confuso e rammaricato per le mie infinite gravi miserie.
Mi perdonino tutti quelli per i quali posso essere stato di scandalo.
Amo fortemente tutti i miei familiari, in particolare i
miei fratelli Eliseo e Mario. Amo i miei Superiori, confratelli nel sacerdozio e tutti i
fratelli e sorelle in Cristo, particolarmente quelli delle due Diocesi: Firenze e Pescia.
Ripeto a tutti: siamo sempre uniti nel vincolo della carità come testimonianza del
Vangelo. Abbiate sempre presente che la nostra forza e la nostra certezza, in ogni
situazione della vita è Cristo.
Invoco lamorosa mediazione di Maria Santissima, Madre
di Dio e Madre nostra e dei Santi nostri Protettori. Sono grato a Dio per essere nato e
vissuto nella dura e serena povertà, la Divina Provvidenza mi ha sempre abbondantemente
elargito.
[...]
A questi religiosi, Figli dellAmore Misericordioso,
debbo la mia affettuosa gratitudine, per avermi accolto nella loro Casa, fino al termine
della mia vita, ma soprattutto di avermi ricevuto e tenuto come un loro fratello.
[...]
Per quanto riguarda la mia sepoltura, non per decisione
emotiva, ma per una convinzione di sempre, chiedo fermamente che il mio corpo, rivestito
dei paramenti già preparati, sia sepolto in terra nuda, in una cassa di solo legno, sulla
tomba una semplice croce con i miei dati anagrafici. Rinuncio ad ogni eventuale privilegio
dOrdinario Emerito e chiedo di essere sepolto a Collevalenza: nel mio ultimo sonno
non voglio essere di incomodo a nessuno. È un bisogno, un doveroso atto di povertà e di
riparazione. La preghiera di suffragio sia il vero tributo di affetto e di fraterno,
filiale ricordo: di questo ringrazio sinceramente; lo ricambierò in Dio.
A tutti ripeto: diamoci appuntamento in Cielo, dove spero
ardentemente di trovare i miei carissimi genitori e tante persone care. Carissimi, la
nostra piccola vicenda umana è ombra che passa, annientata dalla Luce di Dio. Rimane solo
Lui, infinito ed eterno Amore perdonante.
+ Giovanni Bianchi
Vescovo Emerito di Pescia
Collevalenza 19 marzo 1994
S. Giuseppe 1994