allora, 139 ore di diretta televisiva, 1400 lettori, 38 paesi
diversi, evento ecumenico e interreligioso, la Bibbia no stop.
La Parola, integrale e ininterrotta, annunziata da Benedetto XVI, e
poi da migliaia di voci, Benigni, Bocelli, Mennea, Koll... la storia
di una Notizia, di due Testamenti, il Dio dell’eternità, ma anche il
Dio venuto sulla terra, rimasto in mezzo a noi, contestuale ai
nostri giorni, concittadino della nostra storia.
Sì, è di questa contemporaneità di Gesù che voglio parlarti. Noi,
oggi - ho paura a dirlo, ma è la verità - siamo nel tempo di Gesù,
siamo "contestuali" alla vita di Gesù.
È Gesù che nasce, ogni giorno, tra milioni di affamati, di
bambini senza futuro, nella fuga, nella carestia, nella guerriglia,
in una terra assetata, arida, in un mondo fatto di potenti, di
ingiusti.
Gesù perseguitato, ancora oggi, oggetto di linciaggi, delle
nuove violenze sugli "stranieri", sugli immigrati, che affondano dai
barconi della disperazione.
È Gesù condannato da tutte le cupole della mafia, della
droga, della criminalità, da tutti i comitati delle corruttele, del
potere.
Gesù che muore, nell’orrore della guerra, della fame, del
terrorismo.
E, nonostante tutto, è Gesù che risorge, ancora oggi, in
mezzo a noi. Nel cuore di quanti credono nella speranza, di quanti
sanno che la vita è più forte della morte, di quanti lavorano per il
futuro, la giustizia, la pace dei fratelli. Risorge nella lotta di
quanti trovano la forza di uscire dai sepolcri, dalla fatalità,
dall’abitudine, dalla logica del "tutto perduto".
Un Gesù che incontri ogni giorno, sulle strade, nelle case, nel
lavoro, nell’ostinazione del bene, della giustizia, della libertà.
Ecco, la Bibbia no stop, occasione, incidente, rischio, esperienza
di un Dio contemporaneo, attuale, che ci provoca all’ascolto del
dolore, delle ribellioni, della disperazione, della violenza.
Per fare insieme speranza, amore, resurrezione.