DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA |
Voce del Santuario Aprile 2005
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Due grandi doni di Dio |
Concludendo il suo discorso, durante la Messa per l’elezione del nuovo Pontefice, il Cardinale Joseph Ratzinger, ricordava che il Signore risorto, il Vincitore, distribuisce agli uomini i suoi doni.
“E questi doni sono apostoli, profeti, evangelisti, pastori e maestri. Il nostro ministero - affermava - è un dono di Cristo agli uomini per costruire il suo corpo, il mondo nuovo”.
Con la sua instancabile operosità, con il suo coraggio e con la forza della fede Giovanni Paolo II ha contribuito in maniera determinante alla costruzione di un mondo nuovo e migliore. I suoi innumerevoli viaggi apostolici, il suo impegno per la difesa della dignità dell’uomo, e per una pace vera tra i popoli sono stati da tutti, credenti e non credenti, riconosciuti e apprezzati.
La sua ultima malattia ha suscitato una commovente, unanime partecipazione che è esplosa alla sua morte, quando circa quattro milioni di persone si sono recate a S. Pietro per rendere omaggio alla sua salma. Il modo intero è rimasto stupito di fronte a questo tributo di riconoscenza e di affetto
Colpiva vedere quelle folle interminabili che sopportavano pazientemente i disagi della prolungata attesa senza dare segni di stanchezza , liete di poter salutare per l’ultima volta una persona tanto amata.
Noi della famiglia dell’Amore Misericordioso lo ricordiamo con particolare affetto e riconoscenza.
Le sue visite al Santuario, da Vescovo di Cracovia nel 1964 e da Papa nel 1981, la sua Enciclica “Dives in misericordia”, tutto il suo magistero hanno contribuito in maniera determinante alla conoscenza e alla diffusione del messaggio dell’amore misericordioso e allo sviluppo del nostro Santuario
Giovanni Paolo II è stato veramente per la Chiesa e per il mondo un grande dono di Dio che rimarrà vivo nel cuore di tutti gli uomini.
Siamo certi che anche il suo successore, Benedetto XVI, sarà altrettanto prezioso per l’Umanità in questo delicato ed esaltante periodo della storia.
Nella sua prima apparizione come Papa si è definito: “Semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”
A tutti è nota la sua illuminata e instancabile opera di teologo e maestro della fede. La sua parola profonda e trasparente dà sicurezza e gioia. Con parole semplici è capace di dire le verità più belle, più essenziali e profonde. Dal suo volto traspare una serenità che è frutto di una grande fiducia nell’amore misericordioso di Dio
Da Cardinale è già venuto nel Santuario. Nel 1982 per presiedere la Giornata di Santificazione Sacerdotale. Furono oltre 650 i Sacerdoti che in quella occasione intervennero per ascoltare la sua meditazione su “L’Eucaristia, centro della comunità e della sua missione”.
Venne anche, nel 1986 per predicare a circa 560 Sacerdoti di Comunione e Liberazione un corso di Esercizi Spirituali sulle tre virtù teologali: fede, speranza e carità.
Io personalmente lo ricordo sempre premuroso e interessato al mio servizio come Parroco di S. Pietro. Lo incontravo spesso, al mattino quando si recava al lavoro e al pomeriggio per le vie di Borgo, quando faceva la sua passeggiata.. L’ultima volta - solo alcuni giorni prima della morte di Giovanni Paolo II- dopo averlo ringraziato per i suoi scritti, gli ricordavo le sue visite a Collevalenza. Diceva che era rimasto impressionato per il gran numero di Sacerdoti che aveva visto, per la spiritualità e bellezza del Santuario.
In attesa di poterlo avere ancora a Collevalenza come Papa non gli faremo mancare il sostegno della nostra preghiera e della nostra figliale obbedienza.
L’episodio del mese |
Padre Domenico era solito raccontare ogni mese alcuni episodi edificanti e significativi che avvengono con frequenza nel Santuario. Cercherò di fare anche io lo stesso
Questa volta ne racconterò uno che ritengo interessante per chiarire alcuni equivoci abbastanza frequenti in coloro che non conoscono ancora bene il nostro Santuario.
