DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Alberto Bastoni fam

Giugno 2010

 

Voce del Santuario

 

Riconoscenza e memoria

Corpus Domini... la festa della riconoscenza… e anche della memoria... eppure noi cristiani non "facciamo memoria" di una definizione astratta di Dio... di una dottrina o di una idea... "facciamo memoria" di un fatto... sì... l’Eucaristia è un fatto... E’ un Dio che si dona come cibo per la nostra fame... si offre come forza per il nostro viaggio... e, attenzione!!! La memoria eucaristica è sovversiva… obbliga a rimettere tutto in questione... a creare un ordine diverso nel mondo, nei rapporti tra le persone... all’interno degli individui... a pensare e costruire la Chiesa in maniera sorprendente e originale. Solo l’Eucaristia assicura un futuro... perché c’è sempre da aspettarsi qualsiasi sorpresa da parte di chi coltiva quella memoria che sconvolge e trasforma tutto... è l’avvenire di Dio nell’universo... oserei dire che è la giovinezza di Dio... e partecipare all’Eucaristia significa entrare nella stagione della giovinezza...

Grazie Signore!... per ciò che Tu hai fatto... per ciò che saremo... senza dimenticare il presente... perché Signore, Tu conosci le nostre debolezze, i nostri errori, le stanchezze, le miserie e le colpe, le diserzioni e le inadempienze.... e proprio tendere le mani verso quel Pane significa riconoscersi deboli, malati, incapaci, bisognosi... accostare le labbra a quel calice vuol dire ammettere di aver bisogno di purificazione... Signore, non ci sentiamo affatto a posto... ci sentiamo invece perdonati... riconciliati… amati... nonostante le nostre miserie... e, nonostante così "impresentabili", siamo certi di andare a ricevere l’abbraccio della misericordia del Signore.

rettore.santuario@collevalenza.it

Corpus Domini

Il 6 giugno abbiamo celebrato la solennità del Corpus Domini, come la propone il Messale romano.

La pietà della Chiesa ha tramandato la processione con la quale, portando solennemente per le vie l’Eucaristia, rende pubblica testimonianza di fede e di amore verso questo sacramento... sono certo che, lo si voglia o no, la processione eucaristica si svolge tutti i giorni, anche se in forma discreta, quasi clandestina... e, ovviamente, si snoda fuori dalla chiesa... chi partecipa all’Eucaristia non può non "uscire" in processione a portare, manifestare, dichiarare, cambiare... "Voi stessi date loro da mangiare" dice Gesù... prendete la vostra vita e datela in nutrimento come faccio io con la mia... Così, ogni giorno c’è processione eucaristica... ogni giorno è "uscire"… non per ostentare qualcosa… ma per dire che siamo stati presi, afferrati, reclutati. Quest’anno, in collaborazione con la Parrocchia di Collevalenza, abbiamo deciso di celebrare la messa solenne in Basilica e da li far partire la processione eucaristica che ha raggiunto il paese, attraversandone il centro storico. Una processione composta, una partecipazione pia ed attenta ai canti e alle invocazioni da parte dei numerosi pellegrini che già erano presenti fin dal sabato. Nella celebrazione delle 6,30 le nostre consorelle, come di consueto hanno rinnovato i santi voti. Molte di loro, forse tutte, hanno rinnovato anche la loro offerta vittimale per i sacerdoti. Nei giorni precedenti le avevo raggiunte con una esplicita richiesta di rinnovare tale atto sull’esempio della nostra venerabile Madre.

«Il 21 marzo 1941, giovedì santo, la nostra Madre Speranza, consapevole che la vocazione sacerdotale è un tesoro in un vaso di creta, scrive: "Gesù mio, oggi, giovedì santo, rinnovo l’offerta fatta al mio Dio nel 1927, quale vittima per i poveri sacerdoti che si allontanano da Lui o l’offendono gravemente... ti chiedo, Gesù mio: non lasciarmi un solo istante senza sofferenza o tribolazioni e fa che la mia vita sia un martirio continuo, lento, ma doloroso, in riparazione delle offese di queste povere anime e per ottenere loro la grazia del pentimento...". Questa offerta d’amore per il suo "amato clero" la Madre l’ha chiesta alla sua Famiglia religiosa... l’anno sacerdotale sta volgendo al termine, e come ogni evento ecclesiale esige impegno per il cammino futuro. Mi permetto, allora, in tutta umiltà, di porgervi un invito cioè quello di rinnovare o fare per la prima volta l’OFFERTA VITTIMALE PER I SACERDOTI, sull’esempio della nostra amata Madre e di tante consorelle che
l’hanno fatta fin dall’inizio del loro cammino nella vita consacrata. Un’offerta fatta per Amore, un amore riparatore, quell’amore che è il battesimo doloroso di Gesù, nell’offerta vittimale, per la riparazione delle offese recate a Dio dai suoi amati sacerdoti, per vivere quell’amore sofferente ed offerente, quello del Crocifisso, quello di una vita completamente donata al compimento della volontà di Dio, quello che ci trasforma in Parola incarnata, quello che fa di noi Amore Misericordioso. Solo questo amore eterno ed infinito ci porta a desiderare di consumarci per Lui fino all’immolazione totale, costi quel che costi. Che l’Amore Misericordioso ci benedica e Maria Mediatrice implori da lui tutte le grazie necessarie.

