p a s t o r a l e  g i o v a n i l e p a s t o r a l e  g i o v a n i l e
  Sr. Erika di Gesù, eam

«Quanto sono alte le nuvole?»

    - Quanto sono alte le nuvole, Linus? - chiede Sally Brown a Linus Van Pelt.
    - Oh, sono a diverse altezze… alcune sono "alte lontanissimo" e altre sono
      "alte appena lassù".
    Interviene Charlie Brown entrando in scena con aria critica:
    - Che razza di spiegazione è questa?-
    - A volte è meglio trattare queste cose nel linguaggio dei profani!- conclude
      Linus, lasciando di stucco il suo interlocutore1.

Cari amici,
ogni tanto mi prende la nostalgia delle domande più semplici. Quelle che fanno i bambini e chi sa ascoltare il bambino che ha in sé. Meglio ancora: chi accoglie il Regno come un bambino.
Il 29 gennaio di quest’anno, sono giunti in pellegrinaggio al Santuario trenta ragazzi di Pitigliano (GR), accompagnati dal loro vice-parroco, Don Leopoldo Genovesi.
Don Leopoldo è un sacerdote amico, convinto che i nostri giovani hanno un desiderio sepolto, che poche volte lasciano venire allo scoperto: il desiderio di Cristo.
Ogni anno, nel ricordo del suo anniversario di ordinazione sacerdotale, sottoscrive un impegno in onore del suo ministero: «Voglio fare il possibile per togliere la polvere che si accumula nel cuore dei miei giovani e scovare la scintilla originaria, mettere a nudo il Cristo che è in loro» (mi faccio interprete del suo pensiero…).
Da buon "Michelangelo" dei suoi ragazzi, si adopera a togliere la pietra in eccesso per far risorgere la statua nascosta.
Per questo li ha accompagnati a Collevalenza, affidandomi la gioia e la responsabilità di darmi da fare, insieme a lui, a favore dello scopo comune.
Mi piacerebbe scrivere una serie di strisce, sullo stile dell’impareggiabile Charles Schultz e vorrei farlo "a doppia mano", grazie ad uno scritto di Lucia Gentili
2, che ci regala le impressioni dei giovani di quella giornata di sole…diverso.
Presentiamo i personaggi: la Suora che fa le domande (animata dallo spirito di Charlie Brown, e la segreta speranza di raggiungere la salvezza conquistando il cuore di innumerevoli giovani, così come Charlie ha il desiderio irraggiungibile di vincere finalmente a baseball!).
Lucia è una delle giovani del gruppo: le metto in bocca le sue parole.
Per comodità di lettura, i dialoghi delle strisce sono introdotti da un titolo, anche questo provocatorio, alla maniera dell’amico Schultz…

Che pace, sorella!
Che ne pensi di Collevalenza, Lucia?
E’ una realtà bella, ma forte e a volte complicata da capire…
Che cosa hai sentito, non appena giunta qui?
Già nell’aria era percettibile qualcosa di strano, era palpabile un amore, un’atmosfera serena…
Ma allora, cari amici, avete bisogno di serenità? Che ne dici, Lucia?
Infatti! Il filo su cui abbiamo camminato tutto il giorno è stato proprio caratterizzato dalla tranquillità.

Come Suora che fa le domande, mi sarei aspettata più risposte, o nuove domande, vecchie inquietudini che vengono a galla, dubbi esistenziali finalmente gridati, crisi di fede che scoppiano…Invece… voi giovani cercate la tranquillità.
Mi sembrava che fosse importante pungolare, stuzzicare, stimolare. Ma alla fine, ciò che ricordate più volentieri è la pace, la voglia di mettersi a sedere lungo la piazza del Santuario a guardare le nuvole, se ci fossero state…

Ci vuole una pulce, sorella!
Che avete fatto tutto il giorno al Santuario? Avete solo guardato le nuvole dalla piazza?
Le varie riflessioni che abbiamo fatto non sono state né pesanti né poco interessanti, bensì adeguate a noi ragazzi.
Forse volevi dire il contrario? Grazie di non averlo detto…
Beh… perché a noi giovani serve qualcuno che propone, che chiede, che ci aiuta a crescere…
Coraggio, Don, sorelle, fratelli; coraggio padri e madri, educatori tutti, la battuta è per noi!
Abbiamo bisogno di una pulce nell’orecchio che ci faccia sentire le cose in modo diverso… quello cristiano!

