STUDI
 

    Colasanto Antonio   

Docente inc. di psicologia della comunicazione nell’ambito del Master della Pontificia Facoltà Teologica “S. Bonaventura” di Roma.

 

 

Il respiro universale di Madre Speranza

 

 

Una vita spirituale profonda alimentata dal mistero di Dio

All’origine della propria spiritualità, come per ogni credente, per Madre Speranza c’è stato il suo particolare incontro con Dio: una esperienza religiosa profonda del mistero di Dio Amore Misericordioso. Questa esperienza non è un fenomeno superficiale o di devozione sensibile –come è stato osservato- ma si tratta di una vita spirituale profonda alimentata dal mistero di Dio e della Sua opera di salvezza e di santificazione. Madre Speranza nella sua ricerca ha incontrato un Dio, che cerca con tutti i mezzi di confortare, di aiutare, di rendere felici tutti gli uomini e che li cerca e li insegue con amore come se Lui non potesse essere felice senza di loro e che vuole essere conosciuto da tutti come un Padre pieno di bontà.
Come il cuore pulsa per tutte le membra – scrive la Venerabile - così l’amore di Dio per tutti gli uomini. L’amore di Dio predilige chi ha più bisogno e chi, carico di difetti si sforza di correggersi. L’amore di Dio non impone, ma si mette a servizio. L’amore di Dio è costante, è di sempre. L’amore di Dio dissimula le mancanze e scusa. L’amore di Dio è ansia di riabbracciare ed Egli, Padre di immenso amore, si umilia fino a farsi, per la salvezza di tutti gli uomini, mendicante di amore.
Questo messaggio antico ed eterno quanto Dio ma che poteva sembrare “una dottrina nuova,” per i limiti della cultura teologica e biblica dell’epoca storica in cui veniva annunciato, successivamente è divenuto dottrina ufficiale della Chiesa grazie a documenti del Concilio Vaticano II e ad alcuni atti e gesti del magistero di Giovanni Paolo II. Un ritorno, dunque, all’autenticità della Sacra Scrittura per l’uomo di oggi alla ricerca della verità e del senso della vita. E degli atti e dei gesti del magistero di Giovanni Paolo II, che possiamo chiamare “ il Papa della Misericordia Divina,” vogliamo qui ricordarne alcuni: la Lettera enciclica Dives in Misericordia del 30 novembre 1980, e la visita al Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza per rendere testimonianza allo spirito, alla missione e all’opera di Madre Speranza, e per ricordare la predetta Lettera enciclica; la elevazione del Santuario di Collevalenza a Basilica minore il 17 aprile 1982 a ricordo della visita; la dichiarazione delle “virtù eroiche” di Madre Speranza del 23 aprile 2002; la istituzione della “domenica della Divina Misericordia” (seconda domenica di Pasqua); la istituzione della messa votiva “de Dei Misericordia” con decreto del 1° settembre 1994; la lettera ai sacerdoti per il Giovedì Santo del 2001. E a proposito della Domenica della Divina Misericordia è stato recentemente sottolineato che Giovanni Paolo II è morto proprio ai primi vespri di quella domenica del 2005.
Ricordiamo ancora che la rivelazione di Dio raggiunge le vette più alte con la rivelazione di Dio Amore: ”Dio è amore, e chi sta nell’amore, sta in Dio e Dio sta in lui”(1Gv 4,16).
A tale riguardo pieno di luce è l’insegnamento che il Concilio Vaticano II, nella costituzione dogmatica Dei Verbum, ci dà sulla divina rivelazione e sulla fede. Per il Concilio la divina rivelazione è atto dell’amore gratuito del Padre, con il quale apre agli uomini [ a tutti gli uomini (n.d.r) ] il mistero della sua volontà, parla ad essi come ad amici “...e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con sé: Questa economia della rivelazione avviene con eventi e parole intimamente connessi tra loro, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, e le parole dichiarano le opere e chiariscono il mistero in esse contenuto. La profonda verità, poi, su Dio e sulla salvezza degli uomini, per mezzo di questa rivelazione risplende a noi nel Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta la rivelazione.” (DV.n.2)
Alla divina rivelazione l’uomo risponde con l’obbedienza della fede, “con la quale l’uomo si abbandona tutto a Dio liberamente, prestando il pieno ossequio dell’intelletto e della volontà a Dio che rivela e assentendo volontariamente alla rivelazione data da lui. Perché si possa prestare questa fede, è necessaria la grazia di Dio che previene e soccorre e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi della mente, e dia a tutti dolcezza nel consentire e nel credere alla verità. Affinché poi l’intelligenza della rivelazione diventi sempre più profonda, lo Spirito Santo perfeziona continuamente la fede per mezzo dei suoi doni.”(DV.n.5)
Tutto ciò è proprio dell’esperienza interiore dell’Amore Misericordioso vissuta da Madre Speranza e la diffusione di questa forma di religiosità e di pietà tra il popolo di Dio trova concretizzazione in particolare nella realizzazione del Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza come luogo di culto, di rinnovamento e di rigenerazione spirituale.

