STUDI |
Camminando nella notte
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Carissimo Dedo
La tua cartolina di Friederich Schinkel, da Te parafrasata in Dedo e Gino che camminano mi ha ricordato una nostra celebre passeggiata fra i boschi di San Martino di Castrozza.
Era stato un pomeriggio tutto nuvole rosse e doro, e ciò ci aveva ricordato un famoso quadro, non ricordo il nome dellautore, ma il titolo sì: Jhenseit und Diesseit (si scrive così?) che raffigura lEternità come un vortice di luce verso cui il viandante si inoltra.
E così avevamo parlato tutto il tempo di Eternità, che è una parola che deriva dal nome con cui gli antichi denominavano il bronzo, che non si altera con la ruggine come fa il ferro, e che perciò dava loro lidea dellimmutabilità, del permanere senza più la morte, appunto delleterno.
Tempo e Spazio sono forme fisiche che la matematica mostra simmetriche tra loro, estratte dal vuoto, eppure congiunte. In esse il presente è un contatto senza dimensioni fra il Prima ed il Dopo.
Dici ora ed è già passato, o sta ancora giungendo. Leternità invece è un presente illimitato, di dimensioni infinite. Appartiene infatti al mondo dello Spirito: appartiene a Dio.
Abituati ai lunghi crepuscoli di San Gregorio, quando il sole tramontava come una palla doro dietro i monti di Nicolosi e di Ragalna, non ci aspettavamo che sulle Alpi il crepuscolo sarebbe stato breve, un subitaneo salto nelloscurità. E così la notte ci sorprese allimprovviso nel bosco fra i grandi abeti centenari.
Allora raccogliemmo un ramo dalbero e tenendolo per le sue estremità camminammo a tastoni nel buoi, io avanti e tu dietro, per giungere infine al paese, con le sue luci e le sue case.
E per tutto il tempo continuammo a discutere di Eternità, e delle molte mansioni che attendono ognuno di noi nella Casa del Padre (come scrive S. Giovanni nel Suo Vangelo).
Mi hanno riferito un pensiero attribuito a Papa Voityla, cosa che non posso controllare, ma che mi sembra bellissimo: che lInferno (cioè lassenza di Dio) esista ma sia vuoto, perché si avveri quel che è stata la parola di Cristo: Sono venuto al mondo per compiere la Volontà del Padre. E questa è la Sua Volontà: «che neppure uno di coloro che mi sono stati affidati vada perduto»
(È un versetto di S. Giovanni, non mi metto a cercarne il numero di codice, cercalo da Te nei Discorsi degli Addii). (*)
Esso contiene il concetto che la salvezza non è per ogni uomo, ma per tutti gli uomini.
Una differenza essenziale. Essa è la differenza fra il Medioevo e la Fede di adesso, e la differenza è questa: il Medioevo guardava allAbisso della Perdizione, sperando di non cadervi. La Fede di adesso guarda alla Luce della Salvezza, con la fiducia di esserne accolti tramite lAmore di Cristo.
Appunto: non la Luce di Cristo per ogni uomo, ma la Luce di Cristo per tutti gli uomini, nessuno escluso.
È questo il messaggio del quadro di Schinkel.
Fra poco è Natale e ciò ci ricorda che il Regno di Dio è alle porte.
Mi scrivi che vai pensando di ridurre (per letà) la Tua attività.
Ma io Ti dico: il Regno di Dio è alle porte, per cui occorre darci da fare per le ultime cose che dobbiamo ancora compiere su questa Terra. E dobbiamo anzi affrettarci a compierle perché il tempo ormai si è fatto breve. (**)Ti abbraccio con Hannj
Aff. Gino
(*) cfr Gv 6,39; Gv 17,12 (n.d.r.)
(**) P.S. Cè una sura (cioè un paragrafo) del Corano molto bella: (Anche fra i Maomettani ci sono cose belle, e non solo jad e fondamentalismo). Essa dice così:
«Prega Dio fintantoché ciò Ti è facile. Infatti la malattia e la morte appartengono agli uomini e non puoi evitarle e quando esse Ti raggiungeranno Ti sarà difficile pregare, se addirittura non Ti sarà impossibile. Perciò fallo adesso fintantoché Ti è facile».
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ultimo aggionamento 02 gennaio, 2004