"Gesù accetta la mia umile ma generosa offerta... col tuo amore e la tua misericordia perdona, dimentica, non considerare le offese di queste anime che, accecate dalla forza delle passioni, hanno dimenticato che sono a te consacrate. Accendi nel mio cuore il fuoco dell’amore... il tuo amore... libero e aperto al mondo intero. Metti nel mio cuore la tua croce, o Gesù, con le braccia spalancate che non si chiudono, con quei chiodi che passano attraverso la carne... perché io senta sempre in me la tua agonia che sola salva e redime".

***

In questo giorno solenne, un altro evento ci ha toccati nell’animo e ci ha commossi profondamente: la consegna da parte di Bruno Benfatti della riproduzione in scala della sonda che cinquant’anni fa perforò l’aspro terreno e fece sgorgare l’acqua dell’Amore Misericordioso, ma soprattutto la sua sentita testimonianza. "E’ una storia di fede e di lavoro. Com’è noto Madre Speranza in una sua estasi aveva ricevuto da Gesù l’incarico di trovare l’acqua sul colle del Roccolo. Nonostante tutti fossero convinti che su quel colle non ci fosse acqua e che tutto il lavoro fosse un inutile spreco di risorse e di energie, Madre Speranza falliti alcuni tentativi operati da ditte locali, affidò alla ditta De Togni di Isola della Scala (Vr) l’incarico della trivellazione di un pozzo artesiano.

"Io ero il capo-sonda e mi trovai a lottare contro forze contrarie che mettevano continuamente a rischio l’avanzamento della perforazione… seguendo le indicazioni di Madre Speranza che giorno per giorno seguiva le fasi del lavoro e consigliava nelle decisioni da prendere, riuscii a portare a termine questa bella impresa da tutti considerata impossibile. Fu così che giunto a diverse profondità prima a 92, poi a 114, poi ancora a 120 e infine a 122 metri sgorgò abbondante l’acqua che alimenta oggi le vasche per l’immersione e il Santuario meta ogni anno di migliaia di pellegrini che vengono con tanta fede per chiedere al buon Gesù di alleviare le loro sofferenze o per ringraziare dei doni ricevuti".

"A 50 anni di distanza – ci ha detto Bruno Benfatti a conclusione del nostro incontro - sono venuto al Santuario per offrire questo simbolo e celebrare la mia esperienza di vita e di fede che mi ha segnato per sempre."

Che diluvio, ragazzi

Anche quest’anno i ragazzi provenienti dalle diverse realtà dell’Amore Misericordioso (parrocchie, comunità), si sono ritrovati a Collevalenza per una tre giorni di festa, di canti, di laboratori e di ringraziamento per la conclusione dell’anno scolastico e delle attività catechetische. Il Diluvio e l’Arca di Noè è stato il tema sul quale i ragazzi e i loro genitori sono stati invitati a riflettere in questa parentesi spensierata che segna l’inizio delle vacanze che dovranno essere veramente un periodo di sano riposo, un periodo da spendere con prudenza e intelligenza I ragazzi partecipanti circa 250, guidati dalla èquipe vocazionale della Congregazione delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso, hanno riflettuto sul significato dell’acqua che è apportatrice di vita e di morte. Con loro ho vissuto la memoria del Battesimo: per ritus et preces, dato che logicamente non ne avevano affatto un lucido ricordo! Al termine dell’incontro, ci siamo spostati tutti sul piazzale delle piscine dove, con un rametto d’ulivo, sono stati abbondantemente annaffiati con l’acqua del Santuario.

