ESPERIENZE |
Difensore della fede cattolica: SAN PIO X
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Davvero il 4 agosto 1903, in cui il Card. Giuseppe Sarto, accettando il Sommo Pontificato come una croce, salì alla cattedra di Pietro con il nome di Pio X, fu un giorno splendido per la Chiesa e per il mondo. Sono trascorsi cento anni, ma la sua luce è più viva che mai, al punto che abbiamo bisogno di esserne ancora illuminati e riscaldati, per ritrovare, dopo tante tenebre, la retta via.
Era nato a Riese (Treviso), figlio di umile famiglia il 2 giugno 1835, era stato ordinato sacerdote il 18 settembre 1858, aveva esercitato il suo ministero di parroco a Tombolo e a Salzano, nella sua diocesi di origine, per diversi anni. Era stato prima Vescovo di Mantova (1884), quindi Patriarca di Venezia (1894), distinguendosi ovunque per la sua fede semplice e luminosa, per il suo impegno nella catechesi ai piccoli e agli umili, per la cura attenta alla formazione dei sacerdoti e di laici cristiani autentici, di apostoli della Verità.
Dovunque era passato, aveva lasciato il segno della sua santità e della luce che discende direttamente da Gesù Cristo, Via, Verità e Vita.
Elevato al papato romano, iniziò subito quella difesa della Fede cattolica che avrà il suo culmine nellenciclica Pascendi dominici gregis dell8 settembre 1907, preceduta dal decreto Lamentabili del 3 luglio dello stesso anno, con cui condannava 65 proposizioni delleresia corrente il modernismo che aveva preso a diffondersi in quegli anni, promossa dal protestantesimo, dal razionalismo e dalla massoneria.
Gli autori di questa eresia, italiani, tedeschi, francesi, inglesi e altri ancora, sapevano a meraviglia dissimulare le loro opere sotto forma di rispetto: pretendendo di modernizzare la Chiesa per il suo stesso bene, in realtà la rovinavano nella sua autorità, nel suo dogma e nella sua morale.
La coscienza come regola?
Il principio delleresia modernista si trova nella proposizione n. 20, condannata nel citato decreto, secondo la quale la rivelazione non è altro che la coscienza, acquisita dalluomo, dei suoi rapporti tra lui e Dio. Dunque, la coscienza delluomo la soggettività elevata a norma, a regola di fede, non più la Verità oggettiva, così come Dio lha rivelata e affidata allAutorità infallibile della Chiesa docente. È il principio di immanenza per cui non più Dio, ma luomo è legge alluomo.
È ovvio, che partendo di lì, tutte le negazioni ne sono la logica conseguenza. Gesù Cristo, Figlio di Dio, è negato. La dottrina della Passione e Morte espiatoria del Cristo è ritenuta non più evangelica, ma soltanto propria dellapostolo Paolo, insomma uninvenzione. Il Credo di Nicea, la dottrina degli antichi Concili di Efeso e di Calcedonia, non sarebbe più quella che Gesù ha insegnato. I Sacramenti non sono più Sacramenti, ma hanno solo il compito di richiamare la benevolenza di Dio alluomo.
Per i modernisti, non cè più religione divina; non cè più il Redentore né egli abbisogna alla salvezza. Non cè più necessità della Chiesa stabile e autorevole, la quale diventa continuamente soggetta al cambiamento e allaggiornamento secondo la coscienza degli uomini.
La Verità per i modernisti non è più immutabile, ma mutevole come luomo che cambia, e si evolve con luomo, nelluomo e per mezzo delluomo. A ogni uomo, a ogni tempo e luogo, la sua verità, così che luomo diventa onnipotente: egli crea la verità.
Contro questo ammasso di eresie e di negazioni, si erge Pio X con un formidabile atto di denuncia e di condanna, con la riaffermazione della Verità integrale del Cattolicesimo, lenciclica Pascendi appunto. In essa, vero trattato dottrinale, è definita la posizione dei modernisti: non si tratta più, come è evvenuto spesso in passato, di uomini che dichiarano di rompere con la Chiesa, ma di uomini che agiscono allinterno della Chiesa, con la pretesa di rinnovarla e di riconciliarla con i tempi moderni, come se si trattasse di un progresso.
