la parola dei padri san Doroteo, abate
Dai «Discorsi spirituali» di san Doroteo, abate
(Doctr. 13, De accusatione sui ipsius, 2-3; PG 88, 1699)
La falsa pace dello spirito
C
hi incolpa se stesso, accoglie tutto serenamente quando incorre in qualunque contrarietà, danno, maldicenza, oltraggio o altra afflizione: di tutto egli si ritiene meritevole, né può in alcun modo essere turbato. Che cosa vi è di più tranquillo di quest’uomo?Forse qualcuno mi obietterà: «Se un fratello mi affligge ed esaminandomi non trovassi di avergli data alcuna occasione, perché dovrei accusare me stesso?». Intanto è certo che se qualcuno con timore di Dio si esaminasse diligentemente, non si troverebbe del tutti innocente e scoprirebbe che con l’azione o con la parola o con l’atteggiamento ha dato qualche occasione. Che se poi in nessuno di questi casi si scoprisse colpevole, certamente in un altro momento avrà trattato duramente quel fratello o in qualche questione vecchia o nuova, oppure ha forse recato danno a qualche altro fratello. Perciò per questo meritatamente soffre, oppure soffre per altri innumerevoli peccati che ha commesso in altro tempo. Un altro chiede perché dovrebbe incolparsi quando, standosene in tutta tranquillità e pace, viene insultato dal fratello che sopraggiunge con qualche parola offensiva e infamante e, non potendola sopportare, si ritiene in diritto di adirarsi e di protestare. Poiché se quello non fosse giunto e non avesse parlato e non avesse dato fastidio, egli non avrebbe peccato.
La scusa è certamente ridicola e non poggia su un ragionevole fondamento. Non è stato certamente per il fatto che gli sia stata detta qualche parola che è ribollita in lui la passione dell’ira, ma piuttosto quelle parole hanno svelato la passione che già si portava dentro. Perciò, se ha buona volontà, avrà ottime ragioni per fare penitenza. Egli è simile alla segala chiara e splendente che rivela le sue scorie solo quando viene macinata. Così colui che siede tranquillo e pacifico, come egli pensa, possiede all’interno una passione che non vede. Sopraggiunge il fratello, dice qualche parola pungente, e subito tutto il fondo deteriore, che si nascondeva dentro, è vomitato fuori. Perciò se vuole ottenere misericordia, faccia penitenza, si purifichi, cerchi di migliorare, e vedrà che a quel fratello invece di un oltraggio doveva piuttosto rivolgere un ringraziamento essendo stato messo da lui in un’occasione di progresso spirituale. Se così avesse fatto, in seguito non avrebbe più sperimentato la stessa suscettibilità. È certo comunque che quanto più progredirà, tanto più facilmente affronterà simili prove. In verità quanto più l’anima avanza nella virtù, tanto più diventa forte ed energica nel sopportare qualunque cosa gravosa possa accaderle.
In verità, un uomo non può aver ragione innanzi a Dio. Chi sono io per rispondergli, e trovare parole da dirgli? Ecco, neppure i suoi santi sono perfetti, e i cieli non sono puri ai suoi occhi. (Cfr. Gb 9, 2. 14; 15, 15)
O Dio, che nella tua provvidenza tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza, allontana da noi ogni male e dona ciò che giova al nostro vero bene.
Non dire a Dio quanto è grande il tuo problema, ma dì al tuo problema quanto è grande il tuo Dio.
(Anonimo)
La venuta di Cristo ci ha liberati non dalla sofferenza, ma dal male di soffrire inutilmente
(Anonimo)
Ciascuno deve, nella vita con se stesso e nella vita con il mondo, guardarsi dal prendere se stesso per fine.
(Martin Ruber
Il cammino dell’uomo)
Gli ipocriti non si accontentano di essere malvagi come tanti altri; vogliono anche passare per buoni, e con la loro falsa virtù fanno sì che gli uomini non osino più fidarsi di quella vera.
(Fénelon)
Chiunque possiede qualcosa di cui non ha bisogno, è un ladro. Gran parte della miseria che affligge il mondo è conseguenza della nostra avidità.
(Gandhi)
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ultimo aggiornamento
21 luglio, 2010