note di storia

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P. Mario Gialletti fam

La devozione a
Maria Mediatrice
(2)

 

Nel numero precedente:

Madre Speranza ha fatto riprodurre una Immagine di Maria Mediatrice.

Il simbolismo biblico di questa immagine di Maria Mediatrice

Un cuore pieno di bontà e una corona del rosario tra le mani.

Seguito in questo numero:

Maria Mediatrice, Madre di Misericordia, nell’esperienza spirituale di Madre Speranza

Il titolo di Maria Mediatrice e il Magistero ecclesiastico.

 

Maria mediatrice di tutte le grazie nel pensiero di Madre Speranza

Alcune frasi della "Supplica" (composta dalla Madre, cf numero precedente) ci aiutano a comprendere il significato che la Madre probabilmente dà al concetto di "mediazione" che ritrova nella Vergine santissima.

Le frasi che sottolineo sono queste:

  1. Madre mia, Voi che state continuamente con le braccia aperte implorando dal Vostro Divin Figlio la Sua Misericordia e Compassione per ogni bisognoso…

  2. Fate, Madre mia, che tutti riceviamo la grazia di conoscere il Vostro Divin Figlio non come giudice che attende di darci il castigo, ma come padre pieno di amore e misericordia verso tutti noi...

  3. Ottenetemi, Madre mia, la grande grazia di avere verso il buon Gesù l’amore e la fiducia che hanno avuto le anime sante, ...

  4. e Voi, Madre mia, insegnatemi a far sempre la Sua Divina Volontà.

Madre Speranza non ha scritto molte pagine sulla Madonna ma le poche cose che ha scritto hanno un grande peso. «La persona che ama la Vergine santissima non deve aver timore di nessuna cosa – ripeteva convinta – Fra tutte le cose belle di cui è possibile godere qui sulla terra, la più grande è quella di vivere uniti a Maria; Essa ci prepara per la felicità suprema che consiste in vivere in Dio» (El pan 2, 72). Sorprende questa affermazione della Madre, espressa quando nella sua vita già aveva fatto esperienza di cose molto belle e straordinarie: estasi, esperienze mistiche della Passione di Gesù, bilocazioni, ecc.; «fra tutte… la più grande è vivere uniti a Maria…». D’altra parte in molti santi è presente il concetto che «nessuno si salva se non per mezzo di Maria».

Perché? Che cosa vuol farci capire? A me sembra di poterlo intendere così.

Un tempo era molto diffusa una immaginetta che rappresentava il Sacro Cuore mentre sta bussando, ad una porta semiaperta, perché desidera entrare; esprimeva un concetto biblico molto bello (cfr. Ct 5,2): noi crediamo in un Dio che – ripete Madre Speranza – "vuole che tutti gli uomini, suoi figli, siano felici e cerca la loro felicità con tutti i mezzi, come se Lui non potesse essere felice senza di loro".

Quindi un Dio che non ha bisogno di essere "supplicato" per essere buono, misericordioso, paterno, materno, ma un Dio che "fin dalla eternità" ha amato con tenerezza e che offre all’uomo la Sua gioia e la Sua pace, ma non la impone a nessuno: solo chi apre la porta del cuore, chi crea certe condizioni necessarie, la riceve con abbondanza.

Madre Speranza, nei suoi scritti, sottolinea due atteggiamenti della Madonna:

Abbandono e disponibilità a Dio.

Attenzione e premura per gli altri

Questi due atteggiamenti aprono le porte a quel Dio «ricco di misericordia» e Gli consentono di elargire l’abbondanza di quella Sua Grazia che già Lui stesso vuol donare agli uomini, dei quali «cerca la felicità con tutti i mezzi».

È più che certo che anche per la Madre Gesù è l’unico Mediatore e che non manchi proprio nulla alla mediazione di Gesù. Ma sembra significativo che la Madre, quando parla della Madonna, la presenti sempre abbinando il duplice concetto di MEDIATRICE e di MODELLO. La Madonna è la creatura che ha creato in sé le condizioni ideali per le quali la misericordia di Dio può liberamente operare ed essere accolta.

