Ricordando Sr. Margarita
Marina Berardi
Suor Margarita
Alhama Sánchez, eamAl secolo: Carmen Alhama
Nata a Santomera, il 3 ottobre 1920.
Ancella dell’Amore Misericordioso dal 2 febbraio 1938.
Deceduta a Collevalenza, il 24 maggio 2006.
Figlia di un fratello della stessa Madre Speranza e quindi sua nipote.Un’esistenza nascosta e silenziosa
U
n’esistenza per lo più nascosta e silenziosa, quella di Suor Margherita, che non ha però mancato di lasciare un segno nella vita di quanti l’hanno avvicinata. Fu tra le prime Ancelle che, in quei difficili anni ’30, seguirono Madre Speranza nella sua nuova Opera. Nel processo per la canonizzazione di Madre Speranza, così lei stessa lo ricorda:"Sono nipote, per parte di padre, di Madre Speranza, figlia del fratello Juan e di Filomena Sánchez.. Io l’ho veduta la prima volta quando avevo 15 anni in occasione di una sua visita a Santomera. Però i miei genitori mi dicevano che Madre Speranza mi aveva visto quando avevo 7 giorni, in occasione di una sua precedente venuta a Santomera. Lei non venne mai al Siscar, nonostante che ancora vi abitasse sua madre, tanto che noi andammo a vederla a Santomera.In quella prima venuta, la Madre si era fermata poco essendo di passaggio, in questa seconda venuta si è trattenuta una settimana. In quell’anno la Madre aveva già fondato la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso e abitava a Bilbao. … Più tardi Madre Speranza mi ha raccontato che quando mi aveva veduto la prima volta, all’età di 7 giorni, aveva detto a mio padre: "Questa un giorno la porterò con me", il che era molto dispiaciuto a mio padre. Dopo qualche giorno, partii da casa insieme a Madre Speranza e all’altra suora che l’accompagnava e fui destinata a Larrondo dove c’erano le ragazze dai 12 ai 18 anni che lavoravano di ricamo e di cucito. Fui lasciata lì e la Madre ritornò a Bilbao, a mezz’ora di treno. Mi sono trovata bene a Larrondo, sia con le suore che con le compagne. Il 6 aprile, lunedì santo, 1936 sono entrata in postulantato. Qualche tempo prima avevo detto alla Madre Speranza che mi volevo far suora, sicchè, quando poco dopo era venuto a trovarmi mio padre, la zia mi disse di farmi rilasciare il permesso, in scritto, dato che io avevo solo 16 anni. Papà, benchè un po’ mal volentieri, accondiscese".
Per Suor Margarita questo è stato l’inizio del cammino nella vita religiosa. Un cammino che, fin dai primi anni, la portò lontano dalla sua patria e dalla sua famiglia. Fu chiamata, infatti, a Roma dove la nascente Congregazione muoveva i suoi primi passi. Qui, per diverso tempo, ricoprì incarichi di responsabilità, come quello di maestra di novizie e di consigliera generale.
Gli anni che seguirono la videro quasi sempre accanto a Madre Speranza, in una vita spesa in quegli umili e nascosti servizi che l’obbedienza le affidava. Lo stile era sempre quello di una persona schiva e riservata, impegnata in un austero cammino ascetico. Nella sua vita fu spesso visitata dalla malattia; particolarmente provato l’ultimo periodo della sua vita.
Un sincero ringraziamento all’Amore Misericordioso per tutto ciò che è andato compiendo in Suor Margarita nei suoi lunghi anni di vita e per averla donata alla Congregazione.
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ultimo aggiornamento
04 luglio, 2006