DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Alberto Bastoni fam

Ottobre 2010

 

Voce del Santuario

 

Invito a conversione

Ottobre è il mese di inizio di impegni pastorali ... di cammini ... di speranze ... quella speranza che ci sostiene negli impegni di vita quotidiana ma che, nello stesso tempo, ci proietta oltre ... ci offre spazi ed orizzonti più ampi di fede, di carità, di mitezza, di compassione, di misericordia, di umiltà ... di somiglianza a Gesù. Ed è proprio la liturgia che, continuamente, ci pone una meta davanti... una meta che non è umana..ma è il sogno di Dio...il sogno che Dio ha per noi..ed è un sogno d’amore ...

A noi è chiesto solo di aprire il cuore affinché lui possa entrare e trasformarci ... per dare alla nostra vita senso e unità ... per dissetare il nostro spirito e saziare la nostra fame..moltiplicare il nostro coraggio ... In questo mese abbiamo celebrato la 83a Giornata Missionaria Mondiale il cui tema è stato «La costruzione della comunità ecclesiale è la chiave della missione» ...; questa giornata ha offerto, come sempre, "... alle Comunità diocesane e parrocchiali, agli Istituti di Vita Consacrata, ai Movimenti Ecclesiali, all’intero Popolo di Dio, l’occasione per rinnovare l’impegno di annunciare il Vangelo e dare a tutte le attività un più ampio respiro missionario ...".

L’annuncio evangelico è compito dell’intera Chiesa "missionaria per sua natura" (AG 2), nessuno dei cristiani ne è esente ... poiché la missione scaturisce dal Battesimo non si può essere battezzati e non sentirsi "inviati"; in forza dell’unione vitale tra noi e Gesù che si realizza nel Battesimo, ciò che appartiene a lui è donato anche a noi attraverso il suo Spirito ... Il suo essere Figlio del Padre e fratello di ogni uomo, la sua chiamata al servizio e al dono di sé sono dimensioni che devono caratterizzare anche il nostro vivere affinché sia filiale e fraterno ... identità che non si può realizzare in maniera credibile senza una profonda conversione personale, comunitaria e pastorale.

La tradizione e la devozione popolare fanno del mese di ottobre il "mese del rosario" ... Il nome del rosario significa "corona di rose" e deriva dall’usanza medievale di porre una corona di rose sulle statue di Maria. Così nacque l’idea di utilizzare una collana di grani per guidare la meditazione. La Chiesa attribuisce l’origine del rosario ad una apparizione di Maria che lo consegnò a san Domenico e, infatti, fu proprio l’ordine domenicano a diffondere questa preghiera che, "pur caratterizzata dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico, destinata a portare frutti di santità" (Rosarium Virginis Mariae, 1).

La nostra cara mamma Maria, anche attraverso le recenti apparizioni (non ho timore di citare Medjugorie, anche perché moltissimi pellegrini dopo essere stati in Erzegovina vengono in Umbria!!), ci invita alla completa conversione dei cuori attraverso la preghiera e il digiuno ... ed è questa conversione che il Signore attende..e attende qui ... a Collevalenza..attende gli uomini "...non come un giudice per condannarli e infliggere loro un castigo, ma come un padre che li ama, che li perdona, che dimentica le offese ricevute e non le tiene in conto..." ... ecco l’amore straordinario di Dio che ci viene raccontato da Madre Speranza con una semplicità disarmante. Su questa montagnola desolata Dio ha scelto di catturare con il suo amore e la sua misericordia schiere di uomini e di donne...uomini e donne in cerca di grazie...in cerca di conversione, capirne le esigenze e la stessa dinamica ... non so il perché eppure qui molti fedeli hanno sperimentato una particolare vicinanza del Signore ... hanno sentito il suo profumo quasi come segno di consolazione e di speranza... Sì! la creazione non è finita ... la vita continua a nascere e rinascere con il concretarsi dell’amore di Dio che non si ferma mai. E a Gesù, Amore Misericordioso, per intercessione di Maria , affidiamo il nostro cammino di conversione con uno spirito sempre nuovo che non conosce stanchezze!

