scrivo a te, ma scrivo a me stesso che ho tanto
bisogno di fede!
Ecco, vorrei darti tutta la gioia: Dio è in mezzo a noi.
Vorrei che fosse pasqua, la Pasqua di ogni giorno. Non per dimenticare
la violenza, la guerra, il terrorismo, lingiustizia, il dolore della terra, ma per
trasformare la terra, per credere, per lottare, per volere una terra nuova.
Vorrei darti la grande certezza: Cristo è risorto.
Cè chi crede. Cè chi ama, chi spera, chi lotta per questa
resurrezione.
Vorrei darti tutta la consolazione della misericordia di
Dio. Non per togliere gravità al peccato, ma per rasserenare, per consolare, per amare di
più il Signore.
Vorrei giurare con te sullunica verità della
terra: Dio ci ama.
Lo so, lo so. Il dolore, la morte, lingiustizia, sembrano la
prova contraria, la controtestimonianza di questo amore, ma Dio non ha colpa. È
uningiustizia, uninfamia pigliarsela con Lui. Dio non ha creato il dolore, la
malattia, il male. Dio non la fa pagare agli innocenti. Sono altrove i colpevoli. Le leggi
di una natura sconvolta, il peccato del mondo che ha devastato la vita.
Come accusare un padre se, dopo aver fatto di tutto per salvare il
figlio, se dopo aver percorso tutte le strade dellimpossibile, se dopo aver offerto
la propria stessa vita, ritorna a casa, sfinito, con le mani vuote?
Vorrei gridare con te: Dio è innocente!
Egli si è caricato di tutto il nostro dolore, lo ha sofferto come
enigma, come buio, come mistero. Da Lui non viene la sofferenza, ma la foza per assumerla,
lamore per viverla, la gioia per trasformarla.
Aiutami a credere, carissimo!