Nemici della Chiesa certamente lo sono dichiara il santo Pontefice e dire che non ce ne sono di peggiori, non ci si allontana dal vero. Non è dal di fuori, ma dal di dentro che essi tramano la sua rovina; il pericolo è oggi nelle viscere e nelle vene della Chiesa. Amalgamando il razionalismo con il Cattolicesimo, essi lo fanno con tanta raffinata abilità che facilmente colpiscono gli spiriti più semplici.
Pio X afferma: È la Religione Cattolica medesima, la sua solidità e sicurezza a essere in gioco. Basta pertanto con il silenzio, che ormai sarebbe un crimine. È tempo di levare la maschera a questi uomini e di mostrarli alla Chiesa universale tali quali esso sono.Tre idee dominanti
Il Pontefice passa ad analizzare le tre idee dominanti del modernismo: lagnosticismo, limmanentismo e levoluzionismo.
1 Dichiarare Dio inconscibile ecco lagnosticismo è ignorare luomo e la sua ragione. La Chiesa ha sempre insegnato, con il Concilio Vaticano I: Se qualcuno afferma che la luce naturale dellumana ragione è incapace di far conoscere, attraverso le cose create, lunico e vero Dio, nostro Creatore e Signore, sia anatema!.
Per i modernisti dovrebbe essere almeno riconosciuta lipotesi di Dio, ma essi affermano che la scienza devessere atea, così come la storia: nessuno spazio, nelluna e nellaltra, se non per ciò che appare sotto gli occhi, mentre ne sono esclusi Dio e il divino.2 Occorre tuttavia spiegare lesistenza della religione. I modernisti ne cercano la spiegazione nella vita delluomo. Ogni fenomeno vitale ha come prima origine una necessità, un bisogno; come prima manifestazione questo movimento del cuore che è il sentimento. Ne segue, secondo loro, che la fede, principio e fondamento di ogni religione, risiede in un certo sentimento intimo, generato esso stesso dal bisogno del divino.
È limmanentismo, per cui non la trascendenza di Dio, ma il sentimento delluomo è alla base della novità che si traduce subito nella negazione della Verità e della Morale oggettive.
A questo punto, Pio X evidenzia come i modernisti, dando limpressione di costruire un Cristianesimo modernizzato ai tempi, in realtà distruggono il Cristianesimo e ogni religione. Per loro, è il bisogno del divino che fa sorgere le religioni, compreso il Cristianesimo, il quale è nato dalla coscienza di Gesù, uomo di natura superiore, ma non il Figlio di Dio fatto uomo.
Limmanenza vitale diventa il principio del Cristianesimo. Pio X denuncia: Non sono gli increduli che affermano queste idee, ma sono dei cattolici, anche numerosi preti, che le pubblicano con ostentazione. Sappiamo bene a chi si riferiva. Non cè spazio per lintelligenza, ma solo per il sentimento: i cosidetti dogmi in fondo nascono soltanto dalla coscienza del credente, in continua evoluzione, per cui anchessi sono soggetti a cambiare.3 Pio X conclude: È aperta così la porta alla variazione sostanziale dei dogmi. Levoluzione religiosa deve coordinarsi allevoluzione intellettuale e morale, anzi subordinarvisi. È il terzo principio del modernismo: levoluzione del dogma.
Nasce così una nuova religione, il neo-cristianesimo, una religione inedita, che sorge per la prima volta nella storia, di cui occorre domandarsi non solo se merita il nome di cristiana, ma se merita ancora il nome di religione. Il denominatore comune degli errori del tempo di Pio X e dei nostri tempi allinizio del terzo millennio, a cento anni di distanza da lui, è il disprezzo del Sacro, che in fondo è la definizione dellateismo, fino al punto che si celebra la Ligurgia, come se Dio non ci fosse (Card. J. Ratzinger, La mia vita, Ed. S. Paolo, Milano, 1997,p. 113).