rettore.santuario@collevalenza.it

In questo mese, abbiamo ricevuto la gradevolissima visita di Padre Armando, ormai da qualche anno, Sua Eccellenza Mons. Martin Gutierrez, vescovo di Bacabal, in Brasile, in visita Ad Limina dal successore di Pietro, il santo Padre Benedetto XVI. P. Armando ha colto anche l’occasione per ritornare sia qui a Collevalenza, al Santuario e sulla tomba della Madre, ma anche per una visita alla comunità di Fermo, dove ha svolto l’attività di superiore e incaricato della formazione. Nella concelebrazione del 17 ottobre abbiamo reso il nostro grazie e supplicato l’Amore Misericordioso per il suo ministero in una zona così difficile dell’immenso territorio brasiliano. Di p. Armando ci colpiscono sempre la serenità, la mitezza, tipica di chi serve il Signore nella gioia, e di chi ha per guida il Buon Pastore, di cui il nostro barbuto vescovo vuole essere testimone e imitatore.

Auguri

Dalle pagine di questa rubrica esprimo, anche a nome della Comunità dei Figli dell’Amore Misericordioso, un caloroso augurio ai neo eletti cardinali: Mons. Elio Sgreccia, assiduo frequentatore del Santuario; a mons. Velasio De Paolis, che anni addietro ha predicato un corso di esercizi spirituali e al mio stimatissimo maestro, Mons. Domenico Bartolucci, già direttore della Cappella Musicale Pontificia "Sistina" di cui indegnamente ho fatto parte. L’elevazione a questa altissima dignità rafforzi il loro servizio alla Chiesa e fedeltà al successore di Pietro.

Mandi, don Italo!

"Mandi", è il saluto friulano ed equivale a ciao; il suo significato si perde nella notte dei tempi e corrisponderebbe a "nelle mani di Dio" È utilizzata come formula di ciao, ma soprattutto come formula di commiato. Il destinatario di questo mio commosso e sentito commiato è don Italo Del Bianco SDFAM, che dopo due anni di permanenza qui al Santuario, d’accordo con il suo vescovo e il benestare dei Superiori Maggiori, ha deciso di ritornare nella sua diocesi di Pordenone-Concordia. Non posso esimermi dall’esprimere grata e profonda riconoscenza per il suo servizio di confessore e cappellano della Comunità delle Ancelle dell’Amore Misericordioso a riposo, le sue coetanee, come amava chiamarle lui. Fin dal suo arrivo qui al Santuario, che è coinciso con il mio, si è dedicato al ministero della confessione con diligenza, assiduità, pazienza, senza mai rifiutarsi e risparmiarsi. Ha sentito quest’esercizio, come l’impegno principale del suo servizio sacerdotale ai fratelli e ha cercato di renderlo al meglio, usando sempre prudenza, fermezza, discrezione, discernimento, mansuetudine, bontà e soprattutto amore. Ha cercato di infondere in tutti fiducia nella misericordia di Dio, secondo l’insegnamento della Madre e il carisma proprio della nostra Congregazione e si è premurato di accogliere con grande carità ed amabilità, per aiutare a superare la naturale vergogna. Si è fatto fratello dei suoi fratelli, che gli hanno manifestato le proprie debolezze. Le persone e fra esse molti sacerdoti, lo hanno cercato per la sua disponibilità e bontà. Parola di rettore. Se il Santuario resterà privo di un così valido collaboratore, puntualissimo anche nella partecipazione agli atti comunitari, la diocesi si arricchirà di un sacerdote fedele ed esemplare. Caro don Italo: mandi, ariviodisi e grasie!

Pellegrini… pellegrini e ancora pellegrini!

