P. Alberto Bastoni fam Luglio-Agosto 2009
Riposo contemplativo |
Nel periodo estivo ritorniamo volentieri a un contatto diretto con il creato, passeggiando tra i boschi tra i monti, al mare, sperimentiamo una nuova energia; riconoscendo di aver ricevuto tutte queste meraviglie in dono da Dio, ci facciamo voce della creazione per lodare il Signore per essa. Se guardiamo bene soprattutto i salmi ci fanno cantare la gioia della vita che esplode nella natura e il canto degli uccelli, il fruscio delle fronde agitate dal vento,il fragore delle onde del mare e della sua indescrivibile bellezza, un’alba, un tramonto, fiori dai mille colori, tutto canta un inno di lode al Creatore, Altissimo onnipotente, bon Signore… I mesi di luglio e agosto sono caratterizzati dalla presenza di molti santi, posti nell’itinerario dell’anno liturgico come pilastri che segnano in qualche modo la strada e indicano dove volgere lo sguardo. La Chiesa ci mette avanti apostoli, martiri, padri della Chiesa, monaci e religiosi, meravigliose donne, persone in cui la Pasqua del Signore è riuscita!
Anche oggi ci sono veri santi, martiri pronti a donare la propria vita, spesso vittime di aggressioni, rapine, violenze ma che coraggiosamente resistono per annunciare l’amore di Gesù, consapevoli del pericolo che condividono con il popolo loro affidato e da loro amato; l’annuncio che passa per la vita delle persone è un annuncio universale. Grande eroismo quotidiano è presente nella vita di molte persone, anche se non è declamato... sì, i santi ci sono ancora… camminano con noi...
Esercizi per Laici |
Dal 9 al 12 luglio p. Carlo Andreassi ha guidato un corso di esercizi spirituali per laici approfondendo il tema:" Il Padre Nostro (con la Novena dell’Amore Misericordioso)"
Dalle risonanze di alcuni partecipanti è emerso come questa Preghiera sia uno strumento devozionale e liturgico e che, pregandola quotidianamente, è davvero il modo più sicuro di propagare l’Amore Misericordioso e far conoscere la devozione all’Amore Misericordioso e così rendere gloria al Buon Gesù ed alla sua Chiesa.
Questo era, e sicuramente lo è, il desiderio più grande della Madre!!
Davvero sentita molto partecipata è stata la Veglia di preghiera intorno alla Tomba di Madre Speranza. Significative e commoventi alcune testimonianze di persone che attraverso di Lei hanno conosciuto l’Amore Misericordioso.
Proprio in questi mesi in cui al Santuario si festeggia il 50°di erezione, ha assunto significativa importanza la recita, da parte di P. Carlo, della preghiera della Madre per il Santuario a cui ha fato seguito una silenziosa e personale riflessione.
Incontro famiglie |
Vista la buona riuscita di quello svoltosi in occasione del capodanno, nel fine settimana dal 18 al 20 luglio si è tenuto un incontro per famiglie. Grazie all’entusiasmo e alle numerose richieste dei partecipanti a quello precedente, Marina Berardi ha "replicato" l’incontro sul tema : L’Amore Misericordioso cerca casa…"
Sabato mattina il nostro confratello Vescovo P. Domenico Cancian ha proposto una intensa riflessione su Matteo 7, 21-27: la casa non cadde perché costruita sulla roccia…
Anche questa, come molte altre iniziative che si svolgono qui a Collevalenza, indica come il Santuario ha davvero un’attenzione particolare per le famiglie che oggi, più che mai, vanno aiutate, sostenute con la preghiera e l’ascolto.
Celebrazione giubilare |
La ricorrenza giubilare ha richiamato qui al Santuario, nei giorni 5 e 6 agosto, numerosi membri della Famiglia dell’Amore Misericordioso, provenienti dalle diverse comunità sparse per il mondo. Dopo aver partecipato ad un corso di esercizi spirituali presso la Comunità di Matrice (Cb), la mattina del 5 agosto, guidati dai due Superiori Maggiori, con la presenza dei due confratelli vescovi, chi poteva ha partecipato all’udienza del S. Padre, a Castel Gandolfo. Il Papa ha rivolto parole di saluto e di conforto. Dopo la messa celebrata presso il Santuario del Divino Amore in Roma, il gruppo si è portato a Collevalenza. Alle 19 p. Aurelio ha presieduto in basilica il vespro solenne. Alle 20, sul piazzale della casa dei Padri, è iniziata la festa in famiglia dove, oltre a cenare, abbiamo assistito ad esibizioni varie. Il sei agosto, festa della Trasfigurazione di Gesù che manifesta la sua gloria ai discepoli sul monte Tabor, è stata la giornata della memoria grata e riconoscente, attraverso la videoproiezione di filmati d’epoca P. Mario Gialletti, con l’aiuto di Marina Berardi, ha sintetizzato la storia, dalla nascita ai giorni nostri, di questa stupenda realtà chiamata Santuario dell’Amore Misericordioso. La giornata si è conclusa con la solenne celebrazione eucaristica, presieduta da p. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, concelebrata da p. Armando Martin, vescovo di Bacabal ( Brasile), da p. Aurelio Pérez Superiore Generale FAM, da tutti i Figli dell’Amore Misericordioso e da sacerdoti ospiti.
