P. Alberto Bastoni fam Febbraio 2009
Rinascere |
Il mese di febbraio ci fa sentire più forte il desiderio della luce e del calore… il lungo inverno acutizza la nostra sensibilità verso la vita, facendocene provare una sottile nostalgia. L’anno liturgico che ha avuto inizio con la 1a domenica di Avvento, comprende, oltre i tempi di Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua, il Tempo Ordinario e si protrae fino al mercoledì delle ceneri. Il Tempo Ordinario celebra il mistero di Cristo nella sua globalità ed è ritmato dalla celebrazione domenicale, è un tempo dedicato al cammino della Chiesa e di tutti noi nella vita quotidiana. La liturgia ci offre la Parola, soprattutto con la lettura continua di Marco, che ci aiuta a dare significato alla nostra ferialità e ci aiuta a conformarci progressivamente a Gesù... fino a scorgere quel Dio che, instancabilmente, cerca l’uomo.
I giorni della Madre… Misericordias Domini… |
Una settimana di straordinaria intensità quella che abbiamo vissuto dal primo all’otto febbraio, non solo per l’anniversario della nascita al cielo della nostra venerabile Madre ma anche per altri eventi che hanno vivacizzato le prime giornate di questo mese freddo e solo apparentemente desolato. Non vorrei farne una cronaca troppo arida e schematica.. Con gli occhi della memoria e con un filtro tutto particolare cercherò di evocarne i momenti più belli e significativi. Grande è il Signore e davvero qui si possono cantare le sue meraviglie e la sua misericordia.
Il 1° febbraio, IV domenica del T.O., la Chiesa ci ha invitati a rinnovare l’impegno e la preghiera a difesa di ogni vita, in tutte le sue fasi; i nostri vescovi nel messaggio per la 31a Giornata nazionale per la vita, hanno esortato a curare la vita anche nella sofferenza. Il Vangelo del giorno è sembrato cadere a proposito... Gesù è venuto a dare speranza a ogni situazione con la sua salvezza.
Il 2 febbraio, solennità della Presentazione del Signore, considerata come memoria congiunta del Figlio e della Madre (Marialis cultus), l’attenzione si è dolcemente rivolta a tutte le persone che seguono Gesù con la professione dei consigli evangelici (XIII Giornata Mondiale della Vita Consacrata). Ancora oggi, dopo oltre 40 anni dalla pubblicazione del Decreto Perfectae caritatis, con il quale il Concilio Vaticano II ha tracciato le linee guida per il rinnovamento della vita consacrata, anche noi ci sentiamo interpellati a prendere coscienza di questo dono che il Signore ci ha affidato . In occasione di questa festa le nostre consorelle, Ancelle dell’Amore Misericordioso, hanno rinnovano i santi voti. Presieduta da P. Aurelio, la celebrazione è iniziata in cripta con la benedizione delle candele. Pocessionalmente ci siamo portati in Santuario dove è proseguita la messa. Un vero corteo luminoso, immagine terrena di quella processione celeste che fa da mistica corona al Re d’eterna gloria. Mi è sempre presente la nostra cara Madre quando, durante la festa della Presentazione del Signore, raccomandò di non essere come quelle candeline che non illuminano... che si piegano... che non si possono toccare perché si disfano... bensì luce forte e potente, affinché "tutti quelli che vi stanno accanto si sentano attratti e, camminando dietro alla luce che la vostra presenza irradia, incontrino Gesù e si uniscano a lui, raggiungendo la loro santificazione"... (2 febbraio 1966)
Il 3 febbraio Radio Maria ha trasmesso, in diretta dal Santuario, il rosario, le lodi e la celebrazione della santa messa, presieduta da P. Aurelio Pérez, Superiore Generale FAM. Ecco un passo particolarmente toccante della sua omelia, che, come sempre, approfondiva il messaggio evangelico attualizzandolo soprattutto nel contesto del nostro Santuario: «Noi che ci sentiamo deboli e feriti, contempliamo e preghiamo in questo Santuario il Crocifisso dell’Amore Misericordioso di Gesù, che mostra una sofferenza così eloquente, piena di amore e di perdono, implorante il Padre per noi: "Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce", per amore nostro, prendendo su di se tutte le nostre infermità per guarirle». E ricordando il cinquantesimo anniversario di erezione del Santuario diceva ancora: «Dal profondo del cuore eleviamo la lode e la benedizione al Signore, per tutto ciò che ha compiuto in questi cinquant’anni e per quanto vorrà compiere ancora. Le tantissime piastrelle sulle pareti di questa chiesa ricordano tanti prodigi operati dalla misericordia del Signore in persone che hanno creduto, con la fede semplice e profonda dei piccoli, come la donna del vangelo, come Giairo».
