SULLE ORME DI MADRE SPERANZA È
sorto il Centro di Accoglienza Profughi, denominato "Casa Madre Speranza", perché così ha voluto che si chiamasse il Vescovo di Caltanissetta, Mons. Mario Russotto. Dice San Paolo che la CARITÀ non fa rumore, non si vanta, non si inorgoglisce, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta; la carità non verrà mai meno. E così è stato per questo Centro, che appunto nella zona più povera di Caltanissetta, la Saccara, è nato in silenzio, con sacrifici e preghiera. Madre Maria Grazia Giovannetti, nell’inviarmi la prima foto di questi fratelli immigrati e rifugiati, mi diceva: "Preghiamo perché il Signore benedica questa nuova missione. Mi sembra di trovarmi in Africa, missione che da sempre, anche quando ero piccola, sognavo di raggiungere".
Quando nei giorni scorsi, assieme a Madre Maria Luisa e Madre Maria Assunta, mi sono recata alla Casa Madre Speranza per partecipare alla festa dell’inaugurazione, mi hanno colpito la generosità, disponibilità e il servizio gratuito di Leandro, Rosario e molti Laici dell’Amore Misericordioso. I Confratelli Diocesani che dirigono il Centro, P. Alessandro Giambra e P. Giuseppe Alessi, sono vulcani di carità, di iniziative misericordiose e di promozione umana. E c’è molto bisogno di tanta sensibilità umana e accoglienza misericordiosa. Quasi tutti questi giovani provengono da stati africani compiti dalla guerra e da guerriglie; rischiano la vita mettendosi nei gommoni, ma preferiscono questo grave rischio alla violenza e alle sevizie a cui sono sottoposti, alla perdita dei valori e della libertà. Mi faceva tanta tenerezza vederli partire al mattino molto presto per andare a lavorare nella raccolta delle olive. Ma oramai la stagione delle olive sta per finire, il loro foglio di soggiorno provvisorio dura solo tre mesi, e poi? Ho fiducia e speranza che in questo Natale qualcosa di bello succederà, perché chi accoglie uno solo di questi fratelli, accoglie Gesù che viene a nascere di nuovo tra noi!
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ultimo aggiornamento
23 gennaio, 2006