DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA | |||
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Lettera n° 428
Lettera a Madre Ascensione Alhama eam, Vicaria generale
Roma, 16 giugno 1958…in ringraziamento alla SS. Trinità …
… per le anime dei defunti …
Tutto per amore!
Amata figlia e sorella mia Ascensione,
è vicino ormai il momento della tua partenza dalla Spagna per l’Italia; Io mi trovo molto giù di morale; forse o senza forse, per il mio stato di salute, ho l’impressione di essere arrivata alla fine della mia corta vita; dico corta vita perché ho sempre desiderato una lunga vita solo per poter soffrire, dato che la eternità è così lunga per poter godere.
Vedendomi tanto male di salute, mi abbatte il pensiero di lasciare soli i miei figli e le mie figlie. Queste sono già cresciute abbastanza nella vita spirituale e sono già accolte dalla Madre Chiesa con tutte le approvazioni. I Figli sono ancora all’inizio e anche la Madre Chiesa ancora non ha aperto loro le sue braccia per accoglierli e proteggerli come madre.Di fronte a questa situazione soffro molto, tanto che moralmente non sono capace di trovare la forza per vincere la tristezza di cui ti sto parlando.
Soffro ancora di più, forse per la mia superbia, perché mi perseguita il pensiero di ritenermi ancora necessaria per i miei figli e le mie figlie.
Son convinta che sia superbia perché lo so di non essere capace a nulla e sono convinta che, se qualche cosa di buono ho fatto, lo ha fatto Gesù, servendosi di questa povera creatura alla quale più di una volta Lui stesso ha dovuto ripetere che Lui per fare grandi cose si serve sempre della cosa peggiore che esiste.
Di conseguenza, sorella mia, io avrei dovuto allontanare subito dalla mia mente questo che tanto mi affligge, nella certezza e nella convinzione che Gesù seguiterà ad essere la guida delle due Congregazioni molto meglio di quanto abbia potuto fare con me.
Adesso, sorella mia, in questi momenti così difficili per me, io solo vorrei ripetere, piena di confidenza: Ecce ancilla Domini.Nel caso che il Signore volesse portami nell’altra vita senza poterci rivedere su questa terra, io vorrei lasciarti spiegato molto chiaramente una promessa che ho fatto ormai da diverso tempo e che sarebbe quella di prendere, ogni giorno, il 10% di ogni cento pellegrini che ospitate in casa e di devolvere questo importo in celebrazione di sante Messe così ripartite con l’offerta di cinquecento lire per ogni Messa.
Ti spiego come è stato fatto fino ad oggi.
Su cento Messe:Cinquanta sono applicate in onore della Santissima Trinità in ringraziamento dei tanti favori che ogni giorno concede alle due Congregazioni e perché mi conceda la grazia di aiutare i figli e le figlie a camminare sulla via della perfezione fino alla morte. Delle altre cinquanta:
venti per tutti i defunti, parenti dei figli e delle figlie, che si trovassero in Purgatorio perché questi a loro volta aiutassero i figli e le figlie a lavorare sempre per la gloria di Dio e per i Suoi poveri;
venti per le anime del Purgatorio in generale, perché queste ci procurino sempre abbondanza di pellegrini;
dieci per l’anima più bisognosa che si trovi in Purgatorio.
In questo anno, fino ad oggi ho potuto destinare per la celebrazione di queste sante Messe 450.000 lire. Quelle degli anni precedenti sono state tutte celebrate. Non so al momento quante Messe siano state celebrate in relazione ai pellegrini che sono passati nella nostra casa. Io ti chiedo che ti faccia aiutare da Suor Sagrario in questa contabilità che per me è tanto importante ed essa, sapendo quanti pellegrini fino ad oggi sono venuti in questo anno, contando sempre quando arrivano a cento (quando sono meno, no) e confrontando il denaro che io ho già dato, essa saprà dirti se manca.
In tal caso, se io sono ancora in vita, mi potrà mandare il denaro perché io lo passi ai Padri e dicano le Messe.
Se il Signore permettesse un’altra cosa, io ti supplico di incaricarti tu di compiere questa promessa che io ho fatto con tanto entusiasmo in rendimento di grazie alla Santissima Trinità e in favore di tutti i parenti defunti dei miei figli e delle mie figlie ai quali desidero che non manchino suffragi. Ugualmente alle Anime sante del Purgatorio.È un lavoro pesante quello che ti lascio, ma lo potrai portare bene se darai incarico a Suor Sagrario di mettere da parte questo denaro a ogni prenotazione dei gruppi; se dovessi arrivare ad accumulare diverse prenotazioni potresti trovare sofferenza, come l’ho provata io, per non saper dove riprendere il denaro che non avevo messo da parte al momento giusto.
M. Speranza di Gesù, eam
El Pan 19 cart, 2231-2236
Dimentica, Gesù mio, tutte le mie stoltezze e fammi morire d’amore dopo una lunga vita immersa nel dolore, compiendo sempre la tua divina volontà, preoccupata solo di farti piacere senza che mi importi né di morire né di vivere quando si tratta della tua gloria, vivificata continuamente la mia povera anima dal tuo amore e dal tuo esempio
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31 ottobre, 2004