DAGLI SCRITTI DI MADRE SPERANZA | |||
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"… la testimonianza di una coscienza retta e la soddisfazione di servire Dio, valgono molto più dell’ebrezza dei piaceri ...
1483 11 marzo 1954 Tutto per amore. Oggi, 11 marzo 1954, il buon Gesù mi ha chiesto di lasciare scritto, come sua espressa volontà, prima di partire per la Spagna, quanto segue: "avendo disposto Lui che i Figli dell’Amore Misericordioso avessero come Fondatrice questa povera creatura ha previsto, nella sua provvidenza, due con-fondatori: il rev.mo padre Alfredo Di Penta primo con-fondatore e superiore di tutta la Congregazione e il secondo con-fondatore padre Gino Capponi".
1484 Chiedo a questi due figli, a nome del buon Gesè, di andare sempre d’accordo in tutto, senza mai fare o disporre alcuna cosa importante in disaccordo tra loro, consultandosi sempre, prima di decidere o di comandare qualcosa agli altri.
1485 Ricordate che, se voi andrete d’accordo e vivrete in buona armonia, tutto andrà bene; i figli vi rispetteranno e l’intera Congregazione osserverà le vostre decisioni e i vostri ordini. Ma se, accecati dalla superbia, un giorno avrete la disgrazia di comandare, ordinare o disporre cose contrarie alla legge di Dio, alle Costituzioni, cambiandone qualche articolo o disponendo qualcosa a danno dei membri della Congregazione o dei bambini, l’uno si sforzi di convincere l’altro, se proprio non siete d’accordo, ma agisca sempre con umiltà, prudenza e mansuetudine e, se non sarà possibile far ragionare colui che si è impuntato, ricorra alla sacra Congregazione dei religiosi esponendo il caso, ma sempre bene attenti perché i figli non si accorgano dei vostri contrasti, se sfortunatamente ne avrete.
1486 Ricordate sempre che la fermezza non è contraria alla bontà, alla carità, al rispetto, neanche alla mansuetudine: anzi, la fermezza è il coronamento obbligato di queste belle virtù. Sforzatevi, figli miei, di andare sempre d’accordo; trattatevi sempre con rispetto, carità e i figli trattateli con amore, rispetto, carità e pazienza. Siate anime di preghiera, ricordando sempre che siete stati chiamati ad essere luce per la Congregazione e questo l’otterrete facilmente se sarete umili, caritatevoli e prudenti. Attenti, figli miei, perché un con-fondatore orgoglioso è buono solo a creare disordine e scontento alla Congregazione, poiché la superbia gli impedisce di valutare e operare con equanimità.
1487 Gesù mio, fa’ che l’amore di questi due figli per te cresca continuamente, amandoti ogni giorno di più, senza mai porre limiti a tale amore per te, senza rifiutarti alcun sacrificio di quelli che chiedi loro, così guideranno la Congregazione e i suoi membri come tu vuoi.
(*) Nota della redazione acam in data 18.12.1999:
Fin dall’anno 1952 fu fatta presente dalla Sacra Congregazione dei religiosi una grande difficoltà ad accettare che potesse essere Fondatrice di una Congregazione maschile e sacerdotale una donna, sia pure Religiosa. Davanti al persistere delle difficoltà, nel marzo 1954 la Madre, prima di partire per la Spagna, lasciò scritto questo testo che – per volontà dei due padri interessati, Padre Alfredo Di Penta e Padre Gino Capponi – non si è voluto neanche rendere noto, per il fatto che si voleva portare avanti a ogni costo l’idea che la Fondatrice unica della Congregazione fosse e restasse la sola Madre. Di fatto poi in anni successivi la Madre fu riconosciuta dalla Competente Autorità Ecclesiastica come Fondatrice della Congregazione; nel 1968 come Fondatrice di una Congregazione di diritto diocesano e nel 1982 come Fondatrice di una Congregazione di diritto pontificio.
