La lettera
La "notizia" siete voi!
Nino Barraco |
La libertà di parola!
Carissimo,
sì, hai ragione. C’è una ruggine anticlericale in talune proposizioni laiciste, che intoppa davvero il dialogo, il confronto. Come si fa a rendere chiara l’idea? La Chiesa non può tacere. È chiamata a dare il proprio significato alla storia e alla vita degli uomini.
Lo Stato, intelligente, moderno, lo dovrebbe finalmente capire. Non è "intromissione" quella della Chiesa. È semplice "presenza", fuori dai partiti e dai governi, sulla condizione fondamentale della vita, della nascita, della scuola, del matrimonio dell’uomo e della donna, della morte.
È, piuttosto, la Chiesa ad essere colpita, imbavagliata, impedita a compiere liberamente la sua missione. Mons. Romero a San Salvador, oppure don Santoro in Turchia, oppure don Pino Puglisi in Sicilia, è la Chiesa che è uccisa.
No, noi non incendiamo per protesta le strade, non diamo alle fiamme i consolati, non calpestiamo le bandiere… ma volete togliere alla Chiesa anche la libertà di parola? Le tante aggressioni. Si dissacra, per esempio, Cristo con quel cosiddetto "Codice da Vinci", un testo inattendibile, un falso storico, che, nelle forme attuali di irrazionalismo magico, ha trovato terreno adatto di prepotenza mediatica.
Anni addietro, c’è stato un altro film, "Totò che visse due volte". La trivialità del personaggio (il Salvatore), la volgarità del linguaggio (la parola di Dio), la diarrea dell’angelo sodomizzato da alcuni scagnozzi, la sconcezza della danza della Maddalena mentre i discepoli urlano di tutto, la chicca del povero scemo che si sfoga sessualmente sulla statua, le parole irripetibili della Madonna ai piedi della croce.
Si disse che quest’ultimo film fosse stato ammesso… al finanziamento pubblico dello Stato. Che vogliamo dire? Che resta una domanda esigente: se la Chiesa parla perché nella fontana pubblica non si getti il veleno, è impedire o è proteggere la libertà di quelli che vogliono bere acqua pulita?Nino Barraco
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ultimo aggiornamento
18 agosto, 2006