Cercherò di riassumerlo brevemente.
Prima di ripartire da Collevalenza un pellegrino mi consegna una lettera dove ha scritto la sua esperienza. La apro e inizio a leggere queste parole: “Stavo percorrendo la strada…quando ad un certo punto vedo un campanile di forma piuttosto inconsueta…”
Era venuto questo bravo signore convinto che si trattasse di un Santuario dove si venerava l’immagine del “Gesù Misericordioso” di S. Faustina, verso la quale nutriva una grande ammirazione. Non trovando alcuna immagine di Gesù Misericordioso chiede ad un Sacerdote la spiegazione ma non rimane convinto, anzi vede Madre Speranza come “un’usurpatrice” della missione che era stata affidata alla mistica polacca. Prolunga la sua permanenza di un giorno, legge la biografia di Madre Speranza, prega a lungo dinanzi al Crocifisso, si sente sconvolto, debole. Durante la notte ripensa alla sua vita, vede che non l’ha sempre usata nel modo migliore, si chiede cosa il Signore voglia da lui. Rimane ancora un giorno, poi un altro e un altro ancora. Si rivolge alla Madonna implorando il suo aiuto. Infine arriva la luce: “Devo assumermi la mie responsabilità”.
S. Faustina e Madre Speranza non sono due rivali, ma messaggere di un unico Dio misericordioso che vuole aiutare l’uomo ad essere veramente felice, che lo perdona e lo in segue dovunque con il suo amore instancabile “come se non potesse essere felice senza di lui” (M. Sp.).
L’una l’ha consegnato all’altra. Insieme l’hanno consegnato all’Amore Misericordioso di Dio.
La conclusione di tutta la vicenda è racchiusa in queste parole con le quali termina le lettera: “Mi inginocchio dinanzi a te, Madre Speranza, poni la tua mano sul mio capo e dammi la tua benedizione. Tu e S. Faustina siate la mia guida affinché possa realizzare il progetto che Gesù ha per me”.
Incontro del Movimento Mariano |
Il 14 Aprile il Movimento Mariano di D. Stefano Gobbi ha organizzato presso il nostro Santuario un raduno regionale per tutti gli aderenti laici dell’Umbria. La risposta è stata veramente consistente: sono intervenute circa cinquecento persone. È stata una giornata di intensa e prolungata preghiera, di riflessione e fraternità. Molti si sono accostai al sacramento della Penitenza visitando il presepio pregando sulla tomba di Madre Speranza, sostando in preghiera dinanzi al Crocifisso.
Convegno del Centro Volontari della Sofferenza |
Circa 300 persone hanno partecipato al Convegno del Centro Volontari della sofferenza che si è svolto nei giorni 22,23 e 24 aprile presso la Casa del Pellegrino.
Le parole con cui queste persone si definiscono: “Silenziosi operai della croce” sono già un programma di vita.
Il tema svolto dai relatori riguardava la vocazione del sofferente nella Chiesa.
La prima relazione è stata presentata dal Vescovo di Albano, Sua Ecc.za Mons. Marcello Semeraro,
la seconda dal responsabile del Centro D. Armando Aufiero SOdC.
Si è voluto sottolineare il ruolo attivo che possono e debbono avere le persone disabili e sofferenti nelle comunità parrocchiali.
La celebrazione Eucaristica di apertura e quella conclusiva si sono svolte solennementee con grande partecipazione nella Basilica.
Gruppi |
I gruppi venuti al Santuario in questo mese di Aprile sono stati molto numerosi nonostante la variabilità del tempo.
Mi limito a ricordare quelli che si sono trattenuti alcuni giorni nella casa del Pellegrino e quelli che pur trattenendosi una sola giornata hanno svolto un programma completo, con visita alle varie opere del Santuario, la celebrazione del sacramento della Penitenza, la celebrazione Eucaristica, il bagno nelle piscine e, spesso, anche la Via Crucis.