Allora, la tranquillità non vi basta! Il desiderio viene alla luce! Vi domandate ancora: "Quante sono alte le nuvole?".
E da soli, anche se giovani e forti, non potete farcela. Avete bisogno di noi.
Siamo noi la pulce. Ma se la pulce esita a saltare; si paralizza o si addormenta, come farà ad entrare nell’orecchio? Come farà a suggerire un’altra musica?
Benedetto XVI, nell’ultimo messaggio che scrive ai giovani, ci parla della Parola di Dio.
La Parola è un "gioiello prezioso", una perla custodita «nel sicuro scrigno della Chiesa»…

La Parola è una musica…
«Senza la Chiesa questa perla rischia di perderersi o di frantumarsi»3.
Se mancano gli "annunciatori"della Parola, come potrete scoprire la perla?
Se mancano gli interpreti di questa musica nuova (altro che New Age e Next Age di sorta!), come potrete salvarvi da quelle "correnti" che trascinano verso lidi di libertà soltanto illusorii?4
Annuciare il Vangelo «in ogni occasione opportuna e non opportuna» 5 è il nostro mestiere! E voi avete il compito di ricordarcelo, quando per paura o per falsa umiltà, preferiamo solleticarvi l’orecchio con musica di basso livello…
Allora, la pulce di cui avete bisogno si sveglierà dal sonno e potrà suggerirvi il ritmo che vi allieta le orecchie e non vi rompe i timpani: "quello cristiano"!

La prova lampante!
Molte volte mi chiedo se voi giovani cercate ancora, come i filosofi di un tempo, le prove dell’esistenza di Dio…
Madre Speranza, la suora che ha fatto costruire questo santuario unico al mondo dedicato all’Amore misericordioso, è la prova lampante di come Dio si possa manifestare…
Una suora… che prova è?
E’ la prova di come noi possiamo accogliere Dio nella nostra vita con forza, con amore, con volontà.

Dio si manifesta… in una testimone di accoglienza! Per voi giovani è stato lampante, addirittura!
Insieme, abbiamo conosciuto Gesù nel suo incontro con Zaccheo6, un riccone poco di buono che, dall’alto di un sicomoro (un albero dalla folta chioma, ma non tanto alto…) cerca di vedere «quale fosse Gesù».
Gesù, appena lo vede, lo chiama per nome e si invita a casa sua… E Zaccheo diventa un testimone di accoglienza.
Accogliendo Gesù a casa sua, si ritrova salvato, perdonato, semplicemente "un altro".
Il marmo del peccato che rendeva goffa la sua statua, è stato tolto dal divino scalpello di Gesù… e Zaccheo è rinato alla vita vera. Ha alzato lo sguardo dal suo banco di esattore ladro, verso le alte nuvole dell’onestà, della solidarietà, dell’amore.
Poteva farlo perché Gesù, poco prima, aveva alzato lo sguardo in cerca di lui.
Ma a Zaccheo resta il primato dell’accoglienza: «Lo accolse pieno di gioia».
Anche Madre Speranza, nella sua vita, non ha fatto altro che accogliere Gesù, sempre di più, sempre meglio…
"Forza, amore, volontà" sono tre virtù necessarie per salire sull’albero della vita e scorgere sia le nuvole "alte lontanissimo", che quelle "alte appena lassù". Per camminare, cioè, con lo sguardo scaltro degli scalatori di montagna, che senza dimenticare la vetta (forse lontanissima), fanno attenzione ad ogni passo del sentiero (alto appena… un passo, ma sempre "lassù").

