DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA |
Voce del Santuario Dicembre 2006
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Natale in Santuario |
Tra i biglietti natalizi ricevuti, uno soprattutto, mi ha dato quest’anno il senso del Natale. Diceva: "Nella vita di Giuseppe e Maria è importante non è tanto quello che essi hanno fatto per Dio, ma quello che Dio ha fatto per essi".
Troppo spesso ci fermiamo a considerare le nostre povere azioni e nel confronto con quello che Dio opera continuamente per noi ci sentiamo giustamente perdenti.
Il Natale ci obbliga a fermare la nostra attenzione sull’evento straordinario, tutto opera di Dio, che con un gesto impensabile di amore misericordioso ci ha dato il suo stesso Figlio e in lui ci colma di ogni benedizione.
S. Bernardo in uno dei suoi discorsi afferma: "Nulla mostra maggiormente la sua misericordia che l’aver egli assunto la nostra stessa miseria… Da questo sappia l’uomo quanto Dio si curi di lui, e conosca che cosa pensi e senta nei suoi riguardi. Non domandare, uomo, che cosa soffri tu, ma che cosa ha sofferto lui. Da quello a cui egli giunse per te, riconosci quanto tu valga per lui, e capirai la sua bontà attraverso la sua umanità. Come si è fatto piccolo per incarnarsi, così si è mostrato grande nella bontà; e mi è tanto più caro quanto più per me si è abbassato".
Natale, quindi, innanzitutto per credere e abbandonarci con fiducia tra le braccia di un Dio che ci ama e ci accoglie con infinita misericordia.
Natale come occasione per rifornire di olio la lampada della nostra speranza che a volte si affievolisce vedendo le miserie che ci circondano e l’irruzione del male nella nostra società.
Ma anche Natale come opportunità per allearci con il Dio della vita, per difenderla e promuoverla con tutte le forze contro la cultura della morte, perchè Cristo è venuto affinché tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.
"Dio – scrive il teologo Von Balthasar - non è in primo luogo potenza assoluta ma amore assoluto la cui sovranità non si manifesta nel tenere per sé ciò che gli appartiene, ma nel suo abbandono".
Non è vero, come qualcuno ha detto, che la luce del Natale non riesce più a diradare le tenebre che ci avvolgono. Quella del Natale è una luce misteriosa offerta a tutti coloro che non si lasciano abbagliare dalle inconsistenti fiammelle artificiali che l’uomo tenta di accendere.
Qualcuno mi ha fatto notare la grande compostezza delle persone che nel Santuario partecipavano alle sacre celebrazioni. Una presenza numerosa, attenta, piena di attesa e stupore, segno di un forte desiderio di ascoltare una parola diversa da quella che ci propone la cultura imperante: una parola che trasfigura la vita e la rende capace di mettersi al servizio della pace.
Il Natale è stato remotamente preparato dalla Novena e dalla Festa dell’Immacolata, celebrate solennemente con il canto tradizionale del "Tota pulcra", con il Rosario meditato, e alcune catechesi tratte dalla bolla "Ineffabilis Deus" di Pio IX, scritta per la proclamazione del Dogma. Il canto e un breve commento delle Antifone del Magnificat hanno invece contraddistinto la preparazione prossima al Natale.
Il fatto del mese |
Da bambino era stato in collegio a Collevalenza. L’ho incontrato in questi giorni in Santuario e ha voluto raccontarmi questa bella storia.
Entrato in collegio si accorse di avere problemi abbastanza seri agli occhi e i genitori allarmati l’avevano portato dall’oculista. Nel frattempo consultarono Madre Speranza che li tranquillizzò dicendo loro che tutto si sarebbe risolto senza bisogno di occhiali. Ma i medici costatarono la mancanza di alcuni gradi e consigliarono gli occhiali.
Li mise, ma il giorno stesso, giocando, una pallonata li ridusse a pezzi. Passarono alcuni giorni e si rese conto che non aveva bisogno di portare occhiali perché ci vedeva normalmente. "Sono arrivato a cinquantacinque anni – mi ha detto – e non ho mai avuto alcun problema alla vista. Serbo una immensa gratitudine a Madre Speranza e all’Amore Misericordioso".
Avvenimenti |
L’Onomastico di Madre Speranza, il 18 dicembre, festa della Madonna della speranza, che attende con materna trepidazione la nascita di Gesù, l’abbiamo vissuto in maniera semplice e familiare con momenti comunitari di Preghiera e con una fraterna cena di tutte le comunità riunite.
Il 17 dicembre il Santuario ha accolto un centinaio di giovani provenienti da varie parrocchie della diocesi di Orvieto-Todi per partecipare al terzo Incontro della Scuola della Parola. Il Vescovo Mons. Giovanni Scanavino ha commentato i primi diciassette versetti del capitolo ottavo della lettera ai Romani: "Non c’è più nessuna condanna per coloro che credono in Cristo Gesù…" e ha guidato la preghiera di Adorazione. Molti partecipanti hanno celebrato il Sacramento della Riconciliazione. La sorella del Sacerdote Andrea Santoro, ucciso in Turchia ha portato la sua testimonianza.