 

Il respiro universale di Dio

Opera di rinnovamento e di rigenerazione spirituale che Madre Speranza indirizza e apre a tutti gli uomini.
E a tale proposito è possibile notare un respiro universale nell’opera di Madre Speranza. Infatti i suoi scritti testimoniano questa singolare e profonda esperienza spirituale e nella presentazione di Dio Amore Misericordioso1 è possibile cogliere manifestamente e organicamente quello che abbiamo chiamato “respiro universale”.
Madre Speranza nel presentare Dio Amore Misericordioso, Padre Buono che arde di amore, cuore che pulsa con immenso amore, si rivolge non solo ai cristiani, non solo ai credenti delle religioni del “libro”, ma a tutta l’umanità.
Gli scritti di Madre Speranza, riguardanti fatti della sua vita e della sua opera sono stati raggruppati in 8 serie e sistemati cronologicamente in 24 volumi per la collana “El Pan de nuestra casa” in parte già pubblicati ed altri in corso di stampa.
Da una lettura attenta di gran parte di questo materiale è apparso molto evidente che l’esperienza di Madre Speranza, che non è una filosofa né una teologa ma una pia religiosa che ama Dio e aspira alla propria santificazione, ha le sue radici profonde in queste verità evangeliche che segnaliamo:
*Dio Padre è pieno di bontà e di misericordia;
*Gesù incarna la misericordia del Padre per tutti gli uomini;
*Gesù crocifisso è la più alta espressione dell’amore del Padre per tutte le creature.
Da queste verità evangeliche scaturiscono per la Venerabile la certezza di avere Dio come Padre e la conseguente sconfinata fiducia nella Sua volontà; che Gesù, venuto per incarnare la misericordia del Padre, deve necessariamente amare tutte le creature; che a Gesù-crocifisso, la più alta espressione dell’amore misericordioso del Padre, deve corrispondere il proprio cammino come offerta totale di sé per la salvezza di ogni uomo e per la propria santificazione.
Sono appunto questi scritti, ed in particolare il diario, le lettere circolari, le esortazioni, le preghiere, che ci hanno convinto che essi rappresentano una autorivelazione, una testimonianza chiarissima del respiro universale di Madre Speranza che ci è parso opportuno cogliere, sottolineare e offrire alla riflessione di quanti conoscono l’opera evangelizzatrice della Venerabile, consapevoli che una trattazione esaustiva dell’argomento meriterebbe più ampio approfondimento.

 

Criteri formali dominanti del respiro universale

Leggendo gli scritti emergono alcune parole, alcune espressioni, alcune figure stilistiche che sono già rivelatrici del respiro universale di Madre Speranza e che possiamo segnalare di seguito.
*Ricorrono frequentemente queste espressioni: ogni, tutti, di tutti, per tutti, in tutte, a tutte;
a noi, con noi, per noi, in noi, di noi;
il nostro
l’uomo, per l’uomo, il prossimo, gli uomini, le creature;
*
Il frequente uso del “ci” sia in posizione di enclitica che di proclitica, sia con valore rafforzativo o di pronome : per aiutarci, ci perdona, ci tende, non ci abbandona, ci invita, eccetera.
*Vi si trovano delle affermazioni originali come : “Dio è per tutti un Padre Buono che ci ama di un amore infinito, che non fa distinzioni”; “L’amore di Dio si rivela in tutte le creature, massimamente nell’uomo”.
*
Si riscontra l’accentuazione di alcuni concetti come : “Il Signore ama tutte le persone”; “Il cuore di Gesù pulsa di immenso amore per gli uomini”.
*
La Venerabile utilizza talvolta termini opposti, detti anche polari :” l’uomo giusto ama il bene e odia il male”; “terra o cielo”; “speranza e disperazione”, “timore e audacia”; “tristezza e gioia”; “tristezza e allegria”.

