DAL SANTUARIO DI COLLEVALENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

P. Alberto Bastoni fam

Gennaio 2011

 

Voce del Santuario

 

«Mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri…»

«Se ci angustiasse la povertà, se ci addolorasse il lutto, ci rendesse inquieti un malanno fisico, ci rattristasse l’esilio, ci tormentasse qualche altra calamità, ma ci fossero vicine delle persone buone che sapessero rivolgere parole di sollievo e conversare amabilmente, allora verrebbero lenite in grandissima parte le amarezze, alleviati gli affanni, superate le avversità. Ma questo effetto è prodotto in essi e per mezzo di essi da colui che li rese buoni col suo Spirito».

(sant’Agostino, Lettere a Proba)

C’è un luogo privilegiato verso il quale dobbiamo orientare il nostro sguardo: quello della povertà: una povertà in senso ampio. È un luogo nel quale si respira la disperazione, luogo di vite tormentate, frammentate da tragiche esperienze. Perché la povertà di ogni povertà è smettere di sperare. Questa è una povertà che assume contorni e sfumature diverse e si esprime anche in atteggiamenti diversi. La povertà non può non interpellarci.

Lieto annuncio ai miseri. Parole che si scandiscono nel nostro cuore quasi a rallentatore e diventano quasi come un respiro vivo. Sì, lieto annuncio ai miseri, a tutti noi: poveri, oppressi prigionieri, ciechi; a portare gioia, libertà, occhi nuovi, portare il cielo., il volto bello di Dio, il lieto annuncio di un Dio che si china come una madre sui figli sofferenti, il lieto annuncio di un Regno di gioia, libero da paure, luminoso, il Regno di un Dio che ama, ama per primo, ama sempre, incondizionatamente. Un Dio che ha il volto dell’amore. Amore che, quando si scontra col male,si dimostra più forte sia del male che della morte. Un amore che diventa misericordia e sa farsi perdono.

Signore fa’ che non ci accodiamo a quelli che non hanno tempo per ascoltare ma fa’ che la nostra vita sia immagine del continuo incontro tra la nostra miseria e la tua misericordia.

rettore.santuario@collevalenza.it

Capodanno in famiglia

Anche quest’anno 150 famiglie provenienti da diverse località si sono ritrovate insieme per trascorrere un fine d’anno alternativo presso il Santuario. Dopo la presentazione del tema e del programma gli ospiti hanno ascoltato una conversazione di padre Giovanni Ferrotti sul tema "Il Signore Dio piantò un giardino in Eden e vi collocò l’uomo e la donna che aveva plasmato" (Gn 2). Ai bambini invece sono state offerte attività di animazione a cura di Paola & Tonino, Daniela & Silvia. La sera del 30 dicembre in concerto, nell’auditorium Giovanni Paolo II, Giosy Cento, un prete che canta Dio; il 31 Antonietta Sansone ha proposto una riflessione su "Venga il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti … Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa…" (Ct 4,16; 5,1). Alle ore 18 gli ospiti con tutta la comunità hanno partecipato al Te Deum di ringraziamento per l’anno 2011. A mezzanotte con una messa di ringraziamento al Signore, presieduta dal rettore del Santuario, è stato salutato l’anno nuovo. All’indomani i bambini hanno preso parte ad un’attività di condivisione "C’era una volta un fiore" nell’ambito della Festa della speranza. L’incontro si è concluso con la celebrazione delle 11,30, presieduta da p. Ireneo Martin e animata da tutti i partecipanti.

Nel pomeriggio tutti a casa con un seme messo da Dio nel giardino delle famiglie che attende … di essere irrigato dall’Amore. Un grazie sentito all’infaticabile Marina Berardi che ha tanto a cuore la pastorale familiare del Santuario e che con estro e competenza riesce a dare, ormai da anni, agli incontri di inizio anno, un tono davvero speciale!

Incontro Eam e Fam

"La missione di misericordia di Gesù è la missione delle Ancelle e dei Figli dell’Amore Misericordioso oggi". È stato questo il tema dell’incontro annuale di spiritualità e di approfondimento che ha visto riuniti dal 2 al 4 gennaio i superiori e i formatori della Famiglia Religiosa dell’AM. La prima relazione su "Il programma pastorale di Gesù è una missione di misericordia" è stata svolta da mons. Domenico Cancian FAM, vescovo di Città di Castello. Ha fatto seguito un interessante e ampio dialogo con il relatore. Tra le altre relazioni ricordiamo quella di M. Concepcion Caballero EAM, su "Madre Speranza e la missione verso i poveri"; padre Ireneo Martin FAM, padre Aurelio Del Prado FAM e don Ruggero Ramella, parroco di Santa Maria della Stella in Roma, sacerdote diocesano con voti, hanno svolto a più voci il tema "Madre Speranza e la missione verso i sacerdoti". Infine un tema riguardante il management: "Le comunicazioni e le segnalazioni all’organismo di vigilanza" è stato trattato dall’ avv. Fabiola Serafini.