Dal 4 al 6 febbraio si è svolta la prima Assemblea internazionale dell’Associazione Laici dell’Amore Misericordioso. C’è stato un bel clima di famiglia universale, con l’approvazione del regolamento internazionale e l’elezione della prima équipe internazionale dell’Associazione. Il tema che orientava i lavori era "Devo far sì che tutto il mondo Ti conosca….", preso dalle prime parole del Diario della Madre (05.11.2007). L’Amore Misericordioso benedica questi fratelli perché possano davvero portare nelle varie parti del mondo la testimonianza viva della Sua bontà.
Il Convegno su "Misericordia tra giustizia e speranza", dal 6 all’8 febbraio, ha visto la partecipazione di più di trecento persone tra convegnisti e pellegrini, coniugando una serie di approfondimenti di alto profilo, con ponenti molto qualificati, con celebrazioni e testimonianze che, a detta dei partecipanti, facevano respirare la misericordia del Signore e la presenza della Madre.
Il Raduno dei Giovani dell’Amore Misericordioso, svoltosi anch’esso dal 6 all’8 febbraio, ha visto la presenza di una settantina di ragazzi dei nostri gruppi. "Sulle orme di M. Speranza" era il tema e lo spirito; in un clima di gioia e partecipazione impegnata che ha lasciato il segno del "buon Gesù" e il desiderio di continuare a seguire quelle "orme".
Ci auguriamo che questi eventi possano costituire una tradizione presso il nostro Santuario, e ci aiutino a diffondere con ogni mezzo, ma soprattutto con la testimonianza della vita, l’esperienza della misericordia che salva e dà speranza al mondo.
Giornata diocesana della Vita Consacrata |
Vorrei segnalare anche la presenza qui al Santuario di tutti i presbiteri e i religiosi/e della diocesi di Orvieto-Todi che giovedì 5 febbraio si sono incontrati per la Giornata Diocesana della Vita Consacrata. Grande la partecipazione, dovuta anche alla presenza di un relatore davvero illustre: p. Raniero Cantalamessa OFMcapp, predicatore della Casa Pontificia, che ha regalato ai presenti una profonda meditazione partendo dal cap. 3 della Lettera ai Filippesi. Siamo stati subito invitati a lasciarci contagiare da Paolo, dalla sua esperienza, dal suo innamoramento. "Cos’è nella vita che ci fa ringiovanire? Innamorarsi. Noi siamo qui per innamorarci di Cristo. E’Paolo stesso che ci invita a lasciarci dietro il passato e guardare avanti, cioè azzerare tutto, compreso ciò che facciamo nel servizio a Dio, perché in questo, senza accorgerci, possiamo costruire un fondamento sbagliato su cui appoggiarsi. L’unica certezza è che Dio è con noi!". Al termine della meditazione il vescovo di Orvieto-Todi, Mons. Scanavino ha presieduto la celebrazione eucaristica in cripta, presso la tomba della nostra amata Madre, una autentica innamorata di Cristo e dei fratelli.