Anno sacerdotale

Nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù l’11 giugno, si è chiuso l’anno sacerdotale indetto da Benedetto XVI il 19 giugno 2009. Il sacerdote unico nel Nuovo Testamento è Gesù e noi tutti siamo popolo sacerdotale... in Gesù Dio scende e viene incontro al suo popolo… in Gesù Dio ha rotto tutte le barriere... e siamo tutti sacerdoti perché a tutti è chiesto di offrire se stessi… E’ necessario però che quando ci raduniamo, qualcuno renda visibile l’unico Sacerdote... anche per lo svolgimento del culto e per l’amministrazione di alcuni sacramenti... a nessuno viene chiesto di diventare loro stessi sacerdoti… nessuno è sacerdote nella Chiesa per suo diritto proprio se non Gesù. Ai piedi del Crocifisso, altare, sacerdote e vittima, abbiamo pregato per i sacerdoti del mondo intero e abbiamo affidato all’Amore Misericordioso il loro amorevole servizio a favore dei fratelli, specialmente i più poveri e bisognosi.

Esercizi per presbiteri

Dal 14 al 18 giugno una trentina di presbiteri e un vescovo (Mons. Sergio Goretti, vescovo emerito di Assisi, Nocera e Gualdo) hanno partecipato a un corso di esercizi spirituali, organizzato dalla nostra Famiglia religiosa e animato da Mons. Luca Bonari, già direttore del Centro Nazionale Vocazioni, attualmente parroco di Asciano (SI) «Dall’anno paolino all’anno sacerdotale: "Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo"». Questo il tema degli esercizi, presentato ed esposto con uno spirito davvero efficace: più da fratello che da maestro. Grande apprezzamento da parte di tutti.

Giornata Sacerdotale

Vescovi, presbiteri, diaconi e religiosi si sono dati ancora una volta appuntamento qui a Collevalenza per vivere la tradizionale Giornata di Spiritualità Sacerdotale, che quest’anno si è tenuta il 17 giugno, a soli pochi giorni dalla chiusura dell’Anno sacerdotale. A tenere la meditazione, un ospite davvero eccezionale ed illustre: Enzo Bianchi, fondatore e priore della comunità monastica di Bose. "La parola di Dio nella vita del Presbitero" era il titolo della sua profonda meditazione. Una lunga, brillante e incisiva esposizione, ricca di citazioni bibbliche, patristiche e magisteriali. «Il presbitero si deve sentire affidato alla Parola -ha detto Enzo Bianchi- nella quale trova luce e sostegno, insieme allo Spirito che la rende intellegibile e viva. Parola e Spirito non devono mai essere separati. La parola senza lo Spirito diventa lettera morta, lo Spirito senza la Parola porta al sentimentalismo arbitrario». La spiritualità del prete secolare, ha detto Bianchi, non deve essere elemosinata qua e la da fonti devozionali e mistiche, ma desunta dal suo carisma e dal suo stesso ministero, da ciò che annuncia, che deve essere annunciato a se stesso, da ciò che celebra, con intima partecipazione e consapevolezza, dall’incontro con i fedeli e con i lontani, con i poveri e i malati. Tutta questa ricca esperienza di vita va interiorizzata e resa strumento di edificazione e santificazione personale.

Alle 12,15, Mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni e Amelia, ha presieduto la concelebrazione cui hanno partecipato gli altri vescovi della regione oltre ai presbiteri presenti.

L’Amore si fa casa accogliente

Il 20 giugno abbiamo celebrato la Giornata Mondiale del Rifugiato. Mentre il Colosseo si illuminava per ricordare gli essere umani che fuggono da conflitti armati, da persecuzioni etniche e religiose, dalla tortura e dagli arresti arbitrari, la liturgia ci portava per mano rassicurandoci... nella vita non si può rimuovere il dolore ma possiamo cambiarli facendone un dono... di libertà e di amore... affinché nessuna lacrima sia perduta e sia un "grazie" sussurrato in mezzo alle crocifissioni, alle sofferenze, alle lacerazioni, alle contraddizioni… un "grazie" scaraventato in faccia alla notte che pretenderebbe di inghiottirci, e che diventa luce di speranza...

Vita di Famiglia

Quando l’evento assume un’importanza particolare, è abitudine che le comunità del Santuario si riuniscano per una celebrazione comune, di solito al mattino, alle 6,30. Nel mese di giugno è capitato più volte: il due per l’anniversario della nascita al cielo di P. Alfredo Di Penta, il primo Figlio dell’Amore Misericordioso. 1l giorno dodici per l’anniversario della professione perpetua della nostra Venerabile Madre. In entrambe le circostanze P. Aurelio ha presieduto la concelebrazione. Il 24, Natività di S. Giovanni Battista, la liturgia ha risvegliato in noi tutti la meraviglia davanti al miracolo della vita... In questo giorno, p. Giovanni Ferrotti, superiore della comunità dei Padri del Santuario e già rettore, ha festeggiato il suo compleanno e il suo onomastico. Cito alcune parole della sua bella omelia: "Ogni uomo che viene al mondo è carico di mistero, portatore di una vocazione unica e insostituibile... da scoprire ogni giorno... bisogna attendere con rispetto ed umiltà... pregare... affinché ognuno sappia corrispondere alla grazia ricevuta... compiendo fedelmente la missione che Dio gli ha affidato... siamo chiamati ad ascoltare sempre questa voce che grida nel deserto... le visite del Signore si compiono anche oggi se noi sappiamo ascoltare la Parola, se sappiamo custodirla nel cuore e se la incarniamo... annunziandola con la nostra vita a tutti gli uomini che ancora giacciono nelle tenebre e nell’ombra di morte".

L’abbraccio della misericordia: Da dove avevamo cominciato…

Io vivo, riprendo fiato, ricomincio a camminare, grazie a questo abbraccio che mi rinnova e si rinnova quotidianamente... io sto in piedi per merito di questo abbraccio. Paolo dice che dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia. Strana davvero quella bilancia... l’Eucaristia... ovvero la bilancia si squilibra sempre dalla parte della misericordia. E non può essere differente visto che la logica da cui nasce l’Eucaristia è la stessa della croce… una logica, per il mondo, perdente, e così mi viene in mente la piccolezza e non la grandezza... il servizio e non la conquista... la dedizione disinteressata e non gli onori… il nascondimento e non l’esteriorità… l’offerta incondizionata e non le pretese... la speranza tenace e non le valutazioni quantitative... e così sento il mio cuore non rattrappito, non raggrinzito… ma dilatato, reso sensibile... vulnerabile... e sento il profumo caratteristico dell’Eucaristia che non è quello dell’incenso ma quello penetrante dell’umanità... e il suo sapore inconfondibile di pane. Ci è stato consegnato un sogno… ed è il sogno di Dio per il mondo... l’Eucaristia è la prova della "possibilità" di questo sogno. Perdonatemi fratelli se non sempre ci riesco. Ma vi prometto che tenterò ancora.

Buona estate

a tutti!!

In questo mese hanno visitato il nostro santuario pellegrini provenienti da

Pompei, Montecastrilli, Arezzo, Ascoli Piceno, Montemelino (PG), Roma - Via Casilina, Frosinone, S. Terenziano – Viepri, Olbia, Tivoli, Firenze, Isola Scala (pellegrinaggio per la consegna della trivella), Roma, Porto Buffolé (TV), Marino, Roma-Cinecittà, Ascoli Piceno (Cor.Polif.100 Torri), Collevalenza, Schio (VI), Napoli, Castel San Giorgio (SA), Centobuchi, Cisterna (LT), Torre Annunziata, Marigliano (MI), Torino, Avigliano Umbro, Albano Laziale, Prato, Mantova, Raduno Ragazzi Collevalenza, Castrocelo (FR), Faenza – Ravenna, S.Benedetto (MN), Camerano Picena, Civitacastellana(VT), Torre Annunziata, Boiano (Cb), Arzago d'Adda, Bari, Massa Carrara, Salemi, Tregnago (VR), Villa di Briano (CE), Villa Pigna - Folignano (AP), Padova, Perugia, Melito (NA), Termoli, Mondragone (NA), Sabina - Poggio Mirteto, Sant'Egidio (TE), Padova (GRP Alleluya), Salerno, Porto S. Elpidio, Castelli Romani, Lamezia Terme, Foggia, Augusta (Siracusa), Pesaro, San Sepolcro, Amareno, Afragola (NA), Macerata, Castelcisterna (NA), Montecastrilli "Movimento Mariano Don Gobbi", Pratola Peligna (AQ), Promano (PG), Morro d'AlbA, Senigallia, Pomezia, Formia (LT),Cava dei Tirreni (SA), Vacri (CH), Grottaferrata (RM), Civitavecchia, Genazzano (RM), Fermo, Repubblica del Panama, Mugnano di Napoli.

"Fa, Gesù mio, che vengano a questo tuo Santuario le persone del mondo intero, non solo con il desiderio di curare i corpi dalle malattie più strane e dolorose, ma anche di curare le anime dalla lebbra del peccato mortale e abituale.

Aiuta, consola e conforta, o Gesù, tutti i bisognosi; e fa che tutti vedano in Te non un giudice severo, ma un Padre pieno di amore e di misericordia, che non tiene in conto le miserie dei propri figli, ma le dimentica e le perdona".

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ultimo aggiornamento 21 luglio, 2010