In serata, il musical "Madre Speranza di Gesù" sulla vita e le opere di Madre Speranza, da un idea di don Giuseppe Alessi, scritto e diretto da Francesco Miceli, musiche originali di Corrado Sillitti, Benedetto Carvello e Emmanuela Brunco, video di Cristian Abbate. In scena, la ventata gioiosa di tanti giovani, molti dei quali giovanissimi, che in questi mesi, oltre a mettere in scena lo spettacolo, sono stati coinvolti nella vita della madre, attraverso momenti di preghiera e di riflessione.
"Misericordia nello zaino" |
"L’anniversario di un evento ci mette in cammino. La storia continua e il messaggio dell’immenso Amore di Dio che Gesù ha trasmesso a Madre Speranza è valido per tutti voi, in particolare i giovani! Da Roma verso Collevalenza, in treno e a piedi, per pregare, cantare, camminare senza stancarsi troppo!" Da Roma a Collevalenza sulle orme di Madre Speranza Una simpatica iniziativa che ha visto la partecipazione di molti giovani provenienti da diverse zone italiane. Stanchi ma felici, hanno varcato le porte del Santuario come gli antichi pellegrini. Accolti dal suono festoso delle campane, dal calore e dalla amicizia dei Superiori Generali e di tanti fratelli e sorelle; hanno sentito subito l’abbraccio del Dio buono e misericordioso che nel suo Figlio si concretizza in segno di salvezza.
Pellegrini |
Nei mesi di luglio e agosto non siamo andati in vacanza, perché i pellegrini hanno continuato a venire, in certi momenti anche di più. La Casa del Pellegrino e le Piscine sono state molto richieste.
In particolare Il 23 luglio abbiamo accolto circa 450 ragazzi spagnoli che, accompagnati dai loro parroci, sono arrivati a Collevalenza. Una marea di giovani, composti ed educati, hanno occupato i banchi della cripta dove hanno recitato l’ora media, poco prima di pranzo. Alle 15 p. Aurelio Pérez li ha raggiunti in basilica e ha parlato loro di Madre Speranza e della storia del nostro Santuario.
Questo flusso di pellegrini si è intensificato soprattutto nella settimana di ferragosto e nei fine settimana di luglio. Diverse migliaia di persone provenienti da tutte le città italiane, ma anche dall’estero: Austria, Francia, Svizzera, Spagna… Tantissimi sono venuti con le macchine e chiedono meravigliati: "Padre, ci spieghi un po’ questa storia!..." I più arrivano perché hanno sentito parlare "dell’acqua" e, siccome le sofferenze non mancano, eccoli qui a cercare l’aiuto del Signore.
Quando vedo la Cripta strapiena di gente che si prepara per "fare il bagno" ascoltando la Parola di Dio, partecipando alla riconciliazione, non vedo, sinceramente, né fanatismo, tanto meno superstizione. Colgo piuttosto nell’animo di questa "povera gente", tanto desiderio sincero di essere aiutata dal Signore. Spesso mi viene in mente la parola della Madre: "Voi, figli miei, dovete accompagnare i pellegrini all’Amore Misericordioso. Dovete essere buoni "portinai", "buoni samaritani". Mi vengono in mente le scene evangeliche di Gesù accalcato dalla folla di malati e peccatori… e Lui che guarisce e perdona instancabilmente…
E noi diciamo a Gesù: "Ecco, ti portiamo questi fratelli e queste sorelle, sofferenti, tribolati, oppressi dal male. Tu li hai chiamati qui e noi li portiamo a Te. E cerchiamo di "portare" Te a loro, perché attraverso di Te incontrino il Padre misericordioso. Signore, aiutali! Per loro ti preghiamo. Ascolta le loro domande! Rivela il tuo volto misericordioso. Continua, anche per mezzo nostro, quello che tu hai operato in Palestina 2000 anni fa e quello per cui hai inviato nel mondo i tuoi discepoli, e cioè: annunciare il Vangelo dell’Amore di Dio, guarire gli infermi, cacciare i demoni".