Di lì, lestrema ambiguità dei modernisti: Una loro pagina potrebbe essere firmata da un cattolico, ma girate la pagina, e voi trovate un razionalista. Ed è così che Pio X ha potuto definire il modernismo il collettore di tutte le eresie, da cui discende la negazione della Verità e la distruzione della Chiesa.La risposta è solo la santità
Leggendo oggi lenciclica Pascendi, si deve purtroppo constatare che essa sembra scritta per i nostri giorni: lerrore che allora era soltanto allinizio, oggi è dilagato, con lo sfacelo che è sotto gli occhi di tutti, come riconoscono a ragion veduta illustri studiosi ed eminenti Uomini di Chiesa.
Tra tutti costoro, al Sinodo dei Vescovi dellautunno 1999, si è levata alta la voce del card. William W. Baum: Tra i gravi problemi di oggi, esistono ignoranza e confusione diffuse. Una teologia erronea che riguarda non solo la Chiesa, i Sacramenti e la dottrina morale, ma perfino i Misteri fondamentali della Fede: la Trinità, lIncarnazione, il ruolo di Gesù Cristo, come Mediatore, vengono messi in discussione in vari modi o relativizzati. Questi errori non si riscontrano soltanto nelle Facoltà teologiche, ma si osservano a tutti i livelli: esegesi delle Sacre Scritture, formazione sacerdotale, predicazione, catechesi, pubblicazioni religiose popolari. La vitalità della Chiesa è sminuita e limpulso missionario è quasi annullato.
Occorre azione da parte nostra concludeva il Card. Baum Siamo, insieme al Successore di Pietro, Magistri fidei, e siamo chiamati a proclamare coraggiosamente la Verità su Cristo e, se necessario, a correggere errori, anche a costo di soffrire e di far soffrire coloro che serviamo (LOsservatore romano, 15 ottobre 1999, p. 9).
Questi medesimi errori, ora citati, sono gravemente condannati dalla Lettera apostolica Ad tuendam fidem di Giovanni Paolo II (18 maggio 1998), segno evidente che essi oggi sono più che mai dilagati al di là di ogni limite con conseguenze nefaste per la Chiesa e per le anime.
Così oggi ci troviamo in una situazione nuova, mai prima vista: quella del neo-cristianesimo, che non è più, a causa della perdita della Trascendenza e del Soprannaturale, né Cristianesimo né religione, ma umanitarismo ambiguo e ingannatore, che, pur pretendendo di essere il vero Cristianesimo, il Cristianesimo, il Cristianesimo aperto dei tempio nuovi, in realtà è soltanto una menzogna.
Per la prima volta nella storia, il prete e il laico cattolico si trovano ad agire in una questa situazione. Che cosa fare? La risposta la diede già Pio X nel suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale, con lesortazione Haerent animo, al Clero cattolico, del 4 agosto 1908: Di tutte le nostre preoccupazioni, la principale è che gli uomini insigniti del sacerdozio siano assolutamente tali come lo esige il compimento del loro minstero e nessuno vi perviene senza imitare Gesù Cristo Se questa santità, che non è altro che la scienza sovra-eminente di Gesù Cristo, manca al sacerdote, gli manca tutto. Lunica risposta è la santità!
Allora occorre riprendere la via segnata da questo santo Maestro, Pio X, che questa via indicava allinizio del XX secolo, affinché fosse seguita non per nulla la Chiesa lo ha elevato alla gloria degli altari con la sua canonizzazione il 29 maggio 1954 per ristabilire il primato di Dio e di Gesù Cristo, per assicurare lo studio e la diffusione della vera dottrina, dal catechismo ai bambini fino alle Facoltà teologiche, per riaffermare la morale secondo loggettività della Legge di Dio, per far di nuovo risplendere la santità cattolica, in primo luogo la santità sacerdotale, a gloria di Dio e per la salvezza dei fratelli.
Appare la sconcertante attualità di S. Pio X, che la profezia popolare indicava come Ignis ardens, il fuoco ardente, il medesimo che Gesù è venuto ad accendere sulla terra, il fuoco che sprizza dalla Verità ed è alimentato dallamore.
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ultimo aggionamento 21 ottobre, 2003