Che Parola, sorella!
Dimmi, Lucia, qual è stata la Parola più importante che vi siete portati a casa?
Gesù…
Vuoi spiegarti meglio? Quando siete arrivati, avevate molte domande non dette… ed una in particolare: Qual è il senso della vita?
La risposta alle nostre domande è semplicemente Gesù.
Gesù è una Persona… Che genere di parola è?
Non è una parola così leggera da volare trasportata dai nostri "perché", ma è qualcosa che ne innesca tantissime altre: Chi sono? Chi è Dio? Che cos’è il mondo?

Poco prima di salire sul pullman che vi avrebbe riportato a casa, è successo un fatto singolare: qualcuno di voi ha avuto lo scrupolo di restituire alcuni soldi (pochi centesimi!) alla barista del mio paese. Gli sembrava che la signora non avesse fatto bene i conti e si è sentito in dovere di riparare, almeno in seconda battuta.
Mi ha messo i soldi in mano ed io, dopo la vostra partenza sono andata subito dalla barista mia amica, tanto fiera di fare da tramite e saldare il conto…
Bene, io credo che dietro a questo gesto, ci fosse proprio Gesù.
Anche Zaccheo restituisce quattro volte tanto a chi sapeva di aver frodato… ma perché lo fa? O meglio: per chi?
Lo fa perché Gesù è entrato a casa sua e non ha detto una parola.
E non soltanto perché come ospite non voleva essere scortese, come avete suggerito, da bravi giovani buontemponi. Ma perché Gesù è la Parola e la Parola non ha bisogno di parole per farsi capire…
«Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, è la Parola unica, perfetta e definitiva del Padre, il quale in lui dice tutto, e non ci sarà altra parola che quella»7.
Cristo è la Parola che avete ascoltato. La radice che vi radica nella verità che cercate. La roccia che vi rende forti nelle avversità che temete.
La Parola che, come un’arma penetra nella carne, ha scavato nel vostro cuore giovane e docile e lo ha reso «capace di ascoltare». La Parola che avete messo in pratica nell’umile gesto di sborsare qualche centesimo, purché all’altro venisse restituito il giusto.
«Costruire la vita su Cristo, accogliendone con gioia la parola e mettendone in pratica gli insegnamenti: ecco, giovani del terzo millennio, quale dev’essere il vostro programma!»8.
Voi e noi, tutti insieme, ricolmi dello Spirito di fortezza e di testimonianza, proclameremo il Vangelo nel mondo intero. E quando incontreremo giovani che non conoscono il Vangelo, che Gesù non lo hanno mai incontrato, tratteremo la Parola di Dio nel linguaggio dei profani e con l’aria da bambini innocenti, chiederemo anche a loro «quanto sono alte le nuvole»...

Alla prossima, ragazzi!

Vi salutano con affetto

sr. Erika di Gesù e Lucia Gentili


1 C.M. Schultz, Peanuts. Coraggio, Charlie Brown!

2 Dall’articolo di Lucia Gentili: Collevalenza: un "come" tra i nostri "perché". Nel rispetto dell’Autrice, stravolgo il suo stile di ottima prosa, e lo rivolgo in un immaginario discorso diretto con me. Le sue battute, però, sono citate alla lettera, per sua gentile concessione.

3 Benedetto XVI, Messaggio per la XXI giornata mondiale della gioventù (9 aprile 2006), "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino" (Sal 118[119],105).

4 «Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le loro voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole» ( 2Tm 4,3-4).

5 Cf. 2Tm 4,2.

6 Cf. Lc 19,1-10.

7 CCC n. 65.

8 Cf. Benedetto XVI, Messaggio per la XXI giornata mondiale della gioventù.

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ultimo aggiornamento 20 marzo, 2006