Questi gruppi provenivano da Bisceglie (BA), Sabaudia (RM), Orte, Pesaro, Alberobello, Civitavecchia, Grosseto, Parrano, Terni. Angiari (VR) Bovolone (VR), Salerno, Anzio, Bologna,
Vari gruppi sono venuti da Roma, Napoli, Verona, Bologna, Somma Campagna Rimini, Parma, Latina, Ronco (FO) (250 persone), Spinaceto (Roma), Colomo, Tavarnelle Val di Pesa (FI), Mondragone, Colorno, Ancona, Romentino (NO) con la zelante Signora Airoldi, Latisana (UD), Montefiascone, Fermo con P. Franco Scendoni, Civitanova Marche, Ercolano, Treviglio (BG), Fabriano, Roma, Montegrotto Terme (PD), Belpasso (CT), Macerata, Varese, Buttapietra (VR), con i coniugi Dal Dosso Marino e Caterina, Taranto, Modena, Messina, Sabina - Poggio Mirteto con la guida dei coniugi Meschini,Acerra, Rimonte (NA), Perugia. Iseo con la signora Carla Consoli.
Gruppi venuti per una giornata di ritiro spirituale da: Papiano, (Bambini della Prima Comunione con catechiste e alcuni genitori organizzati dalla loro insegnante di religione Clarita. P. Claudio li ha seguiti durate il giorno preparandoli a ricevere con gioia il sacramento della Penitenza.
Todi (ragazzi per ritiro in preparazione alla Cresima portati dalla Signora Rita loro catechista e guidati da Suor Erika) Forcole di Amelia (Ragazzi per la preparazione alla Cresima, Narni (Bambini di Prima Comunione, Fabriano (Bambini di Prima Comunione e Cresima con il parroco e i loro genitori e catechisti).
Gruppi stranieri venuti da: Nizza (“Ass. Les trois roses de Mai”), dalla Valgardena (Bolzano) con la S.ra Gruber, dalla Francia, dalla Spagna (con P. Maximiano Lucas. Provenivano dai paesi vicini a Santomera, paese dove è nata Madre Speranza.
Defunti |
È tornata a Dio la Signora Attilia, sorella di Sr. Luciana della comunità di Collevalenza, la Signora Savino Elisa di Velletri, capogruppo di pellegrinaggi al Santuario fin dai tempi di Madre Speranza, la signora Elena Barone, di Benevento anch’essa per tanti anni entusiasta ammiratrice di Madre Speranza e organizzatrice di pellegrinaggi al nostro Santuario. Vogliamo anche ricordare una signora di Frosinone, venuta al Santuario in pellegrinaggio è improvvisamente morta durante il ritorno. Le compagne di viaggio hanno detto di non averla mai vista tanto felice come dopo la giornata trascorsa a Collevalenza.
Per tutti invochiamo la misericordia di Dio e la pace dei giusti, mentre chiediamo per i parenti il dono della cristiana rassegnazione.
La carità di una preghiera |
Ringrazio il Signore che dopo una parentesi di circa tredici anni, ha disposto per mezzo dei miei Superiori, che tornassi di nuovo a servirlo nel Santuario del suo Amore Misericordioso.
Sono contento di poter svolgere questo servizio, insieme ai fratelli e alle sorelle della Comunità di Collevalenza e ai numerosi e ottimi volontari del Santuario.
Gli anni passati a Roma come Parroco della Basilica di S. Pietro mi hanno permesso di fare una bella esperienza della universalità della Chiesa e di costatare il bisogno che hanno gli uomini di ogni parte del mondo di incontrare il volto misericordioso di Dio.
Anche a nome vostro ringrazio P. Domenico per l’impegno e la saggezza con la quale ha curato la vita e del Santuario e questa rubrica della rivista.
Consapevole dei miei limiti chiedo a tutti la carità di una preghiera perché possa svolgere il mio servizio con lo stile di Madre Speranza: con umiltà, carità, gioia e fiducia.
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ultimo aggiornamento
02 giugno, 2005