Un bel gruppo di giovani, circa quaranta ha partecipato negli ultimi giorni dell’anno presso il "Roccolo Speranza" ad un Corso di Esercizi Spirituali programmato dall’Equipe di pastorale giovanile della Famiglia dell’Amore Misericordioso. Provenivano principalmente dalle Puglie, dal Veneto, da Roma e dall’Umbria.
P. Sante Pessot, coadiuvato da alcune suore ha guidato con amore e competenza le riflessione incentrate nel mistero del Natale.
Come piccolo segno di gratitudine per l’aiuto che tanto generosamente danno alle varie attività del Santuario, siamo soliti in prossimità del Natale scambiare gli auguri e offrire un momento di riflessione e preghiera con una cena fraterna, sia con i Volontari, soprattutto coloro che aiutano per il bagno nelle piscine, che con il Personale della cooperativa che esegue i lavori di manutenzione e servizi vari nel Santuario.
Sono stati incontri gioiosi e sereni che rendono più bella e più utile la collaborazione tanto è vero che tutti si augurano che siano più frequenti e partecipati.
Gruppi |
I gruppi organizzati, in questo mese di dicembre non sono stati molto numerosi, ma innumerevoli sono stati quelli familiari che ogni giorno, specialmente nei giorni vicini al Natale sono passati per il Santuario.
Numerose sono state le visite al presepio di Scuole Materne, provenienti soprattutto dalla provincia di Terni.
1 Livigno
2 Villa di Briano (CE) - Roma
3 Domenica: Parrocchia di S. Giovanni Evangelista da Spinaceto (Roma) – Gruppo delle ACLI da Fossato di Vico, Paloazzolo, Morano (PG) – Bambini delle scuole elementari da Prepo (PG) – Gruppo di Famiglie per una giornata di ritiro da Ronciglione (VT) – Cagnano Varano (FG)
5 Una ottantina di bambini della Scuola Materna di Stroncone (TR)
8 Legnago (VR) – Roma – Foggia
9 Barletta – Casalnuovo (NA) – Cerignola – Civitanova Marche (MC) – Pomezia (Roma) – Roma – Ronco di Forlì – Martina Franca (TA) – Monte San Giusto (MC) Potenza – Bisceglie.
10 Domenica: Varie Parrocchie del circondario di Perugia per una giornata di ritiro – Viterbo – Taranto – Napoli.
11 Scuola d’infanzia Giardini S. Bernardo di Narni –
12 Perugia -
13 Parrocchia di S. Luca con il parroco P. Felice da Roma
15 Gruppo di Medici dell’Ospedale Gemelli da Roma con il Cappellano, D. Decio Cipolloni – Scuola Materna di Cardato da Terni
16 Da Orvieto, Todi e paesi della Diocesi un centinaio di persone per la Scuola della Parola – Cresimandi con le loro famiglie dalla Parrocchia di Collevalenza - Torre del Greco (NA)
17 Domenica: Gruppo di giovani per un ritiro da Narni – Fabbro (TR) – Quattro gruppi da Roma.
18 Bambini e insegnanti delle Scuole Elementari di Collevalenza
19 Un gruppi di ospiti della Casa per Anziani e un numeroso gruppo di bambini della Scuola Materna di Villa Canali di Quadrelli (TR) –
24 Domenica: Gruppi soprattutto di giovani per il Sacramento della Riconciliazione.
25 Natale del Signore: una folla immensa in particolare nella S. Messa di mezzanotte e in quelle del giorno
28 Rieti – Pontedera (PI)
29 Solomeo (PG)
30 Contrada (AV)
Defunti: |
Suor Giulia Larrión Martinez, Ancella dell’Amore Misericordioso, è tornata alla casa del Padre dopo aver speso la sua vita servendo i poveri in diverse case della Congregazione. Da qualche anno si trovava a Collevalenza offrendo serenamente a Dio le sue sofferenze.
Maria, cognata di P. Iulian Butnaru, che svolge il suo ministero presso il Santuario dedicandosi prevalentemente alla pastorale giovanile, è improvvisamente e precocemente deceduta in Romania, lasciando il marito che lavorava in Italia e tre figli ancora in giovane età.
A circa un anno di distanza dalla morte del nostro P. Enzo Ignazi, è deceduto anche il fratello Gianni. Viveva con la sua famiglia nel paese di Collevalenza. Uomo schivo, ma ricco di qualità e talenti, era un bravo pittore e ha svolto il suo lavoro di amministratore pubblico con onestà e sempre disposto ad aiutare i bisognosi.
Il giorno 29, dopo anni di sofferenze e malattia, è deceduta anche Dina, sorella del nostro Padre Bruno Corsetti, della Comunità di Matrice, che svolge il suo ministero nella Diocesi di Campobasso.
Per essi e per tutti i defunti dell’anno trascorso: confratelli, consorelle, parenti, amici e frequentatori del Santuario chiediamo la misericordia di Dio e la rassegnazione cristiana per i parenti.
Foto di gruppo |
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ultimo aggiornamento
21 gennaio, 2007