 

Aspetti rilevanti della manifestazione del Padre Amore Misericordioso

Dio che ha conosciuto e ci presenta Madre Speranza è un Padre che va alla ricerca degli uomini come “El más bueno de los padres,”2 e chiede“que le llamemos Padre”3 perché vuole farci partecipi della sua divina bontà. ”È per tutti –scrive Madre Speranza- un padre buono che ci ama con un amore infinito, che non fa distinzioni”4 Per tutti gli uomini, dunque, non solo per i cristiani (n.d.r.) e la “nuestra felicidad no se encuentra sino en El”5.
E più avanti la Venerabile, nella cui esperienza spirituale Dio si svela in maniera personale e straordinaria tanto da illuminare tutta la sua esistenza terrena, scriverà:
“Egli mi dice che devo far sì che gli uomini6 conoscano Dio come un Padre buono che si adopera con tutti i mezzi e in ogni modo per confortare, aiutare, e far felici i suoi figli e che li segue e li cerca con amore instancabile come se non potesse essere felice senza di loro.”

“El me decìa que debo llegar a hacer que los hombres le conozcan no como Padre ofendido por las ingratitudes de sus hijos sino como bondadoso Padre que busca por todos los medios la manera de confortar, ayudar y hacer felices a sus hijos y que los sigue y busca con amor incansable como si El no pudiese ser feliz sin ellos.”7

E di fronte alla indifferenza, alla superbia e alle offese degli uomini Dio si manifesta non come un giudice severo ma come un padre capace di dimenticare e di perdonare e Madre Speranza, appunto, ci ricorderà che Dio è “un Padre pieno di amore e di misericordia che non è un contabile, ma perdona e dimentica le offese e le miserie dei suoi figli

“... un Padre lleno de amor y misericordia que no cuenta, perdona y olvida las miserias y defectos de sus hijos”8

E la testimonianza più alta dell’amore del Padre per l’umanità e per tutte le creature stà nell’offerta del Suo Unico Figlio perché tutta la creazione non gema più ma abbia la vita vera.9 Infatti la croce di Cristo “sulla quale il Figlio, consostanziale al Padre, rende piena giustizia a Dio, è anche una rivelazione radicale della misericordia, ossia dell’amore che va contro a ciò che costituisce la radice stessa del male nella storia dell’uomo: contro al peccato e alla morte.
La croce è il più profondo chinarsi della Divinità sull’uomo e su ciò che l’uomo –specialmente nei momenti difficili e dolorosi- chiama il suo infelice destino. La croce è come un tocco dell’eterno amore sulle ferite più dolorose dell’esistenza terrena dell’uomo, è il compimento sino alla fine del programma messianico che Cristo formulò
una volta nella sinagoga di Nazaret e ripeté poi dinanzi agli inviati di Giovanni Battista.”(DM,8) Tale programma, secondo le parole scritte già nella profezia di Isaia (Is 35,5 – 61,1-3), consisteva nella rivelazione dell’amore misericordioso verso i poveri, i sofferenti, i prigionieri, i ciechi, gli oppressi e i peccatori, dunque verso tutti gli uomini.

 

Il buon Gesù volto del Padre e incarnazione della Misericordia

Madre Speranza è letteralmente presa da stupore dalla persona di Gesù che si fa per tutti padre, madre, amico, sposo, fratello, maestro, compagno perché in Lui si riflette il Volto del Padre e tutto in Lui è incarnazione dell’ Amore e della misericordia.
“Da dove scaturisce tanta misericordia divina? da dove ha origine questa tenera compassione, umanamente inspiegabile, verso i peccatori? quale ne è la causa? La causa –scrive Madre Speranza- è che Gesù moltiplica il suo amore in proporzione alla miseria dell’uomo.”10.
Il cuore di Gesù pulsa con immenso amore per tutti gli uomini... il nostro povero cuore non ama che a tratti, Gesù invece non ha cessato neppure per un attimo di pensare a noi e il suo amore veglierà ininterrottamente su di noi per tutto il tempo della nostra vita... Egli non viene meno, non si stanca, perdona; non conta. In Lui non c’è mutamento.