Un vero santuario |
"Condizione affinché un luogo venga percepito come santuario è che vi si possano cogliere elementi di "santità", cioè di separazione, di messa a parte per Dio, elementi di una vita "altra", una vita intesa in senso forte: energie vitali sviluppate da persone concrete, ma anche tracce, elementi che parlano di una vita orientata in un senso preciso, possibile in quel luogo o che testimoniano che lo è stata in un determinato tempo storico. Qualcuno potrà definire questo uno "spazio in cui l’amore può circolare ", in cui le varie presenze - di strutture come di persone - sono compaginate attorno ad una ricerca di vita piena, di respiro, di libertà interiore". (Enzo Bianchi. Avvenire 9 agosto 2009).
E’ un impegno ed una forte responsabilità e credo che qui a Collevalenza non manchino le opportunità per raggiungere tale obbiettivo… l’anno giubilare che stiamo ormai concludendo ce ne dia modo!
L'angolo della MISERICORDIA |
Caro padre, a quasi novant’anni e dopo una vita di sacerdozio in terra straniera e multi religiosa mi interpello e la interpello sullo "spezzare il pane"dall’altare alla vita comunitaria... di certo, il nostro essere spezzati ci apre ad un modo più profondo di condividere le nostre vite e di offrire speranza l’un l’altro… del resto così come il pane ha bisogno di essere spezzato per essere dato, così è anche per le nostre vite… mangiare dello stesso pane e bere dallo stesso calice ci chiama inesorabilmente all’unione e alla pace… che fare però quando mangiare e bere insieme ... quando il momento della condivisione diventa il più terribile della giornata... fatto di penosi e insopportabili silenzi... quando la distanza di cuore si fa vertiginosa? Carissimo padre, sono commosso e forse anche imbarazzato... tra queste righe leggo molte cose... credo che la nostra più grande realizzazione sia quella di divenire pane per il mondo… ma la questione non è tanto sul cosa offrirci quanto piuttosto sul chi possiamo essere gli uni per gli altri... e il dono più grande che abbiamo a disposizione è il dono della nostra vita che splende in tutto quello che facciamo... nella gioia di vivere, nella pace interiore... nel silenzio, nella solitudine..e in tutte quelle sfumature di una vita , come la sua, interamente donata. Grazie! |
In questo mese voglio proporre alla vostra riflessione un pensiero nato dalla sua esperienza pastorale scritto da Giovanni Paolo I, conosciuto anche come il Papa del sorriso:
Qualcuno dirà: ma se io sono povero peccatore? Gli rispondo come risposi a una signora sconosciuta, che s’era confessata da me molti anni fa. Essa era scoraggiata, perché - diceva - aveva avuta una vita moralmente burrascosa. Posso chiederle - dissi - quanti anni ha? - Trentacinque. - Trentacinque! Ma lei può viverne altri quaranta o cinquanta e fare ancora un mucchio di bene. Allora, pentita com’è, invece che pensare al passato, si proietti verso l’avvenire e rinnovi, con l’aiuto di Dio, la sua vita. Citai in quell’occasione S. Francesco di Sales, che parla delle «nostre care imperfezioni». Spiegai: Dio detesta le mancanze, perché sono mancanze. D’altra parte, però, in un certo senso, ama le mancanze in quanto danno occasione a Lui di mostrare la sua misericordia e a noi di restare umili e di capire e compatire le mancanze del prossimo.
Commento:
Vivere nella misericordia significa rompere con il passato, vivere pienamente il presente e prevedere per il futuro rapporti nuovi con chiunque. Una delle più grandi provocazioni della vita spirituale è ricevere il perdono di Dio. C’è qualcosa in noi, esseri umani, che ci tiene tenacemente aggrappati ai nostri peccati e non ci permette di lasciare che Dio cancelli il nostro passato e ci offra un inizio completamente nuovo. Qualche volta sembra persino che vogliamo dimostrare a Dio che le nostre tenebre sono troppo grandi per essere dissolte. Mentre Dio vuole invece non solo perdonare ma restituirci la piena dignità della condizione di essere Suoi figli. Ricevere il perdono esige la volontà totale di lasciare che Dio sia Dio e compia ogni risanamento, reintegrazione e rinnovamento nella nostra vita e dare a Lui la possibilità di renderci delle persone nuove. Chi usa misericordia avrà imparato a smettere di guardare con l’occhio cattivo del risentimento ed a cominciare a vedere con occhi nuovi, si tratta di guardare il mondo e la nostra vita in un quadro allargato, si tratta di alzare la testa per giudicare il tutto in una prospettiva più ampia: quella dell’amore. Quello che vogliamo affermare con forza è che la misericordia di Dio ci porta inesorabilmente ad una nuova nascita, quando Dio ci perdona crea veramente un essere nuovo, una creatura nuova.
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ultimo aggiornamento
07 settembre, 2009