Sant’Antonio

A volte l’anima contadina della nostra gente ricompare, nonostante i cambiamenti avvenuti in questi ultimi cinquant’anni. Come nella festa di sant’Antonio abate, patrono degli animali, che la maggior parte delle parrocchie celebra la domenica successiva il 17 gennaio, dies natalis del santo. Alla fine della messa il sacerdote esce dalla chiesa per benedire gli animali; non ci sono più i bovini, spesso qualche cavallo o animali domestici e alimenti per governarli. Al termine della benedizione è distribuito il "torchietto" di sant’Antonio, una ciambella al formaggio, in certi luoghi anche piccole pagnotte di pane. La parrocchia di Collevalenza ha anticipato il ricordo del santo e domenica 15 gennaio, dopo la celebrazione delle 11,30, dopo aver processionalmente raggiunto la chiesetta di Santa Maria delle Grazie, p. Alberto ha benedetto animali e relativi padroni. Miagolii, cinguettii, latrati, nitriti, ragli e schiamazzi vari, hanno trasformato l’intero piazzale in una bella fiera.

Il santo abate ha rappresentato per i cristiani del primo millennio quello che è oggi per noi san Francesco di Assisi. La vita - scritta dal vescovo sant’Atanasio - fu un autentico "best seller" dell’antichità. Durante i secoli il santo si è caricato di tanti patronati: agricoltori, allevatori, campanari, droghieri, macellai, pizzicagnoli, salumieri e bestiame.

Unità dei cristiani

«La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani che, da oltre un secolo, viene celebrata ogni anno da cristiani di tutte le Chiese e Comunità ecclesiali, per invocare quel dono straordinario per cui lo stesso Signore ha pregato durante l’Ultima Cena, prima della sua passione: "Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me ed io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv 17,21).

Il tema della Settimana di quest’anno è stato preso dalla Prima Lettera ai Corinzi:" Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore" (1 Cor 15,51-58), la sua vittoria ci trasformerà… è stato scelto un tema incentrato sul potere trasformante della fede in Cristo, in particolare alla luce dell’importanza che essa riveste per la nostra preghiera in favore dell’unità visibile della Chiesa, Corpo di Cristo. Ad ispirare questa riflessione sono state le parole di san Paolo che, rivolgendosi alla Chiesa in Corinto, parla della natura temporanea di ciò che appartiene alla nostra vita presente, segnata anche dall’esperienza di "sconfitta" del peccato e della morte, in confronto a ciò che porta a noi la "vittoria" di Cristo sul peccato e sulla morte nel Mistero pasquale. Per otto giorni consecutivi, le comunità del santuario si sono riunite per l’ascolto della Parola, la riflessione e la preghiera per l’unità. Una preghiera che ci ha interessati e coinvolti specie la sera del sesto giorno quando il tema era: Trasformati dall’amore misericordioso di Dio - "È la nostra fede che ci dà la vittoria" (1 Gv 5, 4) e la riflessione ci invitava a concentrare la nostra attenzione sull’amore di Dio che è per sempre. "Il mistero pasquale rivela il suo amore misericordioso ed eterno e ci chiama ad un modo nuovo di vivere la nostra fede. Questa fede supera la paura e apre i nostri cuori alla potenza dello Spirito. Questa fede ci chiama all’amicizia con Cristo e gli uni con gli altri".

Esercizi spirituali ed esperienza

In questo mese, data la modesta attività lavorativa e il limitato servizio, le Ancelle dell’Amore Misericordioso partecipano agli esercizi spirituali. «La tua ricchezza è la tua coscienza; il tuo oro è il tuo cuore... Custodisci l’uomo che è dentro di te. Non trascurarlo, non averlo a noia come se non avesse valore, perché è un possesso prezioso» (I doveri, I, 11). Questo insegnamento di sant’Ambrogio spiega molto bene cosa servono gli Esercizi Spirituali. Essi sono un momento di riflessione e di verifica personale, un momento importante per la crescita interiore, una particolare attenzione che ciascuno deve riservare esclusivamente a se stesso e al suo rapporto con Dio. Due le proposte. La prima guidata da don Angelo Spilla SDFAM, ha visto la presenza di una trentina di suore provenienti dalle diverse comunità. La seconda, animata da p. Enrique Arana FAM è stata vissuta anche dalle numerose consorelle che già da qualche giorno avevano iniziato un’esperienza di rivitalizzazione vocazionale. Al secondo corso, numerose le consorelle provenienti dalla Spagna e altre comunità dove operano le EAM. Lo Spirito Santo, con la su forza e la sua luce, aiuti queste consorelle a conoscere meglio loro stesse, le loro convinzioni, le scelte della coscienza, le abitudini e gli aspetti più profondi del carattere. Le guidi a correggere e a cambiare ciò che non va e a scegliere con più determinazione la via del bene, il modo giusto per vivere con gli altri e con la realtà della vita in cui si trovano. L’augurio che facciamo è quello di uscire tutti da questi giorni di Esercizi Spirituali diverse da come li avevano iniziati, vale a dire più sante perché la santità è la nostra vocazione e la meta di tutti i cristiani.

Pellegrinaggi

Aprilia – Arezzo - Bassiano (LT) – Caserta - Casteldelpiano (PG) – Ercolano (RM) – , Fermo – Fiesole – Illasi (VR) – Latina – Mercato S.Severino (SA) – Napoli – Narni (Tr) – Perugia - Pesaro – Roma.

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ultimo aggiornamento 11 febbraio, 2012