Sembra un po’ ironico questo titolo... in effetti lo è. Siamo davvero più che sorpresi e felicemente meravigliati dell’incremento di presenze avutosi in questo mese. Posso scrivere con enorme soddisfazione che il Signore sta esaudendo progressivamente quanto si chiede nella preghiera per il Santuario, composta dalla Madre: "… le persone del mondo intero…". Uno dei gruppi che ci hanno raggiunto in questo mese proveniva niente meno che dall’isola di Reunion, situata circa a 420 km ad est del Madagascar, nell’Oceano Indiano, che amministrativamente costituisce sia una regione che un dipartimento d’oltremare della Francia. Queste persone, guidate da un sacerdote francese e da una frizzante capogruppo marsigliese, ci hanno colpito per la loro pietà, compostezza, gioia nel celebrare, il loro silenzio durante l’attraversata dei vari percorsi. Un esempio di quanto davvero possiamo e dobbiamo imparare da fratelli che consideriamo appartenenti a mondi inferiori al nostro!

Gruppi di Ottobre

Acerra, Afragola, Alam nazionale, Alvignano (CE), Arconate (Milano), Ascoli Piceno, Assisi, Badia Polesine (VR), Bari, Battipaglia, Bologna, Brusciano, Busto Arsizio (VA), Caivano (AV), Calenzano, Campobasso, Casagiove (CE), Caserta, Cassino, Castel Leone di Suasa (AN), Castel Morrone, Cava de’ Tirreni, Cerveteri, Cesena, Cessa Palombo, Città di Castello, Civitanova Marche, Colleferro, Como, Corridonia, Fermo, Foggia, Follonica, Fondi, Forlì, Formia, Francia, Frosinone, Galliera Veneta (PD), Grottazolina, Guidonia - Montecelio, Inverigo, Isernia, Isola della Scala, Lecco, Livorno, Macerata, Marano (NA), Margherita di Savoia, Mariglianella (NA), Marta (VT), Martinafranca, Matrice, Messina, Modena, Molfetta, Mondovì (Cuneo), Mondragone, Napoli, Pompei, Omignano Scalo (SA), Padova, Pegognaga (MN), Penna in Teverina (VT), Perugia, Pescara, Pomezia, Porto S.Elpidio, Portobuffolè (TV), Prato, Reunion, Riccione, Rimini, Ripatransone (AP), Roccagorga (LT), Roma, Ronco, Rossano Calabro, Rovigo, S. Benedetto del Tronto, S. Severino Marche, S. Venanzo, Salerno, San Bonifacio, San Silvestro Curtadone, Sant’Elia (FR), Scandicci, Sora, Taranto, Terni, Torre del Greco (NA), Treviso, Valmontone, Varese, Velletri, Venagrande (AP), Verona, Viareggio.

Foto di gruppo

Don Italo Del Bianco

Da Città ,di Castello (PG)

Da Como

Da Città Giardino Margherita di Savoia

Da Fermo

Da Bassano Scalo (CS)

Da Forlì

Da Caserta

Da Badia Polesine (RO)

Da Cassapalombo (MC) Da Reunion Da Macerata
Da Rovigo Da Porto Potenza Picena (MC) UNITALSI Perugia Da Porto S. Elpidio (MC)
Da Olbia

Un nuovo Avvento,

un nuovo cammino verso la celebrazione

e l’interiorizzazione del mistero,

che è il tuo nascere per amore,

un cuore nella storia e nel nostro cuore.

Prepariamo lo spirito,

semplifichiamo e alleggeriamo

la nostra vita,

perché vi sia spazio e leggerezza

e tutta la libertà interiore,

necessari ad accoglierti

e a lasciare che la tua luce

inondi la nostra esistenza.

Vieni, vieni ancora, Signore Gesù.

Buon anno liturgico a tutti!

Da Ripatranzone (AP)
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ultimo aggiornamento 17 novembre, 2010