“...El corazón de Jesùs late con immenso amor por todos los hombres11...
Nuestro pobre corazón no ama más que a sus tiempos, en cambio, Jesùs no ha cesado ni un instante de pensar en nosotros y su amor velará sin cesar mientras dure nuestra vida. El no se desanima, no se cansa, perdona, no cuenta. En El no cabe mudanza.”12

Gesù soffre in silenzio e con pazienza per tutte le nostre colpe ma si china su di noi per colmarci di grazie e amarci di un amore infinito. Egli abita dentro di noi e cerca con tenerezza il nostro amore, quasi non potesse vivere senza di noi.
Ma ciò che riempie di stupore Madre Speranza, quasi un mistero difficile da accettare, è che Egli si umilia fino a farsi, per la salvezza di tutti gli uomini, “mendigo de amor”, mendicante di amor

“... sufriré viéndole a El mendigar amor como si El no pudiese pasar sin nosotros: éste es un misterio...”13

Vi sono, poi, negli scritti di Madre Speranza delle espressioni, delle frasi che esprimono in grado altissimo, chiaro e
inequivocabile il suo respiro universale che è un vero e proprio canto di amore sublime, sconfinato in Gesù e per tutti gli uomini indipendentemente dalle razze, dalle lingue e dalle religioni :
“Gesù mio so che tu chiami tutti senza eccezione, abiti negli umili, ami chi ti ama, giudichi la causa del povero, hai pietà di tutti e niente odi di quanto il tuo potere creò ...e ricevi il peccatore con amore e misericordia.

“Jesus mio, sé que Tu llamas a todos sin excepción, habitas en los humildes, amas a los que te aman, juzgas la causa del pobre, te compadeces de todos y nada odias de cuanto tu poder creo,... y recibes al pecador con amor y misericordia.”14

E ancora sottolinea: “ciascuno di noi [tutti gli uomini (n.d.r.)] individualmente e personalmente, è oggetto delle particolari attenzioni della divina provvidenza: l’Amore misericordioso si china su ciascuno per indicargli il cammino che Egli desidera da lui”

“Cada uno de nosotros individual y personalmente somos objeto de particulares atenciones de la divina providencia; el Amor misericordioso, desciende a fijarse en cada hombre en particular, para señalarle el camino que El quiere que siga.”15

E più avanti scrive . “... è necessario fare tutto il possibile perché l’uomo [l’umanità (n.d.r.)] conosca l’Amore Misericordioso di Gesù e veda in Lui un Padre buono, che arde di amore per tutti, che si offre per morire su una croce perché l’uomo, che Egli ama, possa vivere.”

“...es preciso que trabajemos cuanto podamos para que el hombre conozca el Amor Misericordioso de Jesús y vea en El un bondadoso Padre que se abrasa de amor por todos, que se ofrece a morir en una cruz por amor al hombre, para que él viviera.”16

Che tutti arrivino a comprendere che hanno un Padre che non tiene in conto, che perdona e dimentica; un Padre Santo, pieno di sapienza e di bellezza, che sta aspettando il figlio prodigo per riabbracciarlo.
“Ancora – scrive Madre Speranza - stanno aperte per te le braccia e il cuore del Buon Gesù; sono pronti per te il suo amore e la sua misericordia per perdonarti e per continuare ad amarti come prima. ...Se qualcuno ha avuto la disgrazia di offendere il Signore, non esiti neanche un attimo ad andare da Lui, per chiedergli di essere perdonato e di essere accolto come da Padre buono: Dio sta aspettando con vera ansia e affetto. E allora capirà come l’Amore Misericordioso ci attira con l’infinita dolcezza del suo amore e resterà sorpreso nel constatare il suo amore e la sua bontà quando pensava di vederlo disgustato e con la spada in mano per punire. Se anche avessimo commesso i più grandi peccati, non abbiamo da temere: il cuore misericordioso del Signore perdona e ama con amore infinito.”