Ma tu sei viva... sei in mezzo a noi! |
L’8 febbraio, ma anche i giorni precedenti e seguenti, sono stati incentrati sulla memoria del pio transito di Madre Speranza. Quanti pellegrini hanno gremito le celebrazioni a cominciare da quella presieduta dal Vescovo stesso, alle 8.00, ora in cui avvenne il decesso di Madre Speranza. Anche in questa occasione la liturgia ci ha condotti... ci ha guidato verso la vera liturgia, quella della vita, quella dell’offerta di sé e della propria vita che si sintetizza in quello che può considerarsi il testamento spirituale della nostra venerabile madre : ... "vivere soffrendo e morire amando" (Diario 7.5.1942). Prendendo spunto dal Vangelo, Mons. Scanavino ha sottolineato come la Madre, sull’esempio di Gesù, abbia annunciato l’Amore Misericordioso attraverso una particolare vicinanza ai più poveri e bisognosi, ai malati e agli angustiati, offrendo a tutti non solo il conforto delle parole ma anche il soccorso e la vicinanza fisica per alleviare le loro sofferenze e fatiche. Anche a me è piaciuto ricordare nella mia omelia, per altro udita solo da 10 persone, dato l’orario (6.30) questo aspetto della Madre. Ogni discepolo è chiamato a continuare nel mondo l’opera di Gesù, per dire a tutti che il Regno inaugurato da Gesù continua anche oggi e si edifica ogni giorno di più, fino al suo compimento... è importante fare nostri gli atteggiamenti di Gesù verso coloro che soffrono, soprattutto con la vicinanza fisica, discreta ma costante, accanto a loro.
La nostra venerabile Madre non era vicina solo ai malati della comunità, ma anche e soprattutto a quelli lontani dalla fede e che, forse, soffrivano di più, non riuscendo a dare senso al loro dolore, senza tante parole difficili, senza tante giustificazioni teologiche della sofferenza... lei c’era, era al loro fianco, in lei si è compiuto il miracolo di saper condividere le sofferenze e il dolore di ogni uomo, con gesti semplici di comprensione e di amore; il miracolo di rendere presente in sé il Signore, il Dio della vita, che ha compassione di tutti e nulla disprezza di quanto ha creato; il miracolo di difendere la vita in ogni suo momento, dalla nascita alla morte naturale, sapendo che essa non è in potere dell’uomo ma è sempre dono di Dio; il miracolo di chi, nella sofferenza innalza a Dio il suo grido di dolore e non si rivolge a un Signore lontano, ma ha dinanzi a sé un Dio vicino, in Gesù crocifisso, un Signore che regna dall’alto della croce, strumento di morte, da lui trasformato in fonte di vita e in segno di salvezza per l’intera umanità.
Lei, come anche Paolo, ha vissuto nella sua carne l’urgenza di portare il Vangelo... buona notizia che ha ricevuto per missione e la ricompensa è stata la grazia di poterlo annunciare quale Amore e Misericordia e in lei vediamo la vera liturgia della vita..quella dell’offerta di sé, della propria vita quella della risposta a Dio nella preghiera e nell’obbedienza. La Madre, nella ricerca costante della Volontà di Dio, ha accolto il Carisma dell’essere amore misericordioso che diventa un vero e proprio annuncio, sia nella parola che nel servizio concreto ai bisognosi di ogni genere è nell’ascolto e nell’obbedienza che ha saputo individuare quali sono, nel tempo, i bisogni dell’uomo, oggetto dell’amore misericordioso di Dio, rendendo il messaggio sempre attuale, sempre operante e rispondente alle attese dell’uomo di ogni tempo.
La sera di questo grande giorno che ha visto un flusso straordinario di pellegrini attorno alla tomba della Venerabile Madre Speranza, la celebrazione di P. Aurelio Pérez, nostro Padre Generale, ha coronato l’evento commemorativo. In essa, Don Giuseppe Bazouzou, presbitero siriano della diocesi di Aleppo, ha rinnovato i suoi voti come Sacerdote Diocesano. Lo accompagnava la sorella e alcuni seminaristi venuti dal Collegio Armeno di Roma, dove don Giuseppe, anni addietro, ha svolto il suo servizio come Rettore. "... ve l’assicuro che non verrà la fine del mondo prima che la devozione all’Amore Misericordioso si arrivata all’ultimo confine della terra ...". Grazie alla testimonianza e all’impegno di don Giuseppe anche in Siria viene annunciato il grande messaggio di questo Dio che ama, perdona e non tiene in conto dei nostri peccati. E chissà che la sua testimonianza non susciti altre vocazioni. Affidiamo tutto questo all’intercessione della Madre.
