Gesù mio, Tu che sei Fonte di vita …
"Signore dammi di quest’acqua" (Gv 4,15) chiede la donna samaritana al Signore Gesù che aveva affermato "Chi berrà dell’acqua che Io gli darò, non avrà mai più sete " (Gv 4,14) e ne spiega il motivo "perché io non continui a venire qui ad attingere acqua."(Gv4,15)
Ciascuno di noi, come la samaritana, vorrebbe trovare la soluzione per ogni problema e riuscire ad eliminare ogni tipo di sofferenza.
Madre Speranza afferma che anche Dio, padre buono che segue e cerca ognuno di noi con amore instancabile, vuole renderci felici (El Pan 18,2). Ma non è facile per noi credere che questo sia proprio letteralmente vero o possa accadere fin da questa vita e la promessa di Gesù di appagare per sempre la nostra sete, come per la donna samaritana, rimane oscura.
Eppure Gesù stesso ha lasciato indicazioni precise prima di separarsi dai suoi.
Nel Santuario dell’Amore Misericordioso, ai piedi dell’immagine di Gesù Crocefisso, nel lato destro, c’è il Vangelo aperto alla pagina "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi" (Gv 15,12). Proprio perché Gesù stesso lo definisce suo comandamento e lo sottolinea con forza ripetendo una seconda volta "Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri" (Gv 15,17), l’espressione è comunemente indicata come il comandamento dell’amore.
In realtà, nonostante proprio nell’amore vero, gratuito e reciproco consista la felicità, se "amatevi come io vi ho amato" fosse solo un precetto, sarebbe paradossale perché irrealizzabile: nessun uomo è in grado di amare come Gesù ha amato.
Aver posto il libro del Vangelo aperto alla destra di Gesù Crocefisso, ci ricorda ancora una volta il dono dello Spirito per il quale "…l’Amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato." (Rm 5,5)
Comprendiamo, allora, che nello Spirito Santo Gesù dona la stessa possibilità di Amare come Lui e così, solo attingendo a questa Sorgente, possiamo imparare a dissetarci ogni giorno e a trovare l’Acqua sufficiente a dissetare chi incontriamo o vive con noi.
Maria Antonietta Sansone
Dammi da bere l’acqua viva che sgorga da Te
Mio nipote, di soli due anni e mezzo, si ustionò per gran parte del corpo e nell’Ospedale dove venne ricoverato, ci dissero subito che era gravissimo per l’estensione delle ustioni e la tenera età.
La notte stessa cominciammo la recita della Novena dell’Amore Misericordioso e, più tardi, a dare al bambino l’acqua del Santuario. Alle otto del mattino il piccolo disse alla mamma che era guarito e da quel momento cominciò progressivamente a migliorare fino a trovarsi fuori pericolo.
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ultimo aggiornamento
11 febbraio, 2012