STUDI |
Un’analisi formale (La funzione principale della "forma" è quella di accrescere la nostra comprensione) [Schoenberg] |
S. Paolo, giunto quasi al termine della sua missione apostolica, si trovò dinnanzi al difficile compito di predicare ai Romani l’universalità di Cristo.
Ma come mostrarla in siffatto ambito ben più esteso del ristretto limite del mondo Ebraico, all’epoca poco più poco meno di un modesto agglomerato tribale di una turbolenta e lontana Provincia? Ecco come vi riuscì, quasi con un Teorema di Logica.
Nella sua "Lettera ai Romani" si leggono le seguenti parole (confronta ivi §.11-30/32 nella traduzione italiana data dai "Periodici S.Paolo" Ed. 1999):
"Come Voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio ed ora avete ottenuto misericordia per la Loro disobbedienza, così anche Essi sono ora diventati disobbedienti in vista della misericordia usata verso di Voi perché anche Essi ottengano misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza per essere a tutti misericordia".
Voi, le genti, in greco "etnos", in ebraico "goijm" , è contrapposto a Loro, gli Ebrei, il popolo eletto da Dio.
La misericordia è data alle "genti", (a Voi), per mezzo di Cristo rifiutato da Loro (gli Ebrei).
(Confronta: "la pietra scartata dai Costruttori è divenuta testata d’angolo").
Questo rifiuto (la loro disobbedienza) è lo strumento che "media", che cioè ha consentito che la misericordia di Dio (la Redenzione per mezzo della Passione di Cristo) sia per tutte le genti.
A sua volta la misericordia di Dio "usata" a tutte le genti (etnos, Voi) è strumento a che anche gli Ebrei (Loro, Essi), che non hanno accolto Cristo (che cioè sono diventati disobbedienti) ottengano a lor volta misericordia (Redenzione).
Così, conclude S.Paolo a questo punto, tutti (Voi e Loro) sono stati "rinchiusi" da Dio nella disobbedienza affinché Egli possa "usare" (donare) a tutti misericordia.
La struttura dell’argomento è "circolare intrecciata attorno ad un chiasmo centrale" (correlazione incrociata).
Per comprendere questo aspetto riassumerò il passo paolino in due righe sovrapposte:
1^ riga:
come a Voi disobbedienti è stato dato per mezzo di Loro nella disobbedienza che Voi abbiate ricevuto misericordia,
2^ riga:
così a Loro disobbedienti è dato per mezzo di Voi nella misericordia che anche Loro ricevano misericordia .
Si constata che le due righe sono l’una l’allitterazione dell’altra, parola per parola, scambiandovi il termine Voi con il termine Loro e l’indicazione incrociata fra disobbedienza / misericordia che si legge marcata al centro delle due righe.
Si ha cioè un "chiasmo (incrocio)" che "traduce" l’indicazione della vostra / loro disobbedienza annunciate all’inizio di ognuna delle due righe con l’indicazione finale del vostro / loro ricevere misericordia.
Dal che l’affermazione conclusiva dello scritto paolino: "Dio ha rinchiuso tutti, Voi e Loro, nella disobbedienza per poter usare a tutti, Voi e Loro, misericordia".
L’analisi del testo evidenzia con ciò la formidabile struttura del pensiero paolino, che non risulta basato su asserzioni affabulate, narrative e poetiche (relate ma non cogenti) ma su una struttura formale a doppia interconnessione interna, che ne evidenzia il contenuto di Verità, che la Salvezza di Cristo, mediata dalla Croce sul Calvario costituitasi attraverso il rifiuto di Israele, è per tutti.
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ultimo aggiornamento
31 ottobre, 2008