Tutta la liturgia dell’8 ci ha preparati alla Giornata mondiale del malato dell’11 febbraio, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes. I giorni che hanno preceduto la Quaresima ci hanno mostrato Gesù che passa ammaestrando e compiendo guarigioni; anche per noi l’ invito a riconoscerlo quale Salvatore e Redentore; tutti gli ammalati in Gesù crocifisso possono trovare senso e forza al loro dolore.
La Visita Pastorale del Vescovo |
Nell’ultima settimana di febbraio si è svolta, nell’Unità Pastorale San Benigno – Santa Illuminata, sul cui territorio sorge il nostro Santuario, la Visita Pastorale del Vescovo di Orvieto-Todi, Mons. Giovanni Scanavino, che come pastore di questa diocesi, ha avuto il vivo desiderio di conoscere, incoraggiare e confermare nella fede i fedeli che la Chiesa gli ha affidato. Il programma molto intenso, ha previsto una tappa del Presule anche qui al Santuario dove, oltre che ad incontrare le comunità dei Figli e delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, ha presieduto la messa d’inizio quaresima, mercoledì 25 febbraio, imponendo le ceneri a numerosi fedeli e pellegrini provenienti dai 5 centri pastorali che gravitano intorno a Collevalenza. Mons. Scanavino ha passato in rassegna nella sua omelia il pensiero di Gioele, di Paolo e di Matteo, infine, nello spirito del Messaggio per la Quaresima di Benedetto XVI, ha sollecitato una maggiore apertura della mente e del cuore per destinare quanto si risparmia ai fratelli che sono nel bisogno. I poveri sono aumentati e sono sempre più poveri per cui bisogna condurre una vita più sobria per andare con il risparmio - ha concluso mons. Scanavino - incontro alle necessità dei fratelli: è una nuova sapienza da introdurre nella nostra vita.
Grazie P. Mario |
Venerdì 27 febbraio, si sono svolti qui presso il Santuario, i funerali del nostro amato confratello p. Mario Montecchia che all’età di 82 anni è tornato alla Casa del Padre. La celebrazione è stata presieduta da Mons. Domenico Cancian FAM, vescovo di Città di Castello; hanno concelebrato numerosi sacerdoti FAM provenienti dalle diverse Comunità. Nella sua Omelia P. Domenico, ha commentato il brano del vangelo di Luca che descrive la morte di Gesù, sottolineando come l’evangelista e lui solo, anche e soprattutto nel contesto così drammatico dell’ora della croce, abbia messo in primo piano il ruolo della misericordia divina, attraverso tre "parole": la richiesta di perdono di Gesù al Padre per coloro che non avevano coscienza del loro agire; l’accoglienza immediata del ladrone in Paradiso e l’affidamento di Gesù al Padre nell’ora della morte. P. Mario, ha detto mons. Cancian, è stato un uomo, un presbitero, un Figlio dell’Amore Misericordioso che senza esitazione ha detto il suo "si" all’Amore Misericordioso, dopo aver conosciuto la Madre; un "si" vissuto con coerenza e grande sobrietà, lasciando a tutti una lezione di vita consacrata bella ed edificante. Tale stile, come sottolineava P. Aurelio Pérez prendendo la parola al termine della messa, lo si evince anche dal testamento di P. Mario: uno scritto essenziale dove in poche righe riassume le sue volontà soprattutto quella di vedere consumate dal fuoco ardente della carità di Gesù miserie e limiti. A lui il grazie di tutta la Famiglia Religiosa per la preziosa testimonianza e il servizio svolto in particolare verso i sacerdoti e i poveri, nei diversi incarichi assunti nel corso della sua appartenenza alla Congregazione.