Madre Speranza vede che tutte le grazie passano per la Madonna perché essa è la creatura che ha saputo spalancare le porte della sua anima al Signore; per questo la ripropone come modello e lo ripropone come conseguenza naturale del carisma e della dottrina dell’Amore Misericordioso

 

Alcune linee dell’insegnamento spirituale di Madre Speranza su Maria Mediatrice e Madre di Misericordia

Anche il padre Valentino Macca o.c.d. nell’agosto 1986 scriveva:1

«È proprio nella luce del vangelo che va visto e accolto il messaggio mariano della Madre Speranza di Gesù. Essa, come è noto, non ha lasciato trattazioni teologiche sulla Santissima Vergine e, anche quando nei suoi scritti, di ordine pratico e formativo, tocca qualche principio teologico, si aggancia con sicurezza al vangelo, letto e meditato nella Chiesa e dalla Chiesa. Nessun accenno a visioni o rivelazioni, sulle quali pure ancora si insisteva in una certa letteratura spirituale e anche teologica del suo tempo. Come esclusione di qualunque sentimentalismo sterile.

Certamente ha pena di coloro che, favoriti dalla Vergine, verso di Lei "no tienen fervor y no sienten calor"2. Ma vuole che la pietà sia fondata sulla verità, si manifesti nel compimento della volontà di Dio, crei disposizioni e opere che rivelino che in ogni devoto di Maria riviva maternamente la prima umile e fedele Ancella dell’Amore Misericordioso beata perché ha creduto, beata perché ha accolto la parola, l’ha custodita e contemplata nel cuore, l’ha servita, compiendo fin sotto la croce la volontà di Dio.

Nella Novena dell’Amore Misericordioso, fin dal primo giorno, la Madre ha espresso tutta se stessa, rivelando le prospettive evangeliche esatte della sua teologia e pietà mariana quando pregò e fece pregare: «Tu, Madre mia, che generasti e con le tue delicate mani curasti il Buon Gesù, educami e aiutami nel compimento dei miei doveri, conducendomi per i sentieri dei comandamenti. Dì per me a Gesù: Ricevi questo figlio; te lo raccomando con tutta l’insistenza del mio cuore materno»3. …

Maria, Ancella della Salvezza nell’Amore Misericordioso e Madre della Misericordia secondo la nostra Madre Speranza si rivela:

1° Fin dall’Incarnazione: il suo consenso umile, generoso, nella fede, la rende serva del progetto misericordioso di Dio che Ella abbraccia con tutta l’anima, mettendosi a disposizione del progetto universale di salvezza … accanto a Cristo in tutta l’opera della Misericordia.

2° Il mistero della Visitazione è l’annuncio e la prima realizzazione di tale misericordia, con la gioia per la santificazione di Giovanni Battista nel grembo di Elisabetta. La visita di Cristo avviene attraverso Maria.

3° Maria è la madre che accompagna Cristo Gesù e che sta quasi all’ombra - sottolinea Madre Speranza - rivelandosi apertamente accanto a Lui, Madre di Misericordia, solo nell’ora della sofferenza, della persecuzione, della croce.

4° Nel Cenacolo la Vergine attende e implora lo Spirito dell’Amore Misericordioso sugli Apostoli e sulla Chiesa madre di salvezza e di misericordia.

5° Assunta in Cielo è accanto ad ogni figlio collaborando alla sua santificazione, alla sua educazione alla volontà di misericordia di Dio.

Ella è mediatrice di grazia. La Madre ha accettato questa realtà meravigliosa. Mediatrice di grazia! Cioè, mediatrice di misericordia, di bontà; imploratrice della volontà di grazia di Dio che vuole salvare tutti: «Non perdiamoci d’animo – diceva la Madre – ricorriamo a Maria, Madre del Buon Gesù e nostra e nella piena confidenza chiediamole che ci aiuti e sostenga con la sua grazia perché non offendiamo mai Dio con un peccato deliberato. È certo – fa la teologa la Madre – che la SS. Vergine è subordinata alla mediazione del Buon Gesù, nel senso che Lei non può meritare od ottenere grazie se non per mezzo del suo Divin Figlio e così la mediazione della SS. Vergine serve perché sia sempre migliore e più efficace il valore e la fecondità della mediazione di Gesù.

Se veramente desideriamo camminare nella perfezione, amiamo ed invochiamo Maria Mediatrice e se desideriamo essere devoti di una Madre così dolce, è necessario che ci decidiamo ad affidarci interamente a Gesù per mezzo di Maria e per mezzo di lei a Dio.

Mistero di grazia e di amore! Affidarci a Maria, abbandonarci a Maria, contare su Maria, lasciarsi formare da Maria, lasciarci formare soprattutto a imitazione di Gesù mite e umile di cuore ai sentimenti di misericordia; la misericordia che compatisce, la misericordia che comprende, la misericordia che perdona, la misericordia che è paziente, la misericordia che è larga, la misericordia che è magnanima, la misericordia che vuole solo il trionfo dell’Amore Misericordioso che tutti vuole stringere a Sé.

