dagli scritti di madre speranza |
a cura di P. Mario Gialletti fam |
“Il Tuo Spirito Madre”
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Alcuni scritti della Madre che accompagnano i primi anni del Santuario
– 4° – LE PISCINE
Una preghiera della Madre il giorno 6 maggio 1960:
"...Ti ringrazio, Signore; dà la facoltà a questa acqua di guarire il cancro e la paralisi; uno che rappresenta il peccato mortale e l’altra il peccato abituale... Il cancro ammazza l’uomo, lo disfa; la paralisi lo inutilizza, non lo fa camminare... A questo nido concedi di poter dare questa grazia... Con la Confessione arriva all’anima il torrente di grazia del Tuo Corpo e del Tuo Sangue e l’Indulgenza del Tuo Vicario... Dà a questa acqua la facoltà di fare guarire i malati, i malati poveri che non hanno mezzi, … anche con una goccia di acqua... Sia questa acqua la figura della Tua Grazia e della Tua Misericordia... Le sofferenze mie non le prendere in conto... questa acqua serva per dare fede a questo popolo ... Sia di conforto per la gente, per la Tua Chiesa, per Te... questa grazia tanto grande concessa a questo piccolo Santuario... Ti ringrazio per la grazia tanto grande... Da Te vorrei sapere che le dai questa facoltà all’acqua di questo pozzo che Tu hai voluto: vorrei che con questa acqua Tu guarissi tante malattie e particolarmente il cancro e la paralisi..."
"Ti offro, Signore, la mia vita, le mie azioni, le mie sofferenze, gli sforzi che sarò capace di fare, con il Tuo aiuto, per vincere la gola, la superbia, la ira, la impazienza fino ad acquisire un vero spirito di mortificazione e di mansuetudine; Ti offro, Signore, la Comunione e la Messa di oggi, supplicandoti di volermi concedere queste grazie che tanto desidero, sempre e solo per una maggiore gloria della Santissima Trinità, per il trionfo della devozione del Tuo Amore misericordioso, per la gloria del Tuo Santuario, delle Piscine, della Tua Chiesa, delle due Congregazioni e per il bene delle anime; fa, Gesù mio, che i figli e le figlie, uniti sempre nel tuo amore e nella tua carità, si estendano per il mondo intero e Ti diano la gloria che desideri". (El pan 20, circ 446; 2 marzo 1953).
"E quando a questa collina arriverà tantissima gente, in che modo voi, figlie mie, sarete il "flauto" che suona per attirarle? Con il buon esempio, con la carità, con un grande amore a Nostro Signore, con una grande capacità di abnegazione e rinuncia (che spesso è così ripugnante alla nostra natura, in una parola. Dandovi per completo al Signore.
In questo modo le tante persone che verranno entreranno in Santuario, riceveranno la Comunione, passeranno per le Piscine, faranno tutto quello che devono fare ma si incontreranno in questo roccolo con persone che pensano solo a farsi sante e a dare al Signore quanto desidera da loro.
Tante volte mi lascio dominare dalla superbia e passo gran parte della notte dicendo al Signore: in questo roccolo potrai prendere tanti uccellini e questi saranno i miei figli e le mie figlie!" (El pan 21, exh 335).
"Noi non abbiamo bisogno di andare a cercare cilizi e discipline; non abbiamo bisogno di questo ma abbiamo bisogno di impegnarci a compiere con fedeltà, dalla mattina alla sera, la volontà del Signore. Io sono venuta qui per purificare la mia anima nelle piscine del Tuo Santuario; aiutami, Signore, perché la mia anima resti così limpida come Tu la vorresti vedere in modo che la mia anima, attualmente mezzo morta, possa tornare a essere capace di difendersi dal male, di lavorare per servirti e di farsi santa.
Io ricordo che quando tornò quella mia figlia dalla clinica la vidi che quasi non si teneva in piedi; che dolore ho provato! Erano anni che non la vedevo!Era senza forze. Il primo giorno che l’ho rivista mi fece tanta impressione; il secondo giorno ancora di più perché ricevemmo un avviso dal sanatorio per passare a pagare le spese per il fatto che i medici del sanatorio la dimettevano non potendo fare più niente per lei.
Io la vedevo tanto triste, … la osservavo, … pensavo tra me; che faccio? … se la lascio qui, che potrà pensare questa figlia di me? … se me la porto in Italia, corro il rischio che non regga al viaggio e diranno che sono una pazza! …
Alla fine, verso mezzogiorno, dopo averlo tanto pensato, mi sono decisa; preferisco passare per pazza, ma me la porto in Italia, a Collevalenza, al Santuario, alle Piscine.
Ha fatto l’immersione nelle Piscine con tanta speranza. L’acqua di queste Piscine mi ha fatto fare una riflessione su quello che succede nelle nostre anime. Quando questa figlia si stava bagnando con l’acqua del Santuario la pelle delle membra doloranti diventava sempre più rossa mentre l’acqua distruggeva il male". (El pan 21, exh 1103).
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ultimo aggiornamento
15 aprile, 2009