Todavía hay tiempo; aún estan abiertos para ti los brazos y el corazón del buen Jesús, y prontos su amor y misericordia para perdonarte y seguirte amando como antes. Una palabra tuya de arrepentimiento, una mirada suplicante bastan y todo quedará perdonado17...Si alguno ha tenido la desgracia de ofender a Jesús, no vacile un momento en acudir a El, pidiéndole le perdone y le acoja como bandadoso Padre que es, ya que El le espera con verdadera ansia y cariño. Entonces verán cómo el Amor Misericordioso nos atrae con la infinita dulzura de su amor y llegarán a maravillarse al ver cómo les ha atraído a su amistad y amor, cuando creían verle airado y con espada en mano para vengarse de los agravios que le habían hecho.18 ... Aunque hayan sido los mayores pecadores, no hemos de temer, pues su corazón misericordioso perdona y ama con amor infinito.”19a>

 

Il Crocifisso e l’Eucaristia per la salvezza di tutti gli uomini

La Venerabile guarda con stupore al dono totale che il Padre fa del Suo Figlio Unigenito, Verbo Incarnato e Crocifisso,20 per la salvezza di tutti gli uomini: la croce, infatti, è la più alta manifestazione dell’Amore e simboleggia la ritrovata eterna Alleanza di amore e di misericordia tra Dio e le sue creature.

“Pensemos... a su proprio Hijo, antes haberlo entregado a la muerte más cruel e ignominiosa, por salvar al siervo vil e ingrato”21

Cristo che il Padre “non ha risparmiato”22 in favore di tutti gli uomini nella sua risurrezione ha rivelato la pienezza dell’amore che il Padre nutre vero di lui, e in lui verso tutti gli uomini.23
Nessuno, scrive Madre Speranza, più di Gesù può chiamarsi maestro d’amore, perché nessuno si è sacrificato quanto Lui: Basta uno sguardo alla Croce e subito si intende il linguaggio con cui ci parla Gesù: lo comprendiamo tutti immediatamente, perché è il linguaggio dell’amore... La Croce è per noi la forza dell’amore di Dio.
“Basta una miranda a la Cruz, y en seguida se entiende el lenguaje con que nos habla Jesús, pues es el lenguaje del amor; es ese lenguaje que todos entendemos inmediatamente. La cabeza la tiene inclinada para el beso, el corazón abierto en señal de amor, las manos extendidas para abrazarnos y todo el Cuerpo entregado para redimirnos... La cruz es para nosotras la virtud y el poder de Dios;”24

Per poter partecipare della vita e della salvezza che scaturiscono dalla Croce di Gesù, bisogna che ne condividiamo il dolore e il peso, in molteplici forme, e cioè: vivendo nel nostro cuore la Croce di Gesù con sentimenti di amore e di compassione; prendendo la nostra croce e portandola gioiosamente per amore al nostro Dio; inchiodando sulla croce la nostra volontà e i nostri desideri disordinati.
È con la Croce che si impara ad amare Gesù –scrive la Venerabile-¸ è li che si apprende la lezione dell’amore ...Senza croce non vi è redenzione; se non passiamo per questa scuola di virtù non giungeremo alla perfezione dell’amore.

“En la cruz es donde se aprenden las lecciones del amor .sin cruz no hay redención, y sin pasar por esta escuela de virtud no llegaremos a la perfección del amor.”25

In conclusione di questa lettura degli scritti di Madre Speranza con la quale abbiamo tentato di mettere in risalto il respiro universale, meglio la dimensione universale di questa Apostola dell’Amore Misericordioso, desidero richiamare l’attenzione su quanto la Venerabile ha scritto a proposito della Eucarestia che considera parte essenziale dell’annuncio dell’Amore Misericordioso perché in essa si rende attuale, perpetuo e disponibile per ogni uomo [(per tutti gli uomini (n.d.r)] l’Amore rivelato da Dio:

Gesù al culmine del suo amore folle per l’uomo, sempre in forma kenotica come la Sua nascita, passione e morte, resta vivo, vero, e presente nell’Eucarestia, Lui Dio, svuotato della Sua gloria per unirsi, umile e mite di cuore, povero e Amore Misericordioso, a noi tutti [tutti gli uomini (n.d.r.)] e trasformarci in Lui.”