Il 13 gennaio 1954 in un momento di prova, la Madre avvertì una presenza speciale di Maria, "la Madre mi ha consolato dicendo che il suo Figlio sarà sempre nel mio cuore e non mi lascerà sola un momento; devo rimanere calma, darmi più alla contemplazione che alla tristezza e il Buon Gesù sarà molto più contento se io, non lasciandomi invadere tanto dalla tristezza, mi impegno a seguire pienamente i suoi insegnamenti e come Lui sospiri il tormento e le umiliazioni, sforzandomi di riflettere in me la sua perfezione. Che buona è la Madre! Con che amore mi ha trattato nonostante che io abbia tanto offeso il Suo Amato Figlio! Ella dimenticando tutto il dolore sofferto per le offese fatte al Buon Gesù, va sempre diretto a me, e come Mediatrice e Madre cerca sempre di porre la riconciliazione e l’unione tra Gesù e l’anima. Non credo che il Buon Gesù sia capace di non ascoltare le preghiere di Sua Madre».

MARIA MEDIATRICE NEL MAGISTERO

È possibile che si arrivi alla dichiarazione di un quinto dogma mariano, "Maria Mediatrice, Corredentrice e Avvocata"? 4

La Chiesa ha già proclamato quattro dogmi mariani:

Maria madre di Dio (Concilio di Efeso, 431)

Maria nella sua Verginità perpetua (Laterano, 649)

Maria nella sua Immacolata Concezione (Pio IX, 1854)

Maria nella sua assunzione al cielo (Pio XII, 1950)

Il Papa Giovanni Paolo II ha ricevuto quasi 5 milioni di firme da 157 nazioni (tra i firmatari ci sono 42 cardinali e 500 vescovi) che chiedono la dichiarazione dogmatica di Maria Mediatrice; in ultima analisi si tratta ancora di una domanda che nell’anno 1921 già fece il Cardinale Mercier, arcivescovo di Malinas- Bruxelles, al Papa Pio XI, su Maria Mediatrice di tutte le grazie.

L’Osservatore Romano ha dedicato una pagina intera a questo tema il 4 giugno 1997 e ha pubblicato anche l’opinione della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, riunita per il II Congresso Mariologico Internazionale (Czestochowa, Polonia, Agosto, 1996), la quale per mezzo di 15 esperti ha mostrato parere contrario alla proclamazione di un nuovo dogma mariano.

Il Vaticano fa presente in forma non ufficiale, attraverso il suo quotidiano, che non ritiene opportuno abbandonare il cammino di una previa consulta prima di procedere alla proclamazione di un nuovo dogma. Inoltre, si chiede, sarebbe conveniente in questo momento una crociata mariana che potesse essere motivo di contrapposizione ideologica tra teologi cattolici?

In ogni modo; una cosa è la convenienza ecclesiale ed ecumenica di un nuovo dogma mariano e un’altra cosa, molto differente, è che il contenuto delle affermazioni "Maria Mediatrice, Corredentrice e Avvocata" siano verità credute semplicemente dal popolo cattolico, ormai da molto tempo.

Si potrebbe dire: non è questione di possibile nuove eresie né di posizioni anticonciliari, ma semplicemente di opportunità storica; non si tratta di una iniziativa teologicamente non adeguata, ma di un desiderio storicamente non opportuno.

Il termine "CORREDENTRICE" fu applicato per la prima volta alla Vergine dal Papa Pio XI nel 1935 e con Pio XII non appare più nel magistero pontificio.

Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione Dogmatica sulla Chiesa "Lumen Gentium" (21 novembre 1964), ai nn. 53.56.61 preferì parlare di cooperazione. La parola "mediatrice" è stata usata con sobrietà nella Lumen gentium al n.62: "E questa maternità di Maria nell’economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso fedelmente prestato nell’Annunciazione e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti anche dopo la sua assunzione in cielo non ha interrotto questa funzione salvifica, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci i doni che ci assicurano la nostra salvezza eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata. Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, Mediatrice. Ciò però va inteso in modo che nulla sia detratto o aggiunto alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico Mediatore".

La parola "mediatrice" è stata usata con precisione ed entusiasmo dal Papa Giovanni Paolo II, quando parla di "mediazione materna" nella terza parte della Sua Enciclica Redemptoris Mater, del 25 marzo 1987, ai nn. 21, 40, 41, 44-47.