Dopo la morte di tutti e due i Padri interessati, si crede conveniente rendere pubblico questo testo e si allega anche una deposizione fatta da Padre Gino Capponi, sotto giuramento, negli Atti del Processo di canonizzazione della Madre: «Il 28 luglio 1968 l’Associazione dei Figli dell’Amore Misericordioso, che avevano una casa a Fermo, divenne Congregazione di diritto diocesano per decreto dell’Arcivescovo di Fermo, Mons. Norberto Perini. Già nel 1952 Padre Alfredo, Padre Barbagli ed io, assieme alla Madre Speranza ci eravamo recati alla Sacra Congregazione dei Religiosi ed avevamo parlato con Mons. Sposetti, Capo ufficio per l’approvazione delle nuove Costituzioni, il quale ci aveva chiesto chi fosse il fondatore. Al sapere che Fondatrice era la Madre Speranza il Monsignore aveva dichiarato che neanche se fosse tornata Santa Teresa d’Avila con tutta la sua aureola avrebbe ottenuto la facoltà di istituire una Congregazione maschile sacerdotale. Dopo qualche giorno lo stesso Monsignore volle avere un incontro privato con la Madre Speranza, in via Casilina, per chiedere che effetto avesse fatto ai tre la sua affermazione. La Madre disse chiaramente che non eravamo rimasti impressionati in quanto portavamo avanti l’idea che la fondatrice fosse lei». (Dagli Atti del Processo di canonizzazione della Madre, Teste 64/2).
1488 25 marzo 1954: Padre Alfonso, il 25 marzo, emette i suoi voti.
1489 Quanto ho sofferto questa notte, padre mio, nel sentire il buon Gesù che si lamentava delle anime consacrate che, molte volte, si preoccupano più della stima degli uomini, che della stessa virtù e si vergognano e soffrono più per un errore pubblico, che per un peccato nascosto contro il Signore! Che pena, padre mio!
1490 Mi ha suggerito anche di dire ai figli (e questo vorrei che lo facesse lei) di non preoccuparsi troppo, e io meno ancora, del lavoro che potranno svolgere i comunisti col cinema e del poco che noi possiamo fare col cinema parrocchiale. Dice che il risultato di questa propaganda sarà scarso e noioso per le anime, se queste avranno la grazia di essere vicine ad altre anime che sanno amare Dio, il prossimo e nelle quali arde la carità e il desiderio di dar gloria a Dio.
1491 Dice che dobbiamo sforzarci per portare frutti di santità che mai stancano le anime fedeli e di dare loro esempio di abnegazione, umiltà e sacrificio; il risultato sarà abbondante, ma dobbiamo costantemente fuggire, al tempo stesso, le lodi degli uomini.
1492 Collevalenza 26 maggio 1954:Vorrei spiegarle quello che questa mattina mi ha fatto capire il buon Gesù: mi ha fatto alcune raccomandazioni che mi hanno lasciato tanto rattristata, poiché ho visto che, nonostante il mio desiderio di santificarmi per dar gloria a Dio, mi trovo ancora molto lontana dalla meta, viste le osservazioni che il buon Gesù mi ha fatto.
1493 Mi ha detto di stare attenta a fuggire prontamente le cose e le relazioni con i secolari, perché mi troverei sempre fuori posto. Cosa vorrà dire, padre mio? Fino ad ora cosa ho fatto?
1494 Mi dice di non dimenticare mai che la testimonianza di una coscienza retta e la soddisfazione di servire Dio, valgono molto più dell’ebrezza dei piaceri; questo vuol dire che io ancora desidero qualcosa del genere. Mi ha molto raccomandato di avere una continua preoccupazione per essere luce per quanti mi circondano o mi avvicinano, di modo che tutti vedano in me le buone opere, l’amore per Lui e per il sacrificio. Cosa ho fatto fino ad ora, padre mio?
1495 Mi ha detto di non dimenticare mai e di far capire a tutti, che il più grande nemico della perfezione è la superbia, perché ruba a Dio la gloria e ci priva così di molte grazie e meriti.
1496 Chieda al buon Gesù che da ora mi aiuti a camminare come Lui vuole, completamente dedita all’esercizio della carità e a dargli quanto mi chiede. Se lei ritiene opportuno, per la maggior gloria di Dio e per il bene della mia anima, che i figli conoscano in quale condizione mi trovo circa la perfezione, può loro comunicare con libertà il dolce rimprovero che il buon Gesù si è degnato fare a questa povera creatura, che finora si illudeva di amare perdutamente Dio e di camminare nella perfezione. Così loro, mossi a compassione per me, pregheranno perché io possa realizzare quanto piace al Signore evitandogli altri dispiaceri.
1497 27 maggio 1954: Nella cappella dei Figli dell’Amore Misericordioso emettono i loro voti padre Arsenio Ambrogi e Pietro Iacopini, come fratello di studi, e fratel Adriano Adriano, come fratello artigiano.
1498 26 luglio 1954: Nella casa dei Figli dell’Amore Misericordioso in Collevalenza, per la prima volta, si svolge un corso di esercizi spirituali per sacerdoti. Guida la riflessione il Vescovo di Rieti mons. Baratta e vi partecipa anche il Vescovo di Todi.
(El pan 18, hoy 1483-1498)
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ultimo aggiornamento
01 agosto, 2008