"Di generazione in generazione la sua Misericordia"
L'Amore misericordioso nostra speranza
19 settembre 2010
Mons. Domenico Cancian fam vescovo di Città di Castello
"Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell'uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e di conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio" (Ef 3, 14-19).
"All’umanità, che talora sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell’egoismo e della paura, il Signore risorto offre in dono il suo amore che perdona, riconcilia e riapre l’animo alla speranza. È amore che converte i cuori e dona la pace. Quanto bisogno ha il mondo di comprendere e di accogliere la Divina Misericordia!"
L’enciclica "Dives in misericordia" afferma che:
L’intera rivelazione ci presenta con chiarezza che Dio è essenzialmente amore misericordioso
L’uomo, in particolare l’uomo di oggi, ha urgente bisogno di misericordia
La chiesa ha la missione di annunciare e di testimoniare l’Amore misericordioso.
Il 13 maggio 1981 Papa Woytila fa l’esperienza personale della violenza del male. Dirà lui stesso: "Grazie alla misericordia sono scampato alla morte".
Il Papa offre il perdono e vive nella sua carne l’esperienza dell’amore misericordioso.
Giovanni Paolo II, pellegrino al Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza (22.11.1981)
"Perciò oggi prego qui insieme con voi, cari Fratelli e Sorelle. Prego per professare che l’Amore misericordioso è più potente di ogni male, che si accavalla sull’uomo e sul mondo. Prego insieme con voi per implorare quell’Amore misericordioso per l’uomo e per il mondo della nostra difficile epoca"
L'uomo ha intimamente bisogno di aprirsi alla misericordia divina, per sentirsi radicalmente compreso nella debolezza della sua natura ferita; egli necessita di essere fermamente convinto di quelle parole a voi care e che formano spesso l'oggetto della vostra riflessione, cioè che Dio è un Padre pieno di bontà che cerca con tutti i mezzi di confortare, aiutare e rendere felici i propri figli; li cerca e li insegue con amore instancabile, come se Lui non potesse essere felice senza di loro. L'uomo, il più perverso, il più miserabile ed infine il più perduto, è amato con tenerezza immensa da Gesù che è per lui un padre ed una tenera madre".
Lo sguardo sorprendentemente benevolo di Gesù, il sentirsi chiamare per nome "con accento di tenerezza, che esprime non solo fiducia, ma familiarità, e quasi urgenza di un’amicizia" , l’autoinvito a pranzo, l’accoglienza senza pregiudizio e condanna, tutto questo rivela a Zaccheo "una misericordia che lo precedeva, lo attraeva, e presto lo avrebbe cambiato nell'intimo del cuore…La casa di questo peccatore sta per diventare, a dispetto di tante mormorazioni dell'umana meschinità, un luogo di rivelazione, lo scenario di un miracolo della misericordia"
GIOVANNI PAOLO II, 18 agosto 2002
"Bisogna far risuonare il messaggio dell'amore misericordioso con nuovo vigore. Il mondo ha bisogno di quest'amore. È giunta l'ora di far giungere il messaggio di Cristo a tutti: specialmente a coloro la cui umanità e dignità sembrano perdersi nel mysterium iniquitatis. È giunta l'ora in cui il messaggio della Divina Misericordia riversi nei cuori la speranza e diventi scintilla di una nuova civiltà: della civiltà dell'amore".
Papa Benedetto XVI: La prima enciclica Deus caritas est ( 2005)
"«Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui» (1 Gv 4, 16). Queste parole della Prima Lettera di Giovanni esprimono con singolare chiarezza il centro della fede cristiana: l'immagine cristiana di Dio e anche la conseguente immagine dell'uomo e del suo cammino. Inoltre, in questo stesso versetto, Giovanni ci offre per così dire una formula sintetica dell'esistenza cristiana: «Noi abbiamo riconosciuto l'amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto»"
La seconda enciclica Spe Salvi (2007)
La Spe salvi può essere letta come logica conseguenza della Deus caritas est: poiché Dio è Amore, la speranza è certa.