“Jesús, apasionado por el hombre, se quedó en la Eucaristía para unirse a nosotras y transformarnos en El.”26

Per Madre Speranza l’Eucarestia è una nuova Incarnazione perpetua a nostra portata di mano

“La Encarnación es reflejo de la Eucaristía, pues es una especie de Encarnación nueva, por la cual el Verbo hecho carne se une, si no hipostáticamente, a lo menos real y verdaderamente, con todos los que reciben el Sacramento de su Cuerpo y Sangre. Para traer la vida al mundo fue preciso que el Verbo se uniese, hipostáticamente, con una sola naturalezza humana individual; para difundir esa misma vida, ideó la Sabiduría Eterna unirse sacramentalmente, con tantas naturalezas individuales, como personas humanas le reciben por alimento”.27

È il cuore dell’uomo è la dimora preferita da Gesù; è Lui che abitando in quello che chiama il tabernacolo dell’uomo ci trasforma in tabernacoli viventi, in tabernacoli di Dio

“En donde a El más le gusta morar es en lo que El llama el tabernáculo del hombre, o sea en su corazón”28

La venerabile Madre Speranza essa stessa tabernacolo vivente di Dio, con un unico amore per questo Dio che possiede e da cui è posseduta è totalmente impegnata a sacrificarsi per Lui e per il prossimo.
Solo così amerò Gesù: amando i fratelli –scrive -e voglio, però, amare tutti: i buoni e i cattivi; il peccato no Gesù mio, ma il peccatore sì, perché si converta e ti ami.

“…sólo así amaremos a Jesús, amando a nuestros hermanos; pero quieto amar a todos: a los buenos y a los malos; al pecado no, Jesús mío, pero al pecador sí, para que se convierta y te ame.”29

È la mediatrice dell’Amore divino, l’Apostola della divina misericordia, tutto questo lo ha annunciato, incarnato e testimoniato per tutti gli uomini con la sua vita in mezzo a noi.


1Il concetto di misericordia nell’Antico Testamento ha una lunga e ricca storia. Dobbiamo risalire ad essa, affinché risplenda più pienamente la misericordia che Cristo ha rivelato. Rivelandola... egli si rivolgeva a uomini che non solo conoscevano il concetto di misericordia, ma anche, come popolo di Dio dell’Antica Alleanza, avevano tratto dalla loro plurisecolare storia una peculiare esperienza della misericordia di Dio. Questa esperienza fu sociale e comunitaria, come pure individuale e interiore. Israele, infatti, fu il popolo dell’alleanza con Dio, alleanza che molte volte infranse. Quando prendeva coscienza della propria infedeltà –e lungo la storia d’Israele non mancarono profeti e uomini che risvegliavano tale coscienza -,faceva richiamo alla misericordia. In merito, i Libri dell’Antico Testamento ci riportano moltissime testimonianze.” (DM,4)
Tra i fatti ed i testi di maggior rilievo si possono ricordare: In Esodo il Signore che ode il grido del suo popolo ridotto in schiavitù, gli interventi dei profeti Geremia, Isaia, Samuele, Osea, Amos l’inizio della storia dei Giudici, la preghiera di Salomone all’inaugurazione del Tempio, una parte dell’intervento profetico di Michea, le consolanti assicurazioni offerte da Isaia, la supplica degli Ebrei esiliati, il rinnovamento dell’alleanza dopo il ritorno dall’esilio.

2 El Pan 9,250-259

3 El Pan 24,29

4 El Pan 2,67

5 El Pan 8,125-126

6 l’umanità intera (ndr)

7 El Pan 18,2

8 El Pan 24,83

9 El Pan 7,459-460

10 El Pan 2,88

11 El Pan 2,68

12 El Pan 2,119

13 El Pan 18,1350

14 El Pan 22; Nov. 7°

15 El Pan 2,19

16 El Pan 2,61

17 El Pan, 7,19

18 El Pan 2,40

19 El Pan 2,62

20 “Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce”(Fil 2,6-11)

21 Las Esclava, pp. 217-218

22 Rm, 8,32

23 “Nella sua risurrezione Cristo ha rivelato il Dio dell’amore misericordioso, proprio perché ha accettato la croce come via alla risurrezione... Il Figlio di Dio, nella sua risurrezione ha sperimentato in modo radicale su di sè la misericordia, cioè l’amore del Padre che è più potente della morte.”(DM,8)

24 El Pan, 7,375-377

25 El Pan, 5,84

26 Cam.n.46,p.93

27 El Pan 8,1298-1299

28 Cam.n.47,p.96

29 El Pan 5,14

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ultimo aggiornamento 02 gennaio, 2006