Enciclica Redemptoris Mater n. 21

«Da questo punto di vista, è particolarmente eloquente il testo del Vangelo di Giovanni, che ci presenta Maria alle nozze di Cana. … Quale intesa profonda c’è stata tra Gesù e sua madre? Come esplorare il mistero della loro intima unione spirituale? Ma il fatto è eloquente. … Nel testo giovanneo, invece, dalla descrizione dell’evento di Cana si delinea ciò che concretamente si manifesta come nuova maternità secondo lo spirito e non solo secondo la carne, ossia la sollecitudine di Maria per gli uomini, il suo andare incontro ad essi nella vasta gamma dei loro bisogni e necessità. … Ma esso ha un valore simbolico: quell’andare incontro ai bisogni dell’uomo significa, al tempo stesso, introdurli nel raggio della missione messianica e della potenza salvifica di Cristo. Si ha dunque una mediazione: Maria si pone tra suo Figlio e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, indigenze e sofferenze. Si pone «in mezzo», cioè fa da mediatrice non come un’estranea, ma nella sua posizione di madre, consapevole che come tale può —anzi «ha il diritto»— di far presente al Figlio i bisogni degli uomini. La sua mediazione, dunque, ha un carattere di intercessione: Maria «intercede» per gli uomini. … Altro elemento essenziale di questo compito materno di Maria si coglie nelle parole rivolte ai servitori: «Fate quello che egli vi dirà». La Madre di Cristo si presenta davanti agli uomini come portavoce della volontà del Figlio, indicatrice di quelle esigenze che devono essere soddisfatte, affinché la potenza salvifica del Messia possa manifestarsi».

 

Enciclica Redemptoris Mater n. 40

«Leggiamo che Maria «con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora pellegrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata». In questo modo la maternità di Maria perdura incessantemente nella Chiesa come mediazione che intercede, e la Chiesa esprime la sua fede in questa verità invocando Maria «con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice».

 

Enciclica Redemptoris Mater n. 41

«Nel mistero dell’assunzione si esprime la fede della Chiesa, secondo la quale Maria è «unita da uno stretto e indissolubile vincolo» a Cristo, perché, se madre-vergine era a lui singolarmente unita nella sua prima venuta, per la sua continuata cooperazione con lui lo sarà anche in attesa della seconda, «redenta in modo più sublime in vista dei meriti del Figlio suo», ella ha anche quel ruolo, proprio della madre, di mediatrice di clemenza nella venuta definitiva, quando tutti coloro che sono di Cristo saranno vivificati, e «l’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte» (I Cor 15, 26). … Maria, serva del Signore, ha parte in questo Regno del Figlio. La gloria di servire non cessa di essere la sua esaltazione regale: assunta in Cielo, ella non termina quel suo servizio salvifico, in cui si esprime la mediazione materna, «fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti». Così colei, che qui sulla terra «serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla Croce», continua a rimanere unita con lui, mentre ormai «tutto è sottomesso a lui, fino a che egli sottometta al Padre se stesso e tutte le creature». Così nella sua assunzione al Cielo, Maria è come avvolta da tutta la realtà della comunione dei santi, e la stessa sua unione col Figlio nella gloria è tutta protesa verso la definitiva pienezza del Regno, quando «Dio sarà tutto in tutti». Anche in questa fase la mediazione materna di Maria non cessa di essere subordinata a colui che è l’unico Mediatore, fino alla definitiva attuazione della «pienezza del tempo», cioè fino a «ricapitolare in Cristo tutte le cose» (Ef 1, 10).

 

SINTESI

La fede e la devozione popolare.

Al di là di quelle che sono e di quelle che saranno le dichiarazioni dogmatiche, per la fede e la devozione popolare la Vergine santissima è:

MARIA MEDIATRICE; significa la missione della Vergine nell’opera della nostra salvezza

MARIA CORREDENTRICE; significa la cooperazione di Maria con Cristo, subordinata a Lui, nel mistero della redenzione;

MARIA AVVOCATA; significa che Maria seguita a intercedere per la nostra salvezza.

Questo non implica che Maria sia al centro della nostra fede, ma semplicemente che Maria è associata a Cristo nell’opera della nostra salvezza.

 


1 P. VALENTINO MACCA ocd – Maria Madre Mediatrice di Misericordia – Edizioni L’Amore Misericordioso

2 m.speranza, El Pan 21, exh, 24

3 m.speranza, El Pan 24, arca 29

4 Cfr. la Revista de Teología mística VIDA SOBRENATURAL, Año 78 Núm 597, nell’Editorial del Direttore della Rivista FRAY PEDRO FERNANDEZ OP, La Virgen María, Madre Mediadora., pagg.161-165.

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ultimo aggiornamento 18 giugno, 2010