sì, il futuro guarda l’Incontro mondiale delle
famiglie. Ed ha ragione, perchè nel tema della
famiglia c’è la genesi della terra, e nel lavoro e nella
festa c’è la reciprocità di connotati che fondano il suo
stesso essere.
Così sulla soglia del mondo: "Il Signore Dio prese
l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perchè lo
coltivasse e lo custodisse". Il "giardino" è
tutta la gioia possibile; "coltivare e custodire" è
portare avanti la creazione, partecipare al lavoro e
alla festa di Dio, quando, alla fine di ogni giorno,
vedeva che "era cosa buona".
È stato giustamente detto, la famiglia "patrimonio
dell’umanità", ed una voce laica, il Presidente della
Repubblica, ha ribadito. "La famiglia risorsa
straordinaria, sia per il rinnovamento etico, di cui il
paese ha bisogno, sia per lo sviluppo di una società
aperta e solidale".
E però come stanno, oggi, le cose? Mi auguro che sia
chiamata a testimoniare all’Incontro una ragazza ebrea,
Maria. Lei conosce la nostra storia. Sa che eravamo
stati creati per la festa, la danza, e che oggi ci
ritroviamo, invece, soli, orfani, sperduti.
A rischiare, come sempre, è la famiglia. Maria se ne
accorse in anticipo: "Non hanno più vino". È la crisi
dell’amore, è la perdita del lavoro, è il suicidio della
festa.
Fate parlare Maria. È la "ragazza-madre" che ha vissuto
tutte le difficoltà della famiglia. Maria sa capire. Si
ritrova incinta e potrebbe rischiare di essere lapidata.
Con Giuseppe non trovano una stanzetta decente dove
partorire. La sua famiglia è perseguitata. La fuga in
Egitto, lo smarrimento del Figlio, la paura per tutte le
trame di odio. E, alla fine, lo strazio della
crocifissione, allucinante.
Sì, fate parlare Maria. Lei una risposta ce l’ha. È il
nuovo patto nuziale, il futuro delle nostre giare vuote:
"Fate quello che Egli vi dirà".