Celebrazione penitenziale |
Nel denso e coinvolgente dinamismo della dossologia, concentrandosi sulla Persona Divina del Padre che per mezzo del suo Figlio Unigenito ci ha rivelato il suo Volto di Amore e di Misericordia, la Famiglia dell’Amore Misericordioso celebra quest’anno il 50° di erezione canonica del Santuario dell’Amore Misericordioso: una ricorrenza che ci permetterà di offrire ricche proposte di carattere liturgico, pastorale, catechetico e culturale. Dopo aver vissuto intensamente la settimana che commemora la nascita al cielo della Venerabile Madre Speranza, culminata nel Convegno su "Misericordia tra Giustizia e Speranza, abbiamo proposto una celebrazione penitenziale, tenutasi presso il Santuario, sabato 28 febbraio alle ore 18,30, in occasione del Convegno per gli Animatori dei Pellegrinaggi. Una Liturgia, in cui, attraverso la Parola, siamo stati chiamati a riscoprire il volto paterno e materno di Dio che è Padre di tutti, sorgente di un mondo riconciliato nella giustizia e nella carità, per una speranza che non delude. È stato il canto del nostro "Amen" al Padre «per Cristo, con Cristo e in Cristo, nell’unità dello Spirito santo», dando a Lui «ogni onore e gloria», riconoscendo così la sua fedeltà che è fondata nei cieli e rinnovando la nostra totale fiducia. «All’inizio di questa liturgia abbiamo ascoltato Isaia (Is 63,7-17) che enumera i benefici e le glorie del Signore e alla fine la preghiera sublime "Tu, Signore, tu sei nostro Padre, da sempre ti chiami nostro redentore. (…) Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità". È la preghiera umile al Signore perché dal trono della sua misericordia si ricordi che è nostro Padre e perciò non può essere insensibile anche quando non abbiamo fatto la sua volontà. Dio ha risposto a questa preghiera – ha concluso p. Aurelio che ha presieduto la celebrazione - umile ed ha mandato il suo figlio perché fossimo salvi e diventassimo anche noi strumenti della sua infinita misericordia, apostoli del suo amore per tutti».
Dal prossimo mese... |
Carissimi lettori, nel prossimo numero troverete, all’interno della Voce del Santuario, un nuovo spazio dal titolo "L’Angolo della Misericordia". Il perché di tutto questo? Credo che sia importante che qui sulla Rivista ci sia uno spazio dove, chi lo desidera, possa raccontare la sua esperienza di misericordia, dove raccontare la nostra vita, i nostri pensieri, le nostre riflessioni, un modo insomma per comunicare, per "parlare" tra noi nella maniera più semplice e spontanea possibile dell’Amore Misericordioso di Dio; uno spazio per conoscersi di più, un momento di incontro e di condivisione per tutti. Questo è il motivo di essere una "VOCE", voce che il vento non disperde ma, come i semi, diffonde nel cuore degli uomini. Uno "spazio" per proclamare che il Santuario dell’Amore Misericordioso è un Luogo dove accogliere e vivere il grande dono di riconciliazione, di misericordia e di vita nuova che la Chiesa offre continuamente a tutti gli uomini. Un "angolo" che ci aiuti a ricordare che l’amore di Dio per noi è soprattutto fare memoria dell’azione potente dello Spirito Santo nella nostra storia, e sapere che ci sono persone che possono raccontare questi prodigi può essere di aiuto alla nostra fede e al nostro cammino verso la santità. Grazie fin d’ora a tutti coloro che vorranno farmi pervenire il racconto della loro esperienza e di come ha portato frutto nella loro vita!!
Condividere insieme per il bene comune!!!
Pellegrini |
In questo mese di febbraio abbiamo registrato una presenza numerosissima di pellegrini nei giorni dal 6 all’8 febbraio in occasione del 26° anniversario della morte della Madre e in occasione della celebrazione del Convegno "La misericordia tra giustizia e speranza".
Sempre in questo mese di febbraio abbiamo registrato anche la presenza di venticinque gruppi organizzati, per un totale di circa 1.100, pellegrini, provenienti dalle seguenti località: Alam internazionale, Casalnuovo (NA), Castellucchio (MN), Ciciliano, Crecchio (CH), Fabriano, Fermo, Firenze, Ischia (NA), Isola della Scala (VR), Montecchio, Prato (FI),Ravenna, Roma, Ronco (FO), Spinaceto (RM), Todi, Vaticano.
Foto di gruppo |
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ultimo aggiornamento
31 marzo, 2009