Si apre con una citazione della Lettera di S. Paolo ai Romani. L’Apostolo afferma che non solo il cristiano, ma ogni uomo, anzi, "tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto", aspettando con perseveranza la redenzione e la salvezza. "Poiché nella speranza noi siamo stati salvati" (Rm 8, 19-25).
La terza enciclica: Caritas in veritate (2009)
Il Papa ci propone l'amore vero, quello evangelico che crea la civiltà dell'Amore misericordioso.
Tale civiltà è fondata nella gratuità e nel dono (non nell'interesse e nel calcolo), nel perdono e nella riconciliazione (non nella vendetta), nella giustizia che si apre alla carità, nell'amarci come Gesù ci ama, nel rispondere al male con un amore più grande, sostenendo il principio speranza contro ogni disperazione.
L’esortazione postsinodale Sacramentum caritatis.
"Facendo del pane il Suo Corpo e del vino il Suo Sangue, Egli anticipa la sua morte, l’accetta nel suo intimo e la trasforma in un’azione di amore. Quello che dall’esterno è violenza brutale, dall’interno diventa un’atto di un amore che si dona totalmente. È questa la trasformazione sostanziale che si realizzò nel cenacolo e che era destinata a suscitare un processo di trasformazioni il cui termine ultimo è la trasformazione del mondo fino a quella condizione in cui Dio sarà tutto in tutti (cf 1 Cor. 15,28)
Parlando a Savona, il Papa dice che la misericordia "è sinonimo di amore, di grazia. È qui tutta l’essenza del cristianesimo, perché è l’essenza di Dio stesso. Dio è Uno in quanto è tutto e solo Amore, ma proprio essendo Amore è apertura, accoglienza, dialogo; e nella sua relazione con noi, uomini peccatori, è misericordia, compassione, grazia, perdono.
All’Angelus della domenica 16 settembre 2007, Papa Benedetto parla di Dio amore misericordioso come buona notizia di verità e di salvezza. "Nel nostro tempo, l'umanità ha bisogno che sia proclamata e testimoniata con vigore la misericordia di Dio. Intuì quest'urgenza pastorale, in modo profetico, l'amato Giovanni Paolo II, che è stato un grande apostolo della divina Misericordia. Al Padre misericordioso dedicò la sua seconda Enciclica e lungo tutto il suo pontificato si fece missionario dell'amore di Dio a tutte le genti. Dopo i tragici avvenimenti dell'11 settembre 2001, che oscurarono l'alba del terzo millennio, egli invitò i cristiani e gli uomini di buona volontà a credere che la Misericordia di Dio è più forte di ogni male, e che solo nella Croce di Cristo si trova la salvezza del mondo. La Vergine Maria, Madre di Misericordia, che ieri abbiamo contemplato Addolorata ai piedi della Croce, ci ottenga il dono di confidare sempre nell'amore di Dio e ci aiuti ad essere misericordiosi come il Padre nostro che è nei cieli".
Maria, sotto la croce del Figlio, è la Madre della misericordia. Lei infatti più di tutti ha sperimentato in maniera eccezionale la pienezza della grazia che l'ha prevenuta da ogni peccato. Inoltre, seguendo da vicino Gesù, ha dato il suo singolare contributo alla rivelazione dell'amore misericordioso. Ne conosce tutta la gioia e la sofferenza.
"Perché quanto il cielo è alto sulla terra
così la sua misericordia è potente
su quelli che lo temono…
Com'è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero
verso quelli che lo temono...
L'Amore del Signore è da sempre"
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode,
perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
Alleluia.
Conclusione
"Rimanete nel mio Amore" (Gv 15,9)
Accogliere l'Amore misericordioso.
"Siate misericordiosi, come il Padre vostro è
misericordioso" (Lc 6, 36).
Vivere relazioni misericordiose.
Signore mio e Dio mio la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore misericordioso ci liberi da ogni male! |
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ultimo aggiornamento
17 novembre, 2010