la parola del papa Benedetto XVI
Benedetto XVI sul Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente:
"Non bisogna mai rassegnarsi
alla mancanza della pace.
La pace è possibile.
La pace è urgente".
di Antonio Colasanto
"Non bisogna mai rassegnarsi alla mancanza della pace.
La pace è possibile. La pace è urgente.
La pace è la condizione indispensabile per una vita degna della persona umana e della società. La pace è anche il miglior rimedio per evitare l’emigrazione dal Medio Oriente".
"Chiedete pace per Gerusalemme" – ci dice il Salmo (122,6). Preghiamo per la pace in Terra Santa. Preghiamo per la pace nel Medio Oriente, impegnandoci affinché tale dono di Dio offerto agli uomini di buona volontà si diffonda nel mondo intero".
Con queste forti, vibranti parole Benedetto XVI, ha presentato le speranze raccolte dal Sinodo nel corso dell’omelia per la Messa celebrata nella Basilica vaticana a conclusione dei lavori dei 173 Padri sinodali.
Durante i giorni del Sinodo i partecipanti, hanno fatto esperienza della "comunione con Gesù crocifisso e risorto e della testimonianza del suo amore e – come ha ricordato il Papa – "abbiamo condiviso le gioie e i dolori, le preoccupazioni e le speranze dei cristiani del Medio Oriente…Il pensiero – ha poi soggiunto - va a tanti fratelli e sorelle che vivono nella regione mediorientale e che si trovano in situazioni difficili, a volte molto pesanti, sia per i disagi materiali, sia per lo scoraggiamento, lo stato di tensione e talvolta di paura.
La Parola di Dio oggi ci offre anche una luce di speranza consolante, là dove presenta la preghiera, personificata, che "non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità"… Il grido del povero e dell’oppresso trova un’eco immediata in Dio, che vuole intervenire per aprire una via di uscita, per restituire un futuro di libertà, un orizzonte di speranza".
Benedetto XVI ha poi parlato delle sfide della Chiesa cattolica nel Medio Oriente.
"Come ci ha ricordato l’odierna pagina del Vangelo (cfr Lc 18,9-14), abbiamo bisogno di umiltà, per riconoscere i nostri limiti, i nostri errori ed omissioni, per poter veramente formare "un cuore solo e un’anima sola". Una più piena comunione all’interno della Chiesa Cattolica favorisce anche il dialogo ecumenico con le altre Chiese e Comunità ecclesiali…";
L’impegno a perseguire con convinzione profonda la comunione favorendo anche la partecipazione dei fedeli perché vivano le dimensioni della Chiesa universale:
ai cristiani nel Medio Oriente si possono applicare le parole del Signore Gesù: "Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno" (Lc 12,32). Infatti, anche se poco numerosi, essi sono portatori della Buona Notizia dell’amore di Dio per l’uomo, amore che si è rivelato proprio in Terra Santa nella persona di Gesù Cristo. Questa Parola di salvezza, rafforzata con la grazia dei Sacramenti, risuona con particolare efficacia nei luoghi in cui, per divina Provvidenza, è stata scritta, ed è l’unica Parola in grado di rompere il circolo vizioso della vendetta, dell’odio, della violenza. Da un cuore purificato, in pace con Dio e con il prossimo, possono nascere propositi ed iniziative di pace a livello locale, nazionale ed internazionale;
un altro contributo che i cristiani possono apportare alla società – ha esortato Benedetto XVI – è la promozione di "un’autentica libertà religiosa e di coscienza, uno dei diritti fondamentali della persona umana che ogni Stato dovrebbe sempre rispettare... Allargare questo spazio di libertà diventa un’esigenza per garantire a tutti gli appartenenti alle varie comunità religiose la vera libertà di vivere e professare la propria fede. Tale argomento potrebbe diventare oggetto di dialogo tra i cristiani e i musulmani, dialogo la cui urgenza ed utilità è stata ribadita dai Padri sinodali".
A conclusione dell’omelia Benedetto XVI ha annunciato così la prossima Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi: "…dopo aver consultato l’episcopato del mondo e dopo aver sentito il Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, ho deciso di dedicare la prossima Assemblea Generale Ordinaria, nel 2012, al seguente tema: "Nova evangelizatio ad christianam fidem tradendam - La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana".
"Cari fratelli e sorelle del Medio Oriente – ha infine detto Benedetto XVI - l’esperienza di questi giorni vi assicuri che non siete mai soli,
che vi accompagnano sempre la Santa Sede e tutta la Chiesa, la quale, nata a Gerusalemme, si è diffusa nel Medio Oriente e in seguito nel mondo intero. Affidiamo l’applicazione dei risultati dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente, come pure la preparazione di quella Generale Ordinaria, all’intercessione della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa e Regina della Pace".Il Papa, poi, al tradizionale incontro conviviale ha così sottolineato come il dono più bello del Sinodo sia la comunione nella diversità delle Chiese d’Oriente:
"Abbiamo visto la ricchezza, la diversità di questa comunione. Siete Chiese di riti antichi e diversi, che tuttavia formano, insieme con tutti gli altri riti, l’unica Chiesa Cattolica. È bello vedere questa vera cattolicità, che è così ricca di diversità, così ricca di possibilità, di culture diverse; e tuttavia proprio così cresce la polifonia di un’unica fede, della vera comunione dei cuori che solo il Signore può dare"."La comunione cattolica – ha proseguito - è una comunione aperta, dialogale", tesa costantemente all’incontro con i fratelli ortodossi e con le altre confessioni cristiane, nella consapevolezza che "in Cristo siamo uniti, anche se ci sono divisioni esteriori".
Questo perché la Verità non pone confini ma è sempre aperta:
"Perciò eravamo anche in dialogo franco e aperto con i fratelli musulmani, con i fratelli ebrei, tutti insieme responsabili per il dono della pace, per la pace proprio in questa parte della terra benedetta dal Signore, culla del cristianesimo e anche delle due altre religioni. Vogliamo continuare in questo cammino con forza, tenerezza e umiltà, e con il coraggio della verità che è amore e che nell’amore si apre".
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ultimo aggiornamento
17 novembre, 2010