CONGRESSO APOSTOLICO
MONDIALE DELLA MISERICORDIADonatella Pagliacci
Moderatore del workshop A Roma dal 2 al 6 aprile si è celebrato il Congresso Apostolico Mondiale della Misericordia. Anche il nostro Santuario ha portato il suo contributo a questo importante Convegno con l’intervento del vescovo di Città di Castello Mons. Domenico Cancian FAM, con la testimonianza della superiora generale delle Ancelle dell’Amore Misericordioso Madre Speranza Montecchiani, e con le puntuali e profonde riflessioni del Prof. Luigi Alici (Cfr "L’Amore Misericordioso" n. 6/2008) e del Prof. Piero Coda..
Misericordia, Giustizia, Speranza
L
a misericordia è un dono che, come dice Giovanni Paolo II nell’Enciclica Dives in misericordia, parla il linguaggio dell’amore, un amore che avendo Cristo come modello possiede la capacità di trasformare il cuore dell’uomo, perché consiste in una "forza unificante ed insieme elevante che rivaluta, promuove e trae il bene da tutte le forme di male esistenti nel mondo" (D.M. 14). I testi raccolti in questo volume offrono dunque l’opportunità di conoscere, riflettere e condividere l’esperienza dell’amore che, aprendosi alla speranza, è in grado di rigenerare l’uomo, rendendolo capace di perdonare il male subito e di donare gratuitamente se stesso per il bene dell’altro.Il vescovo Domenico Cancian oltre a segnalare l’incisiva continuità tra Antico e Nuovo Testamento, da cui si evince che l’amore è segno di un’Alleanza originaria tra Dio e l’uomo, rilancia il significato pregnante della testimonianza di Gesù che mostra la sua vicinanza all’uomo, facendosi padre, madre, fratello, amico in un abbraccio che accoglie amorevolmente ogni essere, anche se spiritualmente fragile e materialmente indigente. L’amore misericordioso, assumendo e superando le miserie dell’uomo, ha il potere di trasformare la nostra vita dall’interno. La misericordia ci abitua a volgere lo sguardo oltre la reciprocità, verso la gratuità e la disponibilità totale nei confronti dell’altro. La conclusione è quella di lasciarci attrarre dalla forza dirompente dell’Amore Misericordioso, abbandonando la logica dell’egoismo.
L’intervento del prof. Piero Coda riflette sul volto femminile della misericordia e ricorda che Gesù è il fondamento solido e rassicurante della speranza. Quest’ultimo aspetto apre ad un orizzonte di senso ampio e carico di implicazioni: si tratta, infatti, di riconoscere che Gesù costituisce il punto di contatto tra Dio e l’uomo, un contatto mediante il quale Dio soccorre l’uomo e gli offre tutto se stesso. Da qui sappiamo che possiamo affidarci a Lui e confidare nel suo amore che ci supera e ci precede. Coda esorta a non chiudere gli occhi dinanzi alla realtà del mondo che ci provoca e ci sgomenta; oggi più che mai c’è bisogno di vincere la tentazione dell’indifferenza per riscoprire la capacità dell’uomo di indignarsi dinanzi alla sofferenza e all’ingiustizia.
Il prof. Luigi Alici s’impegna nella definizione della pertinenza antropologica della misericordia che consente anche di affrontare la questione dell’originarietà dell’amore, ossia di conforntarci con il mistero della sua origine. La misericordia contiene uno slancio verso l’alto che riesce a salvaguardare l’amore da tutte le derive che finirebbero per ridurlo a banale sentimentalismo. Implementando le istanze della ragione, l’amore si sintonizza nella lunghezza d’onda del bene, per ricomporre un ordine originario in cui trova posto anche la giustizia. L’amore misericordioso riesce a non intimorirsi di fronte alle sfide del male, perché, prendendo per mano la giustizia, riesce a risollevarla dalle secche che potrebbero soffocarla e le ridona il respiro della speranza.
Suor Speranza presenta tre volti dell’amore misericordioso, tre segni per l’uomo di oggi, tre donne che hanno testimoniato un amore vivo e operante nella storia: Santa Teresa del bambin Gesù, Suor Faustina e Madre Speranza.
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ultimo